23 Gen 2025

Rientra l’allarme siccità ma l’attenzione non cala – INMR Sardegna #62

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Oggi usciamo con una rassegna quasi infrasettimanale, siamo impegnati a Vienna in un meeting di cui vi parleremo sui nostri social nei prossimi giorni, per questo la rassegna sarà ridotta nella parte sulle pubblicazioni di Sardegna Che Cambia, ma vediamo comunque che cosa accade nell’Isola. Iniziamo parlando di siccità perché le piogge degli ultimi giorni hanno riequilibrato i livelli dei bacini tanto da decretare finalmente lo stop alle restrizioni idriche nel nuorese. Parleremo poi anche di sanità e riforma sanitaria perché questa settimana ci sono state le audizioni di università e anci, mentre le cronache in merito al diritto alla salute in sardegna continuano a preoccupare. Spazio poi alla questione relativa l’incendio che ha raso al suolo sa baracca de su padru, simbolo della lotta contro il Tyrrhenian Link; riporteremo in merito le parole dell’avvocata dei presidianti, Giulia Lai. Infine, parliamo di crisi climatica perché secondo Legambiente la Sardegna è tra le regioni più colpite dai cambiamenti climatici. Nella seconda parte della rassegna come sempre vi racconteremo invece gli articoli della settimana su Sardegna Che Cambia, e poi in chiusura gli eventi in arrivo per il weekend.

La pioggia di intensità eccezionale caduta negli ultimi giorni ha riempito le dighe nella Sardegna centro-orientale, facendo rientrare l’emergenza idrica che aveva portato ad annunciare pesanti razionamenti dell’acqua – rubinetti aperti solo a giorni alterni – in 17 comuni del Nuorese, a partire da lunedì 27 gennaio. Lo riporta Ansa sottolineando però come la situazione non calma le acque: il tavolo sull’emergenza siccità rimane comunque convocato in modo permanente per uno scambio continuo di informazioni e per mettere in campo una serie di azioni condivise utili a preservare al massimo la risorsa idrica. Affinché l’emergenza non diventi sistemica. Verrà poi completato il programma straordinario di installazione di accumuli nelle strutture pubbliche. Attraverso le associazioni di categoria si proseguirà anche nell’opera di sollecitazione dei privati affinché si dotino di sistemi di accumulo. In merito, Todde ha dichiarato subito che “La crisi idrica smette di essere emergenza quando viene gestita con pianificazione e interventi mirati. Sin dall’inizio del nostro mandato ci siamo trovati di fronte a una situazione complessa: invasi inadeguati, interconnessioni mai realizzate e una gestione passata priva di soluzioni strutturali. Abbiamo deciso di cambiare rotta – ha aggiunto la presidente – adottando un approccio che guardi al lungo termine”. Tuttavia, come riporta Sardinia Post, Todde ha voluto chiarire che la situazione resta delicata: “Non significa che possiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando per garantire riserve idriche adeguate, anche nelle scuole, e per affrontare eventuali future emergenze con una gestione preventiva e strutturata”. Prima di passare alla prossima notizia, volevamo fare anche noi una piccola riflessione perché l’acqua non è solo un bene prezioso: è linfa vitale dei nostri territori e delle nostre comunità. Intervenire solo nei momenti critici non basta. Serve una visione che sappia anticipare, pianificare e proteggere. Investire in infrastrutture, promuovere il risparmio idrico e sensibilizzare la collettività sono passi essenziali per trasformare la crisi in opportunità. Perché l’acqua non è solo una risorsa: è il futuro.

