8 Lug 2022

La caduta di Boris Johnson – #558

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Tante notizie oggi. Boris Johnson che si dimette da primo ministro del Regno Unito. Anzi, si dimetterà. La Francia che vuole nazionalizzare la sua più grande azienda energetica, l’ex premier giapponese Shinzo Abe colpito gravemente da un’arma da fuoco e infine il boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito che viene estradato.

LA CADUTA DI BORIS

C’è voluta una moria di ministri che hanno iniziato a dimettersi uno dopo l’altro a ritmi inediti per convincere Boris Johnson che forse era il caso di mollare. Così alla fine ieri in un breve discorso tenuto attorno alle 12.30 londinesi, ha annunciato che si dimetterà da primo ministro del Regno Unito. 

Ma ripercorriamo gli ultimi eventi concitati. A partire da martedì decine di membri del governo del Regno Unito si sono dimessi dai propri incarichi in contrasto con alcune decisioni del primo ministro. In tutto al momento si sono dimessi più di 50 tra ministri, sottosegretari e collaboratori del governo, fra cui alcuni pezzi grossi come Rishi Sunak, ministro dell’Economia, e Sajid Javid, ministro della Salute.

Fino a l’altro ieri Johnson aveva respinto tutte le critiche arrivate dall’opposizione e anche da membri del suo stesso partito Conservatore, affermando che non ha nessuna intenzione di dimettersi, ma ieri mattina quando la conta dei dimissionari ha superato i 50, ha dovuto cedere e rassegnare le dimissioni dicendo che «chiaramente adesso il volere del Partito Conservatore è quello di avere un nuovo leader di partito e, pertanto, un nuovo primo ministro».

Ha anche aggiunto di aver chiesto ai propri collaboratori di far cominciare il processo per la scelta del suo successore «adesso», e che fino a quel momento continuerà «a servire l’interesse pubblico». Ciò significa che Johnson si è dimesso da leader del Partito Conservatore, ma che intende rimanere come primo ministro facente funzioni fino all’autunno, dopo che il Partito avrà trovato un nuovo leader, e dunque il suo sostituto, dato che in Inghilterra il premier e il leader del partito di maggioranza devono coincidere.

Ma come mai si è arrivati a queste dimissioni di massa, a questa sorta di Big Quit dal governo? Principalmente per via di una serie di scandali interni e sconfitte elettorali del suo partito. Lo scandalo più famoso è il cosiddetto “partygate”, cioè lo scandalo delle feste private organizzate nella residenza del primo ministro durante il lockdown. Poi, più di recente il Partito Conservatore aveva perso le elezioni amministrative locali e quelle per sostituire due deputati Conservatori che si erano dimessi a seguito di scandali sessuali.

Già a inizio giugno, dopo nuove rivelazioni sul “party gate”, 54 parlamentari conservatori scontenti per le numerose polemiche intorno al primo ministro avevano chiesto un voto di fiducia su Johnson tra i parlamentari Conservatori. Johnson aveva ottenuto la fiducia, ma era uscito da quel voto molto indebolito politicamente, dato che oltre il 40 per cento dei rappresentanti del partito non lo aveva sostenuto.

Infine, negli ultimi giorni, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Si è scoperto che Johnson aveva nominato il deputato Chris Pincher come vice coordinatore del partito, pur sapendo che era stato accusato di molestie sessuali.

Come mi fa notare il collega Paolo Cignini “Paolo Cignini, la caduta di Johnson è l’ennesimo sintomo del fallimento del nostro modello di democrazia rappresentativa elettiva. Johnson aveva una maggioranza enorme, più imponente addirittura della Thatcher, aveva stravinto le elezioni soprattutto grazie a Brexit, ma ciononostante non è riuscito a governare.

LA FRANCIA VUOLE NAZIONALIZZARE 

Intanto, vi ricordate la questione delle autostrade che tornano di proprietà dello stato e di come questo sembri indicare un nuovo trend economico che riguarderà anche altre aziende? Ecco, il fenomeno potrebbe non essere un’esclusiva italiana.

L’altro ieri il governo francese ha annunciato l’intenzione di rinazionalizzare Électricité de France, EDF, la principale azienda energetica francese. EDF esiste dal 1946 ed era stata un’azienda pubblica fino al 2004. Dal 2005 è invece quotata in borsa ed è controllata dallo stato per oltre l’80 per cento. Una parte compresa tra l’1 e il 2 per cento è controllata dai dipendenti e la restante parte è sul mercato. 

