7 Gen 2022

Le nuove misure Covid in Italia e nel mondo – #440

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Il governo vara le nuove misure per contrastare il diffondersi della variante Omicron. Le vediamo assieme, dando uno sguardo anche alle misure che stanno adottando altri paesi europei come Francia e Finlandia. Intanto a Londra, per la prima volta sembrano calare i contagi, mentre la Cina approva un lockdown durissimo per 13 milioni di persone, che adottano il baratto avendo difficoltà a procurarsi del cibo. E c’è anche chi sostiene che la pandemia stia giungendo alla fine. Non per forza dal punto di vista epidemiologico, ma probabilmente da quello sociale.

Nuove misure

Mercoledì sera c’è stata un’ulteriore cabina di regia Covid, seguita dall’incontro fra governo e regioni, seguita dal consiglio dei ministri, da cui sono uscite le nuove misure per contenere l’ultima ondata di Covid, che in Italia è arrivata a segnare 190mila contagiati in un giorno, l’altro ieri. Le vediamo insieme. 

La prima, quella più sostanziale, è l’obbligo di vaccino fino al 30 giugno per gli over 50, la categoria considerata più a rischio ricovero. È un obbligo di fatto, perché viene introdotto l’obbligo di super Green Pass per i lavoratori over 50, a partire dal 15 febbraio, e l’obbligo di vaccino per chi non lavora e ha più di 50 anni. Quindi il senso è puntare ad aumentare le difese dal Covid e proteggere dalle forme gravi la fascia di popolazione più a rischio.

Sulla scuola, il governo è orientato a una riapertura regolare dal 10 gennaio, con nuove regole che cercano per quanto possibile di favorire la presenza fisica degli alunni, a meno di veri e propri focolai. Con parecchie differenze a seconda della classe di età che non vi sto qui ad elencare. Vi lascio ovviamente degli articoli per approfondire.

Per quanto riguarda il Green pass / Super green pass, si sceglie – in extremis – di potenziare il primo e non il secondo. Fino al 31 marzo dovranno avere il green pass base lavoratori e clienti di servizi alla persona (estetisti, parrucchieri: l’obbligo scatta dal 20 gennaio), di servizi commerciali (come le banche), di negozi e centri commerciali (dal 1 febbraio), degli uffici pubblici, Comuni, Province, Regioni e di servizi pubblici come Poste, Inps, Inail. Non è prevista la necessità di avere il green pass base per lavoratori e clienti dei negozi di alimentari e farmacie.

Restano tante situazioni paradossali, dovute anche al precedente decreto, del 30 dicembre, tipo quella delle persone che vivono sulle isole che da lunedì non potranno prendere un traghetto se sprovviste di Super Green Pass. Il che, soprattutto per le piccole isole, significa non poter accedere a servizi essenziali come gli ospedali.

Comunque, il grande dibattito politico sul tema che c’è stato all’interno della maggioranza in questi giorni ha avuto se non altro il risultato di riaccendere un minimo di dibattito pubblico sul tema Green Pass / obbligo vaccinale. Un articolo del Post esplora bene le varie posizioni dal punto di vista giuridico sul tema. E conclude che, a livello etico e costituzionale si molto più difficile da difendere la politica del Green Pass (soprattutto del Super Green Pass) rispetto a quella dell’obbligo vaccinale, perché sono a tutti gli effetti una spinta sempre più drastica verso la vaccinazione, attraverso un sistema normativo che restringe sempre di più le attività che si possono fare senza il lasciapassare. In questo senso non è una misura strettamente sanitaria, ma è una spinta di tipo politico. Ma dal punto di vista costituzionale, è difficile digerire una norma che da un lato lascia la libertà di scelta al cittadino, ma di fatto lo discrimina discrimina in base al tipo di scelta che fa.

Green Pass, la situazione in Francia 

Anche in Francia il Super Green Pass fa discutere, anche se non si chiama così. Mentre i contagi sfiorano quota 300mila il parlamento si spacca sull’approvazione del certificato vaccinale, che sarebbe una cosa simile al Super Green Pass italiano, una certificazione che attesta di aver completato il ciclo vaccinale necessaria per accedere a tutti i luoghi pubblici. 

La misura era fortemente voluta dal governo Macron, ma la discussione parlamentare è stata sospesa e la votazione slitterà di alcuni giorni. La polarizzazione e la frattura sociale sul tema è altissima, al punto che secondo la deputata di La République en Marche (il partito di Macron) Barbara Bessot Ballot, almeno 52 parlamentari francesi fra i promotori della legge sarebbero stati minacciati di morte. Macron, per alleggerire i toni, ha dichiarato in un’intervista a Le Parisien “Ho voglia di far arrabbiare i no vax. Mettiamo pressione sui non vaccinati limitando per loro, per quanto possibile, l’accesso alla vita sociale”. Quando si dice un clima disteso. 

A criticare il decreto sono stati soprattutto la destra e la sinistra più radicali, di Marine Le Pen e Jean Luc Melenchon. Il testo di legge, su cui sono stati proposti più di 600 emendamenti, potrebbe essere nuovamente discusso durante la settimana. 

