23 Feb 2022

Il Mondo esce dalla pandemia (e l’Italia?) – #469

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Il mondo si prepara a uscire dalla pandemia, molti paesi in eliminano completamente o allentano le restrizioni e tornano alla normalità. Una normalità un po’ strana, fatta di crisi ecologica e climatica, di venti di guerra di ferite sociali da sanare. Ma pur sempre una sorta di normalità. In Italia però il processo di normalizzazione della pandemia sembra procedere più a rilento che altrove e il governo non si decide a allentare la presa.

COSA SUCCEDE NEL MONDO

Partiamo con una rapida ricognizione di quali sono le normative Covid in questo momento in Europa e nel mondo. In Europa molti paesi hanno mollato gli ormeggi. Un articolo del Sole 24 Ore passa in rassegna la situazione paese per paese. I Paesi scandinavi hanno rimosso praticamente tutte le restrizioni, con la Danimarca a fare da apripista in Europa il 1° febbraio. Praticamente non ci sono più obblighi di sorta, semplicemente si raccomanda” l’uso della mascherina negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nelle case di cura. Addirittura in Norvegia anche l’isolamento dei positivi passa da essere un obbligo a essere una semplice raccomandazione.

In Olanda il 25 febbraio, fra due giorni, saranno revocati l’obbligo della mascherina e il passaporto vaccinale, mentre già venerdì scorso è terminato il coprifuoco alle 10 per i locali pubblici (quando gli olandesi sono già comunque tutti a letto) e si sono allentate alcune restrizioni legate agli eventi. 

In Francia è stato revocato l’obbligo di mascherina all’aperto, così come i limiti di presenze nelle sale dei concerti e agli eventi sportivi. Il pass vaccinal (l’equivalente del super green pass italiano, obbligatorio per accedere a trasporti pubblici a lunga percorrenza, ristoranti e diversi altri luoghi di svago) per ora resta in vigore, ma il ministro della Salute Olivier Véran ha annunciato che sarà rimosso tra fine marzo e inizio aprile a condizione che l’occupazione delle terapie intensive scenda sotto una certa soglia..

Anche la Germania è pronta a dire addio alle restrizioni, con un piano in tre fasi per mettere fine a gran parte delle misure entro il 20 marzo, anche se rimarrà in vigore il requisito della mascherina nei mezzi pubblici e forse anche nei locali. Ad ogni modo entro il 20 marzo dovrebbero essere aboliti anche il green pass e l’obbligo di lavorare in smart working. Anche se i legislatori tedeschi stanno discutendo la possibilità di introdurre vaccinazioni obbligatorie contro il Covid-19 a causa della percentuale relativamente alta di persone non vaccinate. Ma al momento sembra una possibilità non molto concreta. 

Il Regno unito invece le restrizioni le ha già salutate da un pezzo. La revoca del green pass e dell’uso delle mascherine è già scattato a metà gennaio, e due giorni fa Boris Johnson Il premier britannico Boris Johnson ha formalizzato alla Camera dei Comuni la fine di tutte le ultime restrizioni anti-Covid, inclusa la fine dell’obbligo dell’isolamento per le persone contagiate. A partire da giovedì prossimo, 24  febbraio, i positivi al Covid saranno semplicemente “incoraggiati a esercitare la responsabilità personale” in caso d’infezione, così come avviene quando si è soggetti a un’influenza.

In Spagna dall’8 febbraio non è più obbligatorio l’uso delle mascherine all’esterno, con la Catalogna che ha eliminato quasi tutte le restrizioni. Le discoteche riaprono senza limite di orario né obbligo di esibire alcuna certificazione all’ingresso. E allo stesso modo anche in Svizzera, Austria, Belgio e Lussemburgo stanno andando nella stessa direzione. 

Uscendo dal continentem è interessante notare come Israele, uno dei paesi che ha avuto le restrizioni più forti, abbia deciso che non rinnoverà il sistema attuale del Green pass in scadenza alla fine di questo mese. 

Ok finiamo la nostra ricognizione con qualche altra finestra sul mondo e poi veniamo all’Italia. Negli Usa la Casa Bianca si sta rivelando piuttosto attendista, e nel frattempo sono i governatori a mettere fine alle restrizioni. New York, Connecticut, Delaware, New Jersey, Illinois, Oregon e Massachusetts hanno stabilito di eliminare le restrizioni Covid per la fine di questo mese.

Più complessa la situazione in Canada, dove lo stato dell’Ontario che ha decisio di abolire il Green Pass, mentre lo stato federale sta usando misure durissime per reprimere le proteste del freedom Convoy, con oltre 20 arresti fra i manifestanti e la Royal Canadian Mounted Police (RCMP) che ha congelato un totale di 206 prodotti finanziari, inclusi conti bancari e aziendali per un totale di 3,8 milioni di dollari.

