6 Apr 2022

Bucha, strage o messinscena? – #495

Salva nei preferiti

Seguici su:

Mentre le elezioni in Serbia e Ungheria riconfermano i due leader di destra, filoputiniani, Orban e Vucic, l’Europa scopre gli orrori della guerra. L’esercito russo che si ritira da Bucha e da altre città lascia dietro di sé una miriade di cadaveri per strada che fanno gridare ai crimini di guerra, se non al genocidio e segnano un’ulteriore svolta nel conflitto. Il governo russo, tuttavia, parla di messinscena. E allora cerchiamo di capire, coi pochi mezzi che abbiamo, ma armati di spirito critico, quale versione è più plausibile.

Avremmo un sacco di cose di cui parlare. È uscita la terza e ultima parte del report dell’Ipcc sui cambiamenti climatici, è stata completata e pubblicata per intero la mappatura del genoma umano, si avvicinano le elezioni presidenziali in Francia, ho trovato nuovi articoli per un ritorno in grande stile della rubrica Trova il Bias. Insomma abbiamo un sacco di argomenti su cui rimetterci in pari. Uno non può prendersi un attimo di Covid che subito si resta indietro. 

ELEZIONI IN SERBIA E UNGHERIA

Comunque vi prometto che nei prossimi giorni recuperiamo su tutto. Intanto però l’attualità ci impone di dare uno sguardo a quello che succede in Ucraina. Partiamo al volo da due notizie di contorno, ma comunque rilevanti. Ci sono state le elezioni nello scorso weekend sia in Ungheria che in Serbia, e entrambi i leader sono stati confermati. La cosa interessante, si fa per dire, è che sono entrambe figure di estrema destra, molto vicine a Putin. Il premier ungherese Viktor Orban ha stravinto e inizia il quarto mandato consecutivo. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha rivendicato una larga vittoria al primo turno delle presidenziali di domenica 4 aprile: secondo mandato per lui senza passare dal ballottaggio.

BUCHA, CRIMINI DI GUERRA?

Veniamo a quella che è la notizia principale.  L’esercito russo si sta ritirando dalla zona, che occupava fino a pochi giorni fa, attorno a Kiev e quello che viene trovato è terrificante. 

Da domenica le principali agenzie giornalistiche internazionali stanno pubblicando le foto di quello che è rimasto a Bucha, una città alla periferia di Kiev di cui la stampa in precedenza si era occupata poco. Le immagini, riporta il Post, sono da far gelare il sangue nelle vene e mostrano molti cadaveri ai bordi delle strade, alcuni in stato di decomposizione, diversi con le mani legate dietro la schiena o avvolti in sacchi di plastica e gettati nelle fosse comuni.

I primi resoconti dei giornalisti arrivati sul posto e le testimonianze dei sopravvissuti parlano di civili uccisi arbitrariamente mentre attraversavano la strada o andavano a fare la spesa, o con una pallottola in testa dopo essere stati catturati e legati. 

E non si tratta solo di Bucha. Come riporta Repubblica c’è anche Borodyanka, ad esempio. E Sumy, e Trostyanets, e altri posti dove ci sono stati eccidi, e vengono scoperte altre fosse comuni, altri cadaveri nelle strade, e uomini e donne torturati fino alla morte. Sono l’eredità della ritirata russa dall’area intorno a Kiev, una corona di località occupate per un mese, e man mano che gli ucraini riprendono possesso del territorio ed entrano nelle città, ecco che ci giungono altre immagini terribili di cosa è stata la presenza russa intorno alla capitale.

E il governo russo cosa dice? Ovviamente smentisce. Riporta Agoi che lunedì Lavrov, Ministro degli esteri di Putin, ha affermato che le immagini di civili uccisi nella città ucraina di Bucha “sono una messinscena” allestita dagli ucraini “dopo il ritiro delle truppe russe il 30 marzo”. Secondo Lavrov, il filmato è una “provocazione” e nessun cittadino di Bucha ha subito violenza dai militari russi.

Lavrov ha annunciato che funzionari russi presenteranno nelle prossime ore materiale a sostegno della tesi di Mosca in una speciale conferenza stampa a New York, allo scopo di “dissolvere” quelle che definisce “falsità”. La Russia “insisterà affinché i crimini delle forze armate ucraine, guidate da battaglioni nazionalisti, non rimangano senza conseguenze”.

