11 Lug 2022

Il Giappone scosso dall’omicidio di Abe – #559

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L’omicidio di Shinzo Abe ha scosso il Giappone, sia per l’importanza storico-politica del personaggio sia per la rarità di un fatto come questo in un paese con le leggi sulle armi più restrittive al mondo. Intanto negli Usa Biden cerca di limare gli effetti della sentenza della corte Suprema sull’aborto, mentre in Sri Lanka i manifestanti rovesciano il governo. E Elon Musk ha deciso che alla fine Twitter non lo vuole davvero.

OMICIODIO SHINZO ABE

Venerdì mattina avevamo dato la notizia a poche ore dall’accaduto, ma i dettagli erano ancora davvero pochi. Sto parlando dell’attentato a Shinzo Abe, che è risultato fatale per l’ex premier giapponese, morto in ospedale dopo che un uomo gli ha sparato.

Nel fine settimana sono usciti tanti articoli ben fatti sulla vicenda, alcuni che ricostruiscono l’accaduto, altri invece che parlano dell’importanza di Abe nella politica giapponese. Provo a farvi una sintesi di entrambi, poi sotto fonti e articoli trovate tutto il materiale per approfondire. 

Come spiega il Post, fin qui la polizia non ha fornito molti dettagli sul movente dell’attentatore, arrestato subito dopo aver sparato. Ciò che sappiamo è che si chiama Tetsuya Yamagami, ha 41 anni e che tra il 2002 e il 2005 ha fatto parte della Marina militare giapponese.

L’uomo avrebbe confessato subito dopo l’arresto, dicendo che aveva compiuto il gesto perché «provava rancore nei confronti di una specifica organizzazione» e perché riteneva che Abe ne facesse parte. Solo che la polizia non ha specificato di quale organizzazione si tratta, né se sia un gruppo politico o religioso. 

Fin qui quello che sappiamo. Il resto sono indiscrezioni dei media giapponesi, perciò prendetele con le pinze. Sabato diversi media giapponesi hanno riportato l’ipotesi che l’organizzazione in questione sia la Chiesa dell’unificazione.

La Chiesa dell’unificazione è un movimento cristiano fondato in Corea del Sud negli anni cinquanta dal Reverendo Moon, morto nel 2012, e da sua moglie Hak-Ja Han (79 anni). La chiesa ha diversi milioni di credenti, principalmente in Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. In Italia è meno diffusa ma è balzata agli onori della cronaca qualche anno fa con la storia, che forse ricorderete, del matrimonio dell’arcivescovo cattolico Emmanuel Milingo, che per questo motivo andò in rotta con la Santa Sede.

Oggi la Chiesa dell’unificazione è un impero economico che va ben oltre il movimento religioso e che comprende giornali, università, fabbriche e società finanziarie. Secondo i media giapponesi (ma di nuovo, sono ancora ipotesi) la madre dell’attentatore avrebbe fatto ingenti donazioni a quella chiesa mettendolo in difficoltà economica e lui avrebbe ucciso Abe ritenendolo un membro di quell’organizzazione (altra cosa che però non risulta, almeno ufficialmente). Insomma, la questione è ancora abbastanza nebulosa e forse le prossime settimane ci daranno una maggiore chiarezza. 

Afd ogni modo l’omicidio ha gettato il paese in uno sttao di Shock, a quanto raccontano i titoli dei principali quotidiano giapponesi. Per due motivi: la rilevanza di Abe e la stranezza dell’accaduto. Abe, scrive Internazionale riportando il commento di un analista giapponese, era “il politico più potente in Giappone, anche dopo due anni da ex premier. Era il leader della corrente più influente del suo partito, di cui guidava il blocco conservatore in parlamento, e questo, insieme all’incredibile rispetto di cui godeva a livello internazionale, gli dava il potere di dettare ancora l’agenda di governo”.

Era stato una figura estremamente divisiva, fiero di portare avanti l’eredità ultranazionalista del nonno, criminale di guerra e poi primo ministro, e del padre, ex ministro degli esteri. I capisaldi della sua agenda politica erano:

  • l’aumento del budget per la difesa per arrivare a una maggior autonomia dagli Stati Uniti e lasciarsi alle spalle una volta per tutte un’eredità umiliante del dopoguerra; 
  • far guadagnare a Tokyo un ruolo centrale nello sforzo degli alleati di Washington per contenere l’avanzata della Cina e rompere il tabù delle armi nucleari 

Problemi di salute, uniti a una serie di scandali, uniti alle ricadute della pandemia, lo avevano spinto prima a dimettersi, poi a paventare l’ipotesi di un ritiro dalla politica, ma la verità è che l’ex premier stava continuando a lavorare ai suoi obiettivi dalle retrovie, e in diversi prospettavano un suo ritorno da protagonista.

Lo shock in Giappone è stato acuito dal fatto che un omicidio con arma da fuoco in Giappone è un veneto rarissimo, perché le leggi sulle armi sono eccezionalmente severe, e nel paese c’è uno dei tassi di diffusione di armi e di omicidi con armi da fuoco più bassi del mondo. Tant’è che le misure di sicurezza sono pochissime e non c’era nessun cordone di sicurezza che divideva Abe dalla folla.

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Che le leggi sulle armi da fuoco in Giappone funzionino lo mostra in un certo senso lo stesso omicidio di Abe: l’assassino, Tetsuya Yamagami, gli ha sparato con un’arma rudimentale, che molto probabilmente ha costruito da sé perché non è stato in grado di procurarsi un’arma convenzionale. 

