19 Ott 2023

L’altra connessione: Cécile Faulhaber porta in Sicilia il suo film sulla scuola nella natura selvaggia

Scritto da: Maria Enza Giannetto

Il documentario "L’altra connessione: una scuola nella natura selvaggia" realizzato dall'educatrice francese Cécile Faulhaber racconta la storia della Wolf School e della sua visione pedagogica basata sulle culture indigene che si realizza tramite un'immersione totale nella natura selvaggia. L'autrice sarà in provincia di Siracusa per due proiezioni, organizzate della specialista in educazione Antonella Verdiani in collaborazione con la rete Sicilia che Cambia.

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Siracusa - Di scuole all’aperto, nel bosco, al mare, al parco o in campagna si parla sempre più spesso e le esperienze di iniziative e progetti che sposano la metodologia di scuola in natura proliferano. Le opportunità per approfondire l’argomento non sono mai abbastanza. Ecco perché Antonella Verdiani ha voluto organizzare in Sicilia un momento di riflessione e dibattito con l’educatrice e regista Cécile Faulhaber, a partire dal suo film L’altra connessione: una scuola nella natura selvaggia.

Dopo due proiezioni in Toscana, l’educatrice francese sarà in Sicilia per due incontri: il 25 ottobre alle 17:30 all’Urban Center di Siracusa, con il patrocinio del progetto Città Educativa del Comune di Siracusa, e il 27 ottobre alle 18 al Salone Maria Ausiliatrice di Avola, in collaborazione con l’associazione Acquanuvena e la rete Sicilia che Cambia. In entrambe le occasioni, dopo la visione del film, che è stato sottotitolato in italiano, l’educatrice dialogherà col pubblico sulla sua esperienza e dell’approccio pedagogico descritto nel film.

Cécile Faulhaber
Cécile Faulhaber educatrice e regista del film
DUE PROIEZIONI IN COLLABORAZIONE CON SICILIA CHE CAMBIA

Animerà il dibattito appunto Antonella Verdiani, pedagogista e formatrice che si occupa da anni di educazione, con particolare attenzione verso le esperienze di scuole e pedagogie alternative che ha seguito soprattutto con la sua associazione Printemps de l’éducation. «Dopo aver maturato una lunga esperienza all’Unesco dal 1987 al 2005 – spiega – , periodo durante il quale ho vissuto prima in Africa e poi in Francia, ed esser stata specialista di programma presso il settore dell’Educazione dell’Unesco, responsabile di progetti di educazione alla cultura di pace e non-violenza, sono approdata a questa esperienza».

«Negli anni, mi sono occupata di promuovere le pratiche di risoluzione dei conflitti nell’ambito dell’educazione formale e non-formale, con un’attenzione particolare ai metodi innovativi. E dopo tutte queste esperienze, ho avuto i Francia un’associazione sull’educazione integrale come Educazione alla Gioia, mettendo al centro la gioia che, come la felicità, è un diritto di ogni persona».

Cécile Faulhaber
L’altra connessione: una scuola nella natura selvaggia di Cécile Faulhaber
ANTONELLA VERDIANI E L’APPROFONDIMENTO DELLE PEDAGOGIE ALTERNATIVE

«Ho conosciuto Cécile e il suo lavoro tra il 2017 e 2018 proprio mentre lavorava al documentario. E ne sono stata colpita. In questi anni ho approfondito a lungo le tematiche riguardanti le scuole all’aperto e le varie metodologie che vengono sempre più applicate anche in Sicilia. Così ho pensato che sarebbe stata una bella occasione far conoscere anche in Sicilia l’esperienza e la storia di Cécile Faulhaber». E sicuramente l’interesse per queste tematiche è molto acceso in Sicilia dove le esperienze si moltiplicano da Piccoli Passi a Educare nel Bosco Messina, dall’Asilo nel Bosco Siracusa fino all’esperienza pubblica della scuola Italo Calvino di Catania.

Cécile Faulhaber oggi vive e lavora a Parigi. La sua esperienza nel mondo dell’educazione comincia quando cambia – anzi, decide di stravolgere – la sua vita, dopo essere rimasta coinvolta in un grave incidente che è costato la vita a un motociclista. Quell’episodio l’ha convinta a lasciare casa e lavoro e a mettersi in cammino alla ricerca del senso dell’esistenza.

Il documentario racconta la storia della Wolf School, una scuola diversa, la cui visione pedagogica è basata sulle culture indigene e si realizza tramite un’immersione totale nella natura selvaggia

“Incontri – spiega sul sito del film Cécile , esperienze, viaggi, scoperte, letture, nuove idee sono diventati il ​​mio nutrimento. Il desiderio di partecipare alla società, di uscire dal proprio piccolo, stentato sé per contribuire, anche solo poco, al benessere degli altri, a una società più umana, verde, connessa e gioiosa, la mia forza trainante”.

Dopo qualche mese si ritrova in Canada, sull’isola di Salt Spring dove scopre che appunto “un’altra connessione” è possibile. Si tratta di una connessione con gli abitanti “umani e non umani” di una foresta, nella quale accade “qualcosa” che lei non aveva mai visto prima: delle relazioni vere, fondate sulla solidarietà e il rispetto profondo per gli altri e la natura. E proprio di questo parla nel suo film, pluripremiato in Francia e in Europa.

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NEL FILM, CÉCILE FAULHABER RACCONTA LA STORIA DELLA WOLF SCHOOL IN CANADA

Il documentario L’altra connessione: una scuola nella natura selvaggia prodotto da Troisiemeoption racconta, in 42 minuti, la storia della Wolf School, una scuola diversa, la cui visione pedagogica è basata sulle culture indigene e si realizza tramite un’immersione totale nella natura selvaggia.

In questa scuola infatti, per tre giorni alla settimana, in qualunque condizione metereologica, i ragazzi esplorano il profondo legame con la foresta, gli animali, con gli altri e con loro stessi. Durante gli altri giorni della settimana invece vengono studiate le materie del programma scolastico ministeriale, sempre in connessione con l’esperienza della vita in natura.

Si tratta di un modello ancorato alle tradizioni dei popoli indigeni, ma completamente innovativo. Questo approccio pedagogico risponde al bisogno di un legame vero, tanto profondo quanto essenziale per il nostro equilibrio, con la terra e gli umani. Attraverso gli occhi “nuovi” della regista, dei bambini, degli educatori e dei genitori che ci raccontano le loro storie, questo film ricorda che tutto è connesso, e che la vera gioia sta nel realizzare il proprio potenziale, nel servizio reso alla propria comunità e alla natura.

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