Come al solito mi sono fatto il classico giretto sui quotidiani cinesi e questa volta, su consiglio di Daniel Tarozzi, anche indiani, per vedere che aria tira. Ho consultato i quattro principali quotidiani in lingua inglese delle due nazioni: il Global Times e il China Daily per la Cina e il Times of India e l’Indian Express per l’India. Tre su quattro non menzionano proprio le stragi di Bucha in homepage, uno solo, l’Indian Express, ne parla ma riportando la versione russa, titolando “Il Cremlino dice che Bucha è un “mostruoso falso” volto a diffamare la Russia”. E il sommario dell’articolo recita, con molta cautela, “Mosca ha affrontato la repulsione globale e le accuse di crimini di guerra dopo che il ritiro russo dalla periferia di Kiev ha rivelato strade disseminate di cadaveri di quelli che sembravano essere civili, alcuni dei quali erano stati apparentemente uccisi a distanza ravvicinata”.

Ad ogni modo, ognuno continua comprensibilmente a giocare al suo gioco. Ma noi da giornalisti, la fatidica domanda dobbiamo farcela, pur consapevoli di non avere la risposta a portata di mano. Quelle immagini sono vere? E quali strumenti abbiamo per capirlo? Dobbiamo chiedercelo perché, come scrive il Post, questo potrebbe essere un momento spartiacque e non possiamo prenderlo alla leggera. E perché in guerra davvero non possiamo dare niente per scontato. 

Facciamo due premesse. La prima è che le fonti valgono per quello che valgono, e in guerra, per definizione, nessuno è imparziale. La seconda è che il fatto che quelle immagini siano vere o false non toglie nulla alla gravità dell’invasione dell’Ucraina in sé. Detto ciò, cerchiamo di fare almeno qualche ragionamento, pur grezzo e incompleto, con la promessa che qualora emergessero maggiori dettagli, nei prossimi giorni torneremo su questi fatti, magari con qualche informazione in più, per fare un approfondimento.

L’ipotesi che sia tutta una messinscena – e quindi per ricontestualizzare la versione russa, che siano stati gli ucraini a posizionare quei cadaveri, che in realtà sarebbero delle comparse o forse cadaveri presi all’obitorio, dopo l’abbandono delle truppe russe – si basa su un’argomentazione principale: cui prodest. Queste stragi, so che è terribile dirlo, da un punto di vista strategico “servono” più all’Ucraina che alla Russia. Sono un ottimo strumento per convincere gli indecisi e spingere l’occidente a prendere una posizione ancora più netta sul conflitto, cosa che il governo ucraino chiede da tempo. Mentre la Russia non avrebbe niente da guadagnare e tutto da perdere.

Inoltre è già successo qualcosa di simile, ne discutevamo proprio ieri mattina in riunione di redazione. In Romania nel dicembre del 1989 durante la rivolta contro il regime di Ceausescu. A Timisoara vengono mostrati decine di corpi sventrati, ricuciti alla meglio, bruciati, torturati dalle Securitate, il servizio segreto rumeno. Televisioni e giornali di tutto il mondo parlano di una repressione selvaggia che avrebbe fatto 4.600 morti, l’indignazione internazionale è enorme. Ma si scoprirà poi che la strage in realtà non c’è mai stata e che quei morti mostrati ai media erano gente comune, defunta in ospedale e per questo segnati dalle autopsie. 

Quindi, ci sono delle ragioni per ipotizzare che possa essere un falso storico. Tuttavia ci sono almeno due elementi che personalmente mi fanno propendere per la veridicità di quelle immagini. 

Il primo elemento risponde alla domanda “perché”. E si trova dentro un articolo che sembra emergere dagli anni Venti del secolo scorso e invece è datato 3 aprile 2022, tre giorni fa. Me lo segnala la collega Daniela Bartolini di Italia che Cambia. Si tratta di un articolo uscito su Ria Novosti, agenzia di stampa statale della Federazione Russa.

Si chiama “Cosa dovrebbe fare la Russia con l’Ucraina?”. E praticamente dice chiaro e tondo che l’Ucraina è un paese nazista, che va de-nazificato, perché “una parte significativa del popolo – molto probabilmente la sua maggioranza – è dominata e trascinata dal regime nazista nella sua politica […] Il riconoscimento di questo fatto è la base della politica di denazificazione, di tutte le sue attività”. E ancora “La denazificazione è un insieme di misure verso la massa nazificata della popolazione” … “I nazisti che hanno preso le armi devono essere distrutti sul campo di battaglia nella misura massima possibile. Non si deve fare una distinzione significativa tra l’esercito e le milizie di difesa territoriale che si sono unite a questi due tipi di formazioni militari. Tutti loro sono ugualmente impegnati in una crudeltà oltraggiosa contro i civili, ugualmente colpevoli del genocidio del popolo russo e di non osservare le leggi e i costumi di guerra”. 