La commissione Sanità, presieduta da Carla Fundoni, ha proseguito in settimana con il ciclo di audizioni per l’esame del Dl 40, ovvero “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale”. Ne abbiamo parlato anche nelle precedenti rassegne:  si tratta del testo proposto dalla Giunta regionale sarda che prevede una ipotesi di riorganizzazione del servizio sanitario della Sardegna. “E’ una riforma marcatamente funzionale – aveva dichiarato l’assessore alla sanità Bartolazzi – che nasce dalla raccolta dei dati che ho messo insieme sentendo i sindaci, gli stakeholders, i sindacati”. La scorsa settimana abbiamo però visto come  i sindacati, compatti, giudicano la riforma “non necessaria, in un momento in cui il sistema avrebbe invece bisogno di interventi urgenti per tamponare disservizi e carenze che mettono in discussione il diritto alla salute dei sardi”. Le audizioni però proseguono e come dicevamo, in merito sono intervenuti anche i rappresentanti dell’Università di Cagliari, l’Anci e i sindaci di Cagliari, Sassari, Lanusei, Isili, Bosa, Ghilarza, Sorgono e Muravera. Il rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola ha evidenziato la necessità di sinergia tra università e sanità regionale per migliorare la formazione di personale sanitario qualificato e per potenziare le scuole di specializzazione. La presidente dell’ance Sardegna, l’associazione dei comuni, Daniela Falconi ha invece sottolineato la necessità di adattare il sistema sanitario alle peculiarità dell’isola, proponendo stati generali della sanità, rafforzamento delle strutture territoriali e prevenzione. Dai sindaci sono poi sono state evidenziate criticità nella fusione delle aziende sanitarie, sottolineando invece la necessità di nuovi ospedali e di una migliore distribuzione delle risorse. In generale, tutti gli intervenuti concordano sull’importanza di una governance sanitaria inclusiva, sul potenziamento della medicina territoriale e sul superamento dei conflitti tra università e aziende sanitarie. Nel frattempo, in merito allo stato del diritto alla salute nell’Isola, in settimana è arrivato un altro allarme: secondo la UIL il 42 per cento degli operatori sanitari sardi presenta limitazioni lavorative. Come riporta Sardinia Post, gli operatori socio sanitari, gli infermieri e i medici al lavoro in Sardegna sono circa 20mila e il fenomeno interessa tutti di pari passo con l’età che avanza. La denuncia arriva da Guido Sarritzu, segretario regionale confederale della Uil: “Le limitazioni fisiche sono spesso il risultato di anni di lavoro usurante, turni massacranti, carichi di lavoro eccessivi e in alcuni casi di infortuni sul lavoro o malattie professionali. Bisogna colmare questa carenza perché si ripercuote sull’assistenza”. Le soluzioni proposte?  Il potenziamento della prevenzione, assunzioni mirate per incrementare il numero di operatori sanitari e garantire un’equa distribuzione del lavoro, ma anche la creazione di un osservatorio regionale sulla salute dei lavoratori sanitari. Mentre quindi le audizioni mettono in luce proposte di sinergia tra università, enti locali e sanità regionale, emerge con forza la necessità di rispondere alle criticità immediate. Il futuro del diritto alla salute in Sardegna dipenderà dalla capacità di bilanciare interventi strutturali e soluzioni tempestive, mantenendo come priorità il benessere delle comunità, compreso di chi lavora per garantire questo diritto fondamentale.

Il simbolo di una rete, un punto di riferimento per tutte quelle persone che non vogliono cedere i terreni ai progetti di speculazione energetica e che non vogliono altre servitù nella terra che abitano. Sa baracca de su padru, primo presidio nato contro la realizzazione del Tyrrhenian Link, è stata rasa al suolo da un incendio. Come racconta S’Indipendente, nei mesi al presidio nato a marzo 2024 erano stati portati avanti diversi eventi, cinematografici, musicali, conviviali, culturali, lavori comuni, ed era stato il punto di resistenza principale contro gli espropri dei terreni da parte di Terna. Era stato anche luogo di ispirazione per il Presidio “s’arrebellia de is olias” del terreno poco distante, nell’area su truncu de s’ollastu, quest’ultimo sgomberato lo scorso 20 novembre con un dispiegamento di forze poliziesche fuori dal normale. L’incendio ha scosso le comunità in lotta contro la speculazione energetica, ma come dichiarato subito dalle persone presidianti, non ferma la lotta. In settimana siamo stati al presidio e abbiamo raccolto una dichiarazione di Giulia Lai, avvocata dei presidianti. Vi lasciamo direttamente al suo commento e ne approfittiamo per mostrare la nostra solidarietà al luogo e a chi in questi mesi lo ha reso punto di riferimento, critica e mobilitazione contro la speculazione. 

La Sardegna emerge come una delle regioni nel territorio italiano più colpite dalla crisi climatica secondo il bilancio 2024 dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Si tratta infatti di un rapporto che evidenzia come l’isola sia stata investita da gravi episodi di siccità e fenomeni meteorologici estremi, mettendo a dura prova il territorio e il settore agricolo. Come riporta Olbia.it , l’isola nel 2024 ha registrato nove episodi di siccità, seconda solo alla Sicilia, con gravi danni all’agricoltura e riserve idriche sotto pressione. Inoltre, eventi estremi come allagamenti e venti forti hanno danneggiato infrastrutture e aggravato la fragilità ambientale. Il rapporto invita le istituzioni a promuovere politiche di sostenibilità e a ridurre i consumi di acqua tramite tecnologie avanzate e soluzioni innovative. La necessità di azioni concrete e tempestive per contrastare la crisi climatica è quindi più pressante che mai, ma quello che è indispensabile è anche bilanciare le politiche di tutela ambientale con le esigenze delle comunità che vivono in stretta connessione con il territorio: un equilibrio quest’ultimo che richiede un approccio che protegga le risorse naturali senza sacrificare le attività umane legate al territorio. Parallelamente, è fondamentale anche ridurre il consumo di suolo, adottando strategie di pianificazione che preservino gli ecosistemi e limitino l’espansione urbanistica non sostenibile. Bisogna quindi trovare il modo di garantire la resilienza ambientale e sociale dell’isola nel lungo periodo.