In tutto ciò in Giappone si è votato ieri per il rinnovo di metà della Camera alta del Parlamento. Ancora non ci sono risultati definitivi ma secondo motli commentatori l’omicidio di Abe potrebbe influenzare il voto con un maggior afflusso alle urne e una maggiore quantità di voti per il partito liberaldemocratico (di centrodestra), di cui Ae faceva parte.

BIDEN E L’ABORTO

Intanto negli Usa Biden ha firmato un ordine esecutivo per contrastare la sentenza della Corte Suprema che qualche giorno fa ha cancellato il diritto all’aborto nel paese. L’ordine di Biden prevede una serie di misure protettive per le donne che scelgono di abortire in termini di privacy, accesso ai servizi e alle informazioni, sicurezza, assistenza legale e tecnica.

Tuttavia non è in grado di ribaltare o ripristinare il diritto negli stati che hanno scelto o sceglieranno di abolirlo, ma solo eventualmente di attutirne le conseguenze più gravi. 

In tutto ciò a fare notizia è stato soprattutto il fatto che Biden nel parlare del provvedimento in diretta Tv, leggendo il gobbo, ha letto anche le note a margine come se fossero parte del testo: “Fine della citazione. Ripeti la riga”. Poi prosegue con nonchalance.

SRI LANKA

Intanto in Sri Lanka le manifestazioni oceaniche hanno portato alle dimissioni anche del presidente e del primo ministro. Lo Sri Lanka sta attraversando la sua peggiore crisi economica dal 1948. Due mesi fa si era dimesso l’allora primo ministro Mahinda Rajapaksa, fratello del Presidente Gotabaya Rajapaksa. Lo Sri Lanka aveva infatti questa situazione del tutto anomala in cui due fratelli ricoprivano le due cariche più alte dello stato, quelle di primo ministro e di Presidente. 

Due mesi fa si era dimesso Mahinda, il premier, ma le manifestazioni non si sono placate, anzi. Nella giornata di sabato i manifestanti hanno preso d’assalto la residenza presidenziale a Colobo occupandola. Il presidente è stato evacuato in sicurezza in una giornata che si è chiusa sulle immagini dei manifestanti che facevano il bagno nella piscina della residenza presidenziale. Dopodiché lo speaker del Parlamento dello Sri Lanka ha annunciato le dimissioni di Rajapaksa che saranno rassegnate in modo pacifico mercoledì 13 luglio.

Nel frattempo, i manifestanti hanno fatto irruzione anche negli edifici della segreteria presidenziale e nella residenza ufficiale del primo ministro Ranil Wickremesinghe a Temple Trees. Il premier (che era subentrato due mesi fa al dimissionario Mahinda) li ha accusati di aver appiccato il fuoco alla sua casa privata. E si è dimesso anche lui. I manifestanti gridano alla vittoria, il paese è nel caos, vediamo cosa succederà nei prossimi giorni.

ELON MUSK E TWITTER

Intanto, ultima notizia del giorno, la diamo un po’ al volo, dopo mesi di trattative, Elon Musk ha deciso di ritirare l’offerta da 44 miliardi per acquistare Twitter.

Il social media “non ha rispettato gli obbighi contrattuali e non ha fornito le informazioni richieste”, si legge nella lettera inviata dall’avvocato del patron della Tesla all’ufficio legale della società. Twitter ha annunciato di voler fare causa.

Tra i motivi della rottura figurano i dati forniti da Twitter sugli account spam che, secondo Musk e il suo entourage, non sono verificabili. Musk aveva chiesto di conoscere le cifre da tempo ma il consiglio di amministrazione aveva accettato di comunicarle soltanto un mese fa, proprio nel tentativo di superare l’impasse e avviare l’accordo verso la chiusura, con il voto degli azionisti sull’acquisizione atteso agli inizi di agosto.

In funzione della chiusura dell’accordo, Twitter aveva anche accettato di concedere al miliardario l’accesso alla sua intera ‘firehose’, l’enorme ammontare di dati che include anche gli oltre 500 milioni di tweet postati ogni giorno. Il social media ribadisce da tempo che gli account spam o falsi sono il 5% del totale, mentre Musk è convinto che sono molti di più.

Qualcosa non ha dunque convinto il fondatore di Space X, che ha deciso di mandare tutto all’aria. E Twitter, a quanto pare, a fargli causa.

FONTI E ARTICOLI

#omicidio Abe
Internazionale – L’uccisione di Shinzō Abe lascia il Giappone sotto shock
il Post – Si sa ancora poco del movente dell’attentatore di Shinzo Abe Si sa ancora poco del movente dell’attentatore di Shinzo Abe
il Post – In Giappone le armi sono pochissime https://www.ilpost.it/2022/07/09/giappone-armi-da-fuoco/
Euronews – Alle urne il Giappone segnato dalla morte di Shinzo Abe

#Biden #aborto
GreenMe – Usa, Biden firma ordine esecutivo per tutelare il diritto all’aborto dopo la sentenza anacronistica della Corte Suprema

#Sri Lanka
Euronews – Sri Lanka, presidente e primo ministro annunciano le dimissioni

#Twitter
euronews – “Compro, anzi non compro più”: Musk rinuncia a Twitter

#incendi Roma
GreenMe – Non si fermano gli incendi a Roma: brucia anche il parco di Centocelle. Si temono emissioni di diossina https://www.greenme.it/ambiente/incendio-roma-parco-centocelle-9-luglio-2022/

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