“I criminali di guerra e i nazisti attivi devono essere puniti in modo esemplare. Tutte le organizzazioni che si sono legate alla pratica del nazismo devono essere eliminate e bandite. Oltre ai vertici, è colpevole anche una parte significativa delle masse del popolo che sono nazisti passivi, collaboratori del nazismo. Hanno sostenuto e assecondato il governo nazista”. 

“L’ulteriore denazificazione di questa massa della popolazione consiste nella rieducazione, che si ottiene con la repressione ideologica degli atteggiamenti nazisti e la dura censura: non solo nella sfera politica, ma necessariamente anche nella sfera della cultura e dell’educazione. Fu attraverso la cultura e l’educazione che fu preparata e realizzata la profonda nazificazione di massa della popolazione, consolidata dalla promessa dei dividendi della vittoria del regime nazista sulla Russia, dalla propaganda nazista, dalla violenza interna e dal terrore, e dalla guerra di otto anni con i nazisti ribelli ucraini del Donbass”.

Questa è la propaganda del governo russo. Ora a parte il paradosso del pensare che la dura censura culturale, le punizioni e la repressione siano la cura contro il nazismo, quando a ben vedere ne sono l’essenza, l’elemento che ci interessa di più è che alla luce di questa narrazione, non sembra più così assurdo che chi è in prima linea a fare la guerra, finisca per far fuori dei civili, ritenendoli complici di un regime nazista. 

L’altro elemento, il secondo, è invece di natura più pratica. Ci sono centinaia di video che circolano, ripresi da angolature diverse, passati al setaccio (c’era anche chi sosteneva che ci fossero dei corpi che si muovevano, ma a un’analisi più approfondita si sono rivelate distorsioni dovute alla pioggia). Addirittura il NYT ha guardato delle immagini satellitari risalenti a circa 3 settimane fa osservando che alcuni dei corpi si trovavano già in quelle posizioni. Insomma, mi sembra che oggi, sebbene sia più facile creare dei contenuti falsi, sia anche incredibilmente più facile smascherarli. Chiunque ha uno smartphone in mano, ci sono immagini satellitari aggiornate quotidianamente. Quanto sarebbe complicato mettere su una scena del genere senza che niente trapelasse?

Quindi, mi sembra più probabile che le immagini siano reali e che gli autori di questi massacri siano militari russi indottrinati. Detto ciò come afferma Riccardo Noury Portavoce di Amnesty International Italia sul Fatto Quotidiano, un’indagine indipendente dovrà accertare le circostanze in cui sono morte le decine di civili di cui sono stati rinvenuti i cadaveri e, naturalmente, i responsabili. 

E il miglior candidato a svolgerla è il Tribunale penale internazionale. Uno strumento con molti limiti, fra cui il fatto che le principali potenze non hanno aderito allo Statuto istitutivo o se ne sono ritirate, ma che sembra comunque il miglior strumento che abbiamo a disposizione, anche se è un po’ ironico che a chiederne l’intervento siano gli Usa, che vogliono starne al riparo per quanto riguarda l’Afghanistan.

FONTI E ARTICOLI:

#elezioni
AdnKronos – Elezioni in Ungheria e Serbia, chi ha vinto
il Post – Viktor Orbán ha stravinto in Ungheria, di nuovo

#Bucha
Il Fatto Quotidiano – A Bucha il più grave crimine di guerra, finora. La Corte indaga: il miglior strumento che abbiamo
il Post – Cosa mostrano le foto del massacro di Bucha
la Repubblica – Zelensky: “A Borodyanka un massacro peggiore di Bucha”. In Ucraina si allunga la lista dei luoghi degli orrori
Agi – La Russia: “A Bucha una messinscena. E gli Usa avvertono: “La guerra sarà lunga”
la Repubblica – Fake news su Bucha, quei corpi nel video non si muovono
Ria Novosti – Cosa dovrebbe fare la Russia con l’Ucraina?

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace


Scurati e gli altri. C’è un problema di censura in Rai? – #919

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

|

Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la “cancellazione” di due fiumi

|

Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo

|

MAG4, la mutua autogestione piemontese, si schiera contro il mercato delle armi

|

Percorsi Spericolati, continua la formazione per sviluppare progetti innovativi per le aree interne

string(9) "nazionale"