Il governo adesso vuole procedere con la piena nazionalizzazione. Ma come mai? Il motivo principale è far la grande crisi dell’azienda che dura da anni ma che si è accentuata negli ultimi mesi per le conseguenze della guerra in Ucraina..

EDF si occupa principalmente di nucleare, e sta avendo problemi gestionali con le 19 centrali nucleari francesi, che forniscono circa il 70 per cento del fabbisogno di energia elettrica del paese. Al momento circa la metà dei suoi 56 reattori nucleari (molte centrali ne hanno più d’uno) non sono operativi. Alcuni sono piuttosto vecchi. Il risultato è che la produzione di energia nucleare francese è ai minimi da decenni. Oltre a ciò EDF ha anche problemi economici. 

Insomma, visto tutto questo, credo che la nazionalizzazione di EDF non sancisca nessun cambio di paradigma economico ma solo un passaggio necessario per poter fare tutti gli investimenti necessari ad ammodernare il parco nucleare malconcio francese. E non è un caso, forse, che la notizia arrivi all’indomani dell’inserimento del nucleare nella tassonomia verde europea. Macron si è assicurato di avere finanziamenti (parliamo di miliardi di euro) per costruire nuove centrali o ammodernare le vecchie, nazionalizza tutto, e poi magari più avanti rimetterà sul mercato alcune parti dell’azienda, secondo il classico paradigma per cui i costi sono pubblici e i profitti,almeno in parte, privati. 

ABE FERITO

In chiusura due notizie di cronaca. La prima arriva dal Giappone. Riporta Repubblica che l’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe “non mostra segnali vitali” dopo essere stato colpito da uno o più proiettili durante un evento elettorale nella regione di Nara. L’ex leader stava pronunciando il suo discorso a sostegno di un candidato del Partito Liberal Democratico in vista delle elezioni per la Camera alta di domenica quando si è sentito il rumore di colpi di arma da fuoco, Abe, si è accasciato e perdeva sangue dal collo. Dopodiché è stato portato in ospedale in arresto cardio-respiratorio. 

E dai primi esami eseguiti sulla funzionalità di cuore e polmoni “sembrerebbe non mostrare segnali vitali”. Anche se le notizie ancora sono poche e confuse. Diversi media hanno riferito che potrebbero avergli sparato alle spalle. Un uomo è stato arrestato, anche se non sono stati forniti ulteriori dettagli. Secondo la Reuters si tratterebbe di un 42enne.

Abe è stato il leader giapponese più longevo e uno di quelli che più ha lasciato il segno, nel bene e nel male, nella storia del paese. Spesso al centro di scandali, ritiratosi per problemi di salute, adesso sembrava quasi sul punto di voler tornare in sella. Le prossime ore ci diranno se sarà possibile. 

ESTRADATO IL BOSS MORABITO

Infine è stato estradato in Italia il boss della ndrangheta Rocco Morabito estradato, dovrà scontare 30 anni. Finisce così la fuga del latitante più ricercato d’Italia dopo Messina Denaro.

Morabito era considerato uno dei più importanti broker della ‘ndrangheta, arrestato nel 2019 in Brasile, poi evaso poco prima dell’estradizione in Italia, quindi di nuovo arrestato il 25 maggio 2021 dalla polizia federale brasiliana, nel corso di un’operazione congiunta. La sua estradizione era considerata una priorità per il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e per l’aggiunto Giuseppe Lombardo.

#Boris Johnson
il Post – Boris Johnson si dimetterà da primo ministro

#EDF
il Post – La Francia vuole nazionalizzare la sua principale azienda energetica

#Shinzo Abe
la Repubblica – Giappone, Shinzo Abe ferito da colpi di arma da fuoco durante un comizio: l’ex premier è grave. Un arresto

#’ndrangheta
il Fatto Quotidiano – Il boss Rocco Morabito estradato, dovrà scontare 30 anni. Finisce la fuga del latitante più ricercato d’Italia dopo Messina Denaro

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la Repubblica – Maltempo, forte temporale a Roma. A Bologna salta il concerto degli Iron Maiden, il vento scuote Firenze

#Ucraina
il Post – Inizia una nuova fase della guerra in Ucraina

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la Repubblica – Sant’Anna ferma la produzione di acqua frizzante: “Anidride carbonica introvabile”

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