13 Nov 2023

Agroecologia in giro per il mondo: gli esempi virtuosi di Jaime, Violeta e Juliano

Scritto da: Associazione OIA'

Catarina Capim dell'associazione OIA' ci porta in Spagna e in Brasile a scoprire due progetti che si fondano sull'agroecologia. Entrambi sono stati inseriti nella mappa che OIA' ha realizzato con l'obiettivo di censire, mettere in rete e diffondere – proprio come fa Italia Che Cambia – le realtà che portano avanti progetti di agricoltura a basso impatto a livello globale.

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Nel 1982 avevo sette anni. Per me, questo fu un anno indimenticabile per due grandi avvenimenti. Primo avvenimento: l’epica partita di calcio, nell’ottava di finale dei mondiali, tra Brasile e Italia. La squadra brasiliana perse elegantemente, causando un lutto generale a tempo indeterminato e una grave tristezza a tutte le persone attorno a me. Secondo avvenimento: la completa distruzione della mia piccola città termale. Grazie alla vorace speculazione immobiliare e al veloce sviluppo dell’agricoltura intensiva scomparvero le foreste, le falde di acqua minerali e il fiume, causando un benessere generale a tempo determinato e una grave indifferenza in tutte le persone attorno a me, che si limitavano a dire: “ È il progresso…”.

Da quell’anno in poi – e così a seguire altri 41 anni – mi sono sempre chiesta se “progresso” fosse sinonimo di “distruzione”. Oggi attraverso Olmo, Ecologia Sociale, un progetto dell’Associazione OIA’, ogni giorno trovo entusiasmanti risposte su come vivere in maniera creativa, partecipativa e sempre più sostenibile. Fortunatamente, non sono l’unica; in ogni parte del globo esistono progetti e pratiche virtuose che devono essere diffuse e valorizzate, meritevoli di cori di Muse e Osanne.

agroecologia

A questo fine, OIA’ ha creato una mappa di progetti di Agroecologia, in tutto il mondo. Due delle realtà segnalate in questa mappa, localizzate in Paesi diversi e con pratiche sostenibili dell’agricoltura, si sono gentilmente disposte a condividere la loro preziosa esperienza. Abbiamo chiacchierato con Violeta e Juliano dell’agroforesta e produzione agroecologica – Sitio do Alto da Serra, nella Mata Atlantica in Brasile – e con Jaime dell’agroforesta nella modalità sintropica – progetto Dispersor in Galizia, Spagna. Accogliamo le loro parole con gratitudine: ispiratevi.

Jaime, Violeta e Juliano, nonostante utilizzino modalità differenti di agricoltura, hanno in comune la volontà di ascoltare la Natura. È questo ciò che forma uno straordinario Sentiero, che ciascuno di noi ha la possibilità di percorrere, affinché sia migliore il Luogo dove abitiamo e abiteranno coloro che verranno dopo di noi.

Qual è l’impatto della tua scelta agricola per l’ambiente?

Jaime: Ebbene, la verità è che questo è uno dei principali motivi che mi hanno spinto a praticare l’Agricoltura Sintropica. Di tutto ciò che ho conosciuto, questa pratica sicuramente aumenta la biodiversità, la fertilità e la produttività mentre si produce. Inoltre è una disciplina agricola che non usa del tutto o ha una radicale riduzione delle risorse esterne come acqua e concimi, pertanto il suo saldo energetico ha un forte impatto ambientale.

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È molto evidente l’aumento di tutte le tipologie di esseri viventi che si rifugiano e vivono in questi luoghi. In territorio europeo possiamo già osservare distinti progetti agricoli dove già si vede chiaramente l’effetto rigenerativo di queste pratiche, capaci di invertire la rotta del deserto creato dall’agricoltura convenzionale a un nuovo cammino in direzione dell’abbondanza.

Violeta e Juliano: La nostra pratica agricola considera sempre l’ambiente. Non pensiamo soltanto alla produzione, bensì a creare Vita attorno a noi, che sia nel suolo, nella diversità delle piante, degli insetti e di tutti gli esseri viventi che sono coinvolti nel processo agricolo. Quando hai cura della Vita, ricevi fertilità e più Vita ancora.