Poi c’è la Cina, l’unico paese a livello internazionale che continua a perseguire la sua strategia Zero Covid, che ha avuto un certo successo dall’inizio della pandemia, stando ai numeri: il numero ufficiale di morti in Cina è rimasto sotto quota cinquemila mentre il totale di casi segnalati, circa 125.000: numeri molto inferiori, ad esempio, rispetto ai 78 milioni di casi negli Stati Uniti, con un milione di morti. Il problema è che questa strategia è stata perseguita a costo di bagni di sangue a livelli sociale, intere cittadine messe in quarantena per settimane al solo verificarsi di un caso. tamponi a tappeto, cerimonie di vergogna e biasimo pubblico per chi infrangeva le regole. E adesso, con il diffondersi di Omicron, sembra ancora più paradossale, al punto che anche internamente alcuni la stanno timidamente mettendo in discussione. 

E IN ITALIA?

L’Italia sembra fra le democrazie occidentali il paese più ostinatamente impelagato nella rete delle restrizioni. Siamo un po’ la Cina d’Occidente, sarà per via del nome del nostro premier che richiama il dragone orientale, chissà. Fatto sta che da noi la strada per abolire le restrizioni è tutt’altro che chiara. Qualche giorno fa un emendamento di Fratelli d’Italia che proponeva di abolire il Green Pass dal 31 marzo è stato bocciato dal governo, mentre qualche giorno dopo è stata la Lega (che del governo fa parte e che aveva votato contro la prima proposta) a fare la stessa proposta (ugualmente bocciata) in Commissione affari sociali. 

Quindi qual è il piano del Governo? Nessuno sembra saperlo. Qualche giorno fa, il 19 marzo, Draghi ha fatto chiarezza sulla faccenda. “L’obiettivo”, ha detto, è “uscire al più presto possibile” dalla situazione di emergenza legata alla pandemia di Covid. “Questa è la mia determinazione, vorrei anche eliminare le restrizioni il più presto possibile. Non abbiamo un road map precisa  ma la faremo, è una questione di giorni, in modo tale da eliminare ogni incertezza tra ora e il 31 marzo. Questo è importantissimo per tutti perché darebbe certezza a questo mese che è ancora un po’ incerto”. 

Chiaro no? No? L’obiettivo del governo, per tutto il mese di marzo, non è eliminare le restrizioni, ma l’incertezza. Anche Speranza, in conferenza, è stato altrettanto vago, ha detto che non gli sembra sensato rimuovere tutto tutto insieme, che ancora il numero di casi è alto, che sono misure temporanee ma bisogna procedere per gradi, e così via.

Intanto le critiche, sia interne che esterne al paese, piovono sempre più. Un editoriale dello Spectator, lo storico Magazine britannico che anche in patria è sempre stato critico delle restrizioni, fa a pezzi la strategia pandemica italiana, definendo il nostro Green Pass una insensata tirannia. 

E sul fronte interno si moltiplicano le iniziative di vario genere per mettere fine al Green pass. Un gruppo di 25 avvocati, riporta Punto Informatico, ha inviato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali, chiedendo l’abolizione del Green Pass, in quanto i vari decreti legge emanati dal governo violano il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e la Costituzione italiana. Mentre la collega Francesca Nicastro mi segnala una petizione scritta da lei assieme all’avvocato ed ex parlamentare Simonetta Rubinato e all’avvocato Silvia Muttoni.

Così come si moltiplicano i provvedimenti giudiziari che danno ragione a chi è sprovvisto di Super Green Pass, raccolti in un articolo del Fatto Quotidiano. Abbiamo parlato già dei provvedimenti del Tar del Lazio, a cui si sono aggiunti quelli del Tar della Lombardia, del Tribunale di Velletri e del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia.

La sensazione è che la misura sia colma e che l’andamento attuale della pandemia renda ancora più stridente il prolungamento delle restrizioni. Restrizioni che probabilmente saranno tolte un po’ in fretta e furia, quando il resto del mondo lo avrà già fatto. 

FONTI E ARTICOLI

#mondo
Il Sola 24 Ore – Green pass, ecco quali Paesi hanno già deciso l’addio al certificato verde e quali no
Sky Tg 24 – Covid Uk, Johnson: stop a tutte le restrizioni dal 24 febbraio
Wired – La strategia “zero Covid” della Cina ha ancora senso?
Open – Il Canada congela i conti dei leader No vax del Freedom Convoy e blocca pagamenti per 3,8 milioni di dollari

#Italia
The Spectator – The pointless tyranny of Italy’s Covid pass
L’Indipendente – Roberto Speranza, unico in Europa, vuole continuare con il green pass a oltranza
Quotidiano Nazionale – Draghi: “Due decreti da 8 miliardi e via restrizioni Covid a breve. Governo bellissimo”
Change.org – GREEN PASS: È ORA DI ELIMINARLO!
Punto Informatico – Green Pass: 25 avvocati chiedono l’abolizione
la Repubblica – Camera, respinto l’emendamento della Lega per lo stop al Green Pass. Berlusconi: “Allentare restrizioni”. E Letta: “Chiedo serietà”
Il Fatto Quotidiano – Super green pass, alcuni provvedimenti giudiziari stanno dando ragione a chi ne è sprovvisto

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