26 Mar 2024

Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO

Scritto da: Tiziana Barillà

Da quasi vent’anni l’associazione CCO - Crisi Come Opportunità, fa dell’arte lo strumento efficace per promuovere cittadinanza attiva e partecipazione, per sconfiggere marginalità e disuguaglianze. Fiore all’occhiello di CCO è il progetto Ponti, che fa della Calabria e delle questioni di genere il suo orizzonte e che ha favorito la messa a sistema di una rete di donne calabresi eccezionali.

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L’arte come uno strumento efficace per promuovere cittadinanza attiva e partecipazione, per sconfiggere marginalità e disuguaglianze. Come? «Attraverso reti e processi di co-progettazione per sviluppare insieme un nuovo alfabeto civile, teso a mettere in crisi l’indifferenza della società e trasformare le crisi in opportunità». Funziona così nella società vista con gli occhi di CCO- Crisi come opportunità, l’associazione nata nel 2006, quando un gruppo di amici e amiche, esperti di musica, cinema, giornalismo, tv e comunicazione a tutto tondo, decide di unire le proprie competenze e passioni. 

Da allora ha collezionato numerose attività e soddisfazioni: documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi. Sempre lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole del nostro Paese, specie in Calabria, su tematiche legate alla cittadinanza attiva, questione di genere e lotta alle mafie.

Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO

Fiore all’occhiello di CCO è il progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento, operativo in Calabria dal 2022 con attività mirate alla promozione della cittadinanza attiva, della legalità e dell’educazione di genere. Più di 700 studenti coinvolti nei laboratori, almeno 1500 spettatori nelle repliche calabresi dello spettacolo Se dicessimo la verità – Ultimo Capitolo, 108 ore di formazione in classe su educazione alla legalità e educazione alle questioni di genere, 30 professionisti formati sulle questioni di genere.

Sono questi i numeri di Ponti, nato dall’evoluzione di alcuni dei maggiori progetti di CCO – Crisi Come Opportunità, che da più di dieci anni hanno l’obiettivo di affermare come la cultura, la musica e il teatro siano strumento, collante e leva per l’educazione alla cittadinanza attiva, la legalità e il superamento delle marginalità. Oggi, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud, una nuova fase prosegue il lavoro cominciato da tempo.

C’è una rete di donne calabresi eccezionali: professioniste e attiviste impegnate tutti i giorni nella lotta alla mafia ma anche nell’educazione

«Mi sono unita alla famiglia di CCO a giugno dell’anno scorso e mi occupo principalmente di progetti, dalla ricerca dei finanziamenti alla rendicontazione», racconta Margherita Momigliano. Molti anni trascorsi a Bruxelles per poi fare ritorno in Italia, con il trasferimento a Roma «per amore»; dallo scorso settembre è lei la referente per questo progetto.

Quando le chiedo a che punto sono i lavori, non esita a rispondere: «Ad oggi – continua Margherita – anche grazie al lavoro di cura e relazioni che le altre ragazze di CCO hanno portato avanti nel tempo, oggi c’è una rete di donne». È forse questo l’aspetto che più spicca: un management tutto al femminile. Del resto dal 2017 CCO ha sede presso la Casa internazionale delle donne di Roma, di cui è socia.

Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO

Donne e Calabria sono due vere e proprie linee guida nel progetto Ponti, come spiega Margherita: «Per me la Calabria è donna, è fatta da una rete di donne eccezionali: professioniste e attiviste impegnate tutti i giorni nella lotta alla mafia ma anche nell’educazione. E quindi che lavorano nelle scuole o vanno a parlare con gli studenti, con le associazioni direttamente sul campo, negli istituti penali». E, ancora: «Per noi questa rete di donne calabresi è la forza di questo progetto che mette insieme tante voci, tanta umanità, e che rende questo un progetto di lungo respiro, crea valore sul territorio, valorizza e mette in comunicazione quello che già c’è sul territorio». 

Spesso, specie al Sud, è necessario che qualcuno venga fin quaggiù a informarci su quanto di buono ci sia nel nostro territorio. «Non solo – prosegue Margherita –, un’altra cosa che succede spesso nel sociale è che esistono tante realtà che però non si conoscono tra di loro, magari fanno cose simili, potrebbero farle insieme e invece nemmeno sono in contatto o addirittura si fanno la lotta».

Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO

Mettere in rete l’esistente significa soprattutto favorire la collaborazione là dove spesso prevale l’isolamento. Per questo, uno degli obiettivi di Ponti è mettere in piedi un sistema che lasci sul territorio una squadra di formatori altamente qualificati che possa lavorare nelle scuole della regione sulle questioni di genere e sul contrasto agli stereotipi. «CCO punta a far sedere un po’ tutti allo stesso tavolo e cercare di lavorare insieme nella stessa direzione», conclude Margherita. «Questo è uno degli obiettivi principali: costruire un cambiamento insieme alle realtà che ci sono, non fare qualcosa e poi andare via ma restare e coltivare».

Calabria che cambia è tra le realtà che CCO sostiene grazie al progetto Ponti supportando le pagine online che state leggendo.

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