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Case Zanardi

Case Zanardi

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Le Case Zanardi, sono aperte in diversi quartieri della città, divenendo luoghi di riferimento di un programma che a partire dal 2014 ha iniziato a realizzare una serie di interventi di contrasto allo “spreco di lavoro”, allo spreco di beni materiali alimentari e non alimentari e allo “spreco relazionale”. Funzionano grazie a una rete cittadina di soggetti pubblici e privati che si sono coalizzati nel contrastare le povertà cittadine, portando avanti nuovi progetti.
Dal novembre 2014, momento della nascita degli empori solidali, hanno avuto accesso a rotazione agli empori solidali quasi 1900 persone. Le segnalazioni dei nuclei provengono principalmente dai servizi sociali del Comune di Bologna e dell’Azienda Usl oltre che dalle associazioni della rete di Case Zanardi. Possono essere segnalati quei nuclei in stato di bisogno con una situazione di fragilità lavorativa, abitativa e sociale per i quali i beni degli empori sono un ulteriore aiuto nel percorso di uscita dallo stato di difficoltà.

Nel Dicembre del 2017 si è costituita la nuova «Rete Zanardi di supporto al lavoro» che vede ad oggi la partecipazione di 20 soggetti raccolti attorno a 5 linee di progetto. Originariamente nata come «Case Zanardi-Insieme per il lavoro» , la Rete Zanardi di supporto al lavoro è il progetto che in Case Zanardi ha concentrato la propria attività prioritariamente attorno ai temi del lavoro. Si realizzano interventi e azioni finalizzati all’inserimento lavorativo di persone in condizione o a rischio di esclusione sociale. Da inizio progetto a fine 2018 sono state coinvolte 744 persone. Sono stati aperti tre sportelli presso gli empori di Capo di Lucca, Abba e Beverara 129 (344 colloqui effettuati per 266 persone), 35 sono stati i corsi realizzati per un totale di 383 iscritti. Sono stati avviati 78 tirocini e 11 persone, a conclusione del tirocinio, hanno proseguito il lavoro con varie forme contrattuali.

Case Zanardi vuole offrire a persone e famiglie che si trovano in un momento difficile del loro percorso di vita, un’occasione per ripartire. Il progetto agiscetenendo insieme le diverse sfere con cui la povertà economica interagisce, (esclusione sociale, isolamento, basso livello di istruzione e formazione, scarsa conoscenza della lingua)

Le azioni dei progetti coinvolgono anche i gruppi che abitano, vivono ed operano nei territori e si rivolgono infine alla Comunità, nella sua genetica capacità di prendersi cura di se stessa.

Case Zanardi vuole contribuire a diffondere una Cultura dei consumi che sia responsabile e sensibile alla riduzione agli sprechi attraverso il recupero e il riutilizzo, volta a promuovere stili di vita solidali ed ecosostenibili.

Grazie alla collaborazione tra Amministrazione Pubblica (Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria Achille Ardigò e Don Paolo Serra Zanetti) e Soggetti del Terzo settore operanti nel territorio di Bologna e volontari “cittadini attivi”, Case Zanardi vuole  offrire ai residenti nel Comune di Bologna che stanno vivendo difficoltà socio-economiche:

  • supporto materiale. La finalità del progetto è quella di consentire ai nuclei famigliari presi in carico di potere accedere gratuitamente a beni di prima necessità e per l’igiene e la cura della persona e della casa , donati dai cittadini, durante le varie raccolte annuali,  e dalle aziende del territorio.
  • spazi di relazione. Case Zanardi vuole anche essere un luogo di esperienze di partnership con organizzazioni del Terzo settore, un contesto di sperimentazioni e contaminazioni volte a cucire e ricucire relazioni con i territori e i loro abitanti, attraverso, ad esempio, l’oganizzazione di feste di strada e altri momenti volti al divertimento.
  • informazione e formazione. Case Zanardi intende mettere a disposizione dei cittadini in difficoltà orientamento e supporto nella ricerca del lavoro e la possibilità di avvicinarsi o di re-inserirsi in un contesto lavorativo. Vuole inoltre agire sul potenziamento delle conoscenze e competenze utili per muoversi in autonomia nel mondo del lavoro, ma anche affinché possano generarsi esperienze di inclusione socio-culturale.
Ultimo aggiornamento del 09 Dicembre 2020

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