Quale l’impatto della tua scelta agricola nel sociale?

Jaime: Esistono vari aspetti di cambiamenti che mi piacerebbe indicare: personale, intimo familiare e della comunità locale. A titolo personale ho acquisito una nuova forma di stare nella vita, per il meglio. Vivo sempre di più connesso ai cicli naturali, come le stagioni, il ciclo solare, il tempo e i differenti ritmi metabolici. Anche la dieta sta cambiando. Ora, la nostra famiglia, ha molti prodotti freschi tutto l’anno, dopo tre anni. Praticamente possiamo mangiare frutta e noci del nostro sistema agroforestale. Anche il paesaggio, dove prima c’erano solo pascoli o rovi, ora è molto più denso e bello.

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Adesso tutta la famiglia visita con grande curiosità i campi di coltivo. Con la comunità abbiamo vissuto una metamorfosi. Al principio i nostri vicini pensavano che fossimo dei pazzi ma, piano piano, grazie all’evoluzione della nostra pratica e con semplici spiegazioni di quello che facciamo, abbiamo oggi l’ammirazione e il riconoscimento del vicinato. Altri cambiamenti interessanti sono il mimetismo sociale, ovvero i vicini hanno iniziato a piantare più alberi nei loro terreni e a dare un diverso fine ai resti di potatura, che prima venivano bruciati ed ora sono depositati al suolo, e si interessano anche della diversità di prodotti che vedono crescere nel nostro terreno.

Violeta e Juliano: Ci piace relazionarci in modo giusto e equo. Siamo produttori e offriamo prodotti agroecologici a un valore accessibile. Inoltre creiamo una rete di scambio di produzione, valorizziamo i prodotti della campagna e proviamo a sostenere altri produttori che non hanno la possibilità di vendere in posti lontani. Grazie alle pratiche agroecologiche, è stato possibile un cambio nell’organizzazione del lavoro: siamo solo in tre, in 3 ettari di orti e frutteti, con una produzione di decine di tonnellate di alimenti all’anno.

Per valutare la viabilità del tuo progetto, quali sono alcuni dei risultati ottenuti?

Jaime: Realmente ci sono buoni segnali che indicano che stiamo nella strada giusta. Da una parte il paesaggio è cambiato molto, la trasformazione è totale, tutto si è cinto di un corpo vivo, con più diversità e abbondanza, gli alimenti germogliano in ogni dove e la fauna silvestre ci visita o semplicemente viene a vivere nel nostro spazio. Abbiamo visto crescere esponenzialmente tutte le diramazioni della biologia, per esempio, solo riguardo ai passeri, credo che siano arrivati a circa 36 specie.

Vivo sempre di più connesso ai cicli naturali, come le stagioni, il ciclo solare, il tempo e i differenti ritmi metabolici. Anche la dieta sta cambiando

Nel sociale abbiamo un grande riconoscimento sia dal vicinato che dalle decine di visite annuali di persone da tutta la Spagna e il Portogallo e anche provenienti da Paesi più lontani come la Germania e il Brasile. Per quello che riguarda i risultati agronomici, abbiamo qualche dato molto interessante, se consideriamo che non realizziamo alcuna irrigazione e che contiamo soltanto con le risorse naturali. La cifra della produzione media, nello stesso tempo che generiamo fertilità al suolo, non è molto diversa dall’agricoltura convenzionale, che ha, però, un costo energetico e ambientale infinitamente superiore.

Violeta e Juliano: Una delle strategie ottimali è lavorare con una grande diversità di piante, considerando che il clima è ogni volta sempre di più imprevedibile. Mantenere la diversità nella produzione ci ha aiutato a capire quali specie di vegetali sono più resistenti all’eccesso di pioggia, al freddo, al caldo e così via. Altra nostra scoperta è stata quella dei prodotti processati che ci permette di immagazzinare la produzione e commercializzare più lontano, diffondendo il valore della produzione agroecologica e agroforestale.

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