Lunedì siamo usciti con un articolo della nostra Lisa Ferreli che racconta ciò che accade nella piana di Cossoine, nuovamente al centro di una polemica ambientale. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico  ha infatti sollevato preoccupazioni riguardo al progetto di una centrale agrivoltaica, “S’Ena”, che potrebbe compromettere un territorio ricco di storia e biodiversità. Stiamo parlando di un impianto da 20,5 MW, linee elettriche e viabilità che minacciano siti archeologici come il Nuraghe S’Ena e altre preziose testimonianze archeologiche, ma non solo. La gallina prataiola ad esempio, specie a rischio, e le aree protette della Rete Natura 2000 si trovano anch’esse nell’area che coinvolgerebbe l’impianto. Il GrIG chiede quindi una pianificazione più consapevole e una gestione oculata del territorio, lontana da logiche di speculazione, e propone anche una soluzione: la realizzazione di impianti su tetti, parcheggi e zone già antropizzate. Le possibilità ci sono, e i numeri sembrano confermarlo. Trovate tutte le info e i link utili sull’articolo nel nostro portale.

Martedì invece spazio alla nostra rubrica “Letti da Alessandra Ghiani” con una bellissima recensione del nuovo libro del giornalista Paolo Piras, Vertical: il romanzo di Gigi Riva. Un viaggio tra le pagine dell’ultimo capolavoro di Paolo Piras dove il mito di Gigi Riva si intreccia con una narrazione poetica e profondamente umana. Il romanzo attraverso le parole della nostra Alessandra Ghiani ci spinge a rivivere l’epopea di un campione che, tra dolori e trionfi, ha saputo incarnare i valori di un’epoca. Dalla sua infanzia difficile al legame indissolubile con la Sardegna, Gigi Riva è un simbolo di resilienza e passione, un uomo che ha scelto di rimanere fedele a se stesso e alla sua terra, nonostante le lusinghe del successo. Paolo Piras racconta il cammino di Riva, portando alla luce non solo le sue gesta sul campo, ma anche il suo lato più umano e le sfide che ha affrontato nella vita. Un racconto che celebra l’amicizia, la lealtà e il vero spirito del calcio. Leggete la recensione e scegliete di dare una chance al romanzo: non ve ne pentirete!

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Sabato alle 20 Su Tzirculu a Cagliari ospita lo spettacolo “monologo della morte” di Is Mascareddas. Con irrefrenabile sarcasmo e grandi dosi di irriverenza questa pièce, nata dal testo di Elisabetta Pau e con la regia di Marco Sanna, svela la Morte nella sua dimensione più intima e privata, pronta a rispondere ai più importanti quesiti dei suoi fortunati ospiti. Un evento che sembra essere molto interessante
  • Nell’ambito delle iniziative programmate da Il crogiuolo per la rassegna “Pace in terra”, sabato 25 gennaio, si svolgerà anche l’iniziativa “In marcia per la pace”, un itinerario urbano ed extraurbano ai piedi dall’Orto Giardino Mariposa de Cardu, partenza da via Goffredo Mameli a Quartucciu. Il percorso, curato da Stefania Contini, guida ambientale escursionistica ripercorre antiche strade di comunicazione che ci condurranno, sulle tracce di antichi abitati, luoghi di culto e di lavoro, fino al Borgo di Sant’Isidoro. Durante il cammino, ci sarà modo di affrontare il tema della pace ad ampio spettro, sia attraverso alcuni approfondimenti proposti da Stefania Contini, che attraverso alcune letture a cura di Rita Atzeri.Maggiori info nelle pagine social de Il Crogiuolo 
  • Domenica a Sassari al bar Vintage Cafe sarà il momento della domenica vinilica, l’evento settimanale dedicato agli amanti del vinile: chiunque possieda dei dischi può suonarli sui giradischi messi a disposizione dagli organizzatori. Non c’è bisogno di prenotarsi, i turni si stabiliscono direttamente sul posto. Appuntamento dalle ore 19 alle ore 22 al Vintage Café, in Viale Adua 6 a Sassari.
  • Sempre domenica il centro storico di Pula ospita invece la terza edizione di Domus Antigas, manifestazione che si propone di far riscoprire le vecchie abitazioni, gli antichi sapori e tutte le tradizioni che contraddistinguono il territorio. Le cortes diventano veri e propri centri espositivi, incentrati su cultura, artigianato e prodotti enogastronomici. Non mancano spettacoli e intrattenimento, con musica, giochi e la partecipazione – fra i tanti – dei Boes e Merdules di Ottana. Inizia tutto alle 9:30, non perdetevelo

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