Finlandia, marcia indietro sul Green Pass

In Finlandia si vira invece nella direzione opposta. Il 28 dicembre un decreto del governo sospende di fatto, temporaneamente, dal 30 dicembre al 20 gennaio, l’uso del green pass. Il che non vuol dire che tutti possano partecipare a tutti gli eventi o entrare in tuti i locali, anzi, vuol dire il contrario. Ovvero che anche le persone in possesso del green pass dovranno sottostare alle restrizioni vigenti per tutti gli altri. 

Questo perché, parafrasando quello che ha detto Markku Tervahauta, Direttore Generale dell’Istituto Finlandese per la salute e il welfare, il vaccino non protegge sufficientemente dall’infezione e strumenti come il green pass potrebbero introdurre una falsa sicurezza, far circolare più facilmente il virus fra i vaccinati, che poi potrebbero infettare persone non vaccinate che rischiano conseguenze più gravi. Va detto che comunque in Finlandia le restrizioni sono molto minori che in altri paesi. 

Lockdown duro in Cina

Dove non ci vanno tanto per il sottile, di sicuro, è in Cina. Ne parla fra gli altri, L’Indipendente. Nella città di Xi’an, capoluogo della regione cinese dello Shaanxi, diversi tra i residenti sono confinati in casa da giorni e hanno iniziato a praticare il baratto nei palazzi per mancanza di cibo. 

Sono 13 milioni, secondo la BBC, le persone confinate in casa, senza la possibilità di uscire per comprare da mangiare, dal 23 dicembre, dopo che Xi’an è diventata l’epicentro della nuova ondata di contagi. Le autorità cinesi avrebbero distribuito cibo gratuitamente, almeno all’inizio, ma le scorte si starebbero esaurendo. 

Le misure particolarmente aggressive per contenere questa nuova ondata, sembrerebbero dovute almeno in parte alle olimpiadi invernali che si terranno il mese prossimo, a cui il Governo cinese tiene tantissimo e che non devono in alcun modo essere messe a repentaglio.

Londra, calano i contagi?

Dove invece la situazione sembra in netto miglioramento è Londra. Riporta Repubblica che i dati nella capitale britannica, la prima città nel Regno Unito duramente colpita dalla nuova variante del Coronavirus, sembrano confortanti rispetto a due settimane fa e offrono speranza per uscire dalla quarta ondata. Anche se l’invito, come al solito, è alla cautela nei proclami.

Ad ogni modo, secondo alcuni, Omicron potrebbe segnare la fine della pandemia, se non a livello epidemiologico, almeno a livello sociale. Ad esempio il politologo Yascha Mounk, in un articolo per The Atlantic intitolato «Omicron segna l’inizio della fine», nota che qualcosa è cambiato in modo fondamentale nel nostro approccio al virus. Chi è vaccinato non è più disposto a lockdown come in passato, chi non è vaccinato continua ad opporsi e ciò implica che a livello politico il trend globale sia quello di propendere più per misure di «adattamento» alla crisi che ad «appiattire» davvero la curva.

Intervistato dal Corriere della Sera ha dichiarato: «Ci sono due modi in cui potrebbe finire nel 2022. Il primo è biologico: scoprire che Omicron non fa ammalare in modo grave la netta maggioranza delle persone e che l’esposizione a questa variante, se vaccinati, protegge da ceppi futuri; così l’oggettiva minaccia del Covid cesserebbe di essere significativa. Ma questa è una congettura. Non sappiamo se sarà così, anche se è una speranza e uno scenario plausibile. Il secondo modo in cui potrebbe finire la pandemia è sociale, come sostengo nell’articolo: consiste nel dire che ci siamo abituati al fatto che la nostra vita implicherà più rischi nel 2022 rispetto al 2019, ma collettivamente e individualmente scegliamo che vivere in modo più normale valga la pena di correre quei rischi».

Fonti e articoli:

#Nuove misure
Il Fatto Quotidiano – Misure Covid, il cdm vara all’unanimità nuovo decreto: obbligo vaccinale per gli over 50. Giravolta sul Super Green pass per andare in banca e dal parrucchiere: stop per accontentare i ministri leghisti
il Post – Da lunedì ci saranno centinaia di persone bloccate sulle isole più piccole

#riflessioni
il Post – Sarebbe meglio l’obbligo vaccinale?
Corriere.it – Yascha Mounk: «Con Omicron inizia la fine della pandemia di Covid»

#Francia
ISPI – La Francia si spacca sul pass vaccinale
Il Fatto Quotidiano – Francia, Macron attacca i No vax: “Voglio farli arrabbiare. Irresponsabili, non sono più dei cittadini”. Le opposizioni: “Indegno”
Euronews – COVID in Europe: France hits more than 330,000 cases, Italy mandates jabs for those over 50

#Finlandia
L’Indipendente – La Finlandia sospende il Green Pass: non serve a risolvere la crisi pandemica
Ministry of Social Affairs and Health – Temporary derogations to the use of COVID-19 passport
Yle – THL boss: Covid pass rethink could be necessary

#Cina
L’Indipendente – Cina, a Xi’an si ricorre al baratto in seguito al lockdown

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