25 Nov 2021

Super Green Pass e altre prime volte – #416

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Parliamo di Super Green Pass, la nuova misura del governo che potenzia le restrizioni per i non vaccinati, e di un po’ di prime volte. Come la prima volta – forse – che in Italia viene permesso il suicidio assistito di una persona, la prima volta che nel Regno Unito vengono riconosciuta la sofferenza e i diritti di alcuni animali come polpi e aragoste, la prima premier donna in Svezia, che però ha anche il record del mandato più breve della storia del paese perché si è già dimessa, e infine della prima volta che il genere umano prova a deviare un asteroide.

Super Green Pass

Cominciamo dall’attualità più stringente, perché ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul cosiddetto Super Green Pass, con cui si introducono nuove restrizioni per cui solo gli immunizzati avranno accesso alle attività ricreative – come ristoranti, cinema, stadi – mentre il tampone sarà sufficiente per andare al lavoro, in palestra, negli alberghi. E sarà obbligatorio anche per i mezzi pubblici. 

Dal 15 dicembre poi arriva l’obbligo di vaccino anche per gli insegnanti e le forze dell’ordine, obbligo che viene confermato per il personale sanitario e delle rsa, con estensione alla terza dose. Viene anche confermata la riduzione della validità del green pass per i vaccinati, che scende da 12 a nove mesi. 

Queste sono le novita. Per quanto riguarda il commento, vi rimando a un articolo collettivo sul tema del Green pass che abbiamo pubblicato come redazione di Italia che Cambia, il cui senso di fondo resta valido. 

Personalmente, continuo a ritenere estremamente importante a) tenere separati il dibattito sul green pass da quello sul vaccino, perché il primo è un dibattito politico, il secondo invece è un dibattito medico epidemiologico, e si basa su dati scientifici e b) che si faccia uno sforzo di coerenza politica, e si smetta di fare politica a colpi di moral suasion, alimentando così l’odio e la polarizzazione sociale. Che senso ha lasciare una libertà nominale di non vaccinarsi, per poi adottare misure che impediscono di fatto di vivere, e incitano alla gogna sociale verso chi fa una determinata scelta? Perché piuttosto non cercare spazi di confronto diversi, più profondi, dove spiegare le ragioni del vaccino? Non lo so, mi sembra una diseducazione alla democrazia, che già poraccia funziona poco di suo.

Suicidio assistito

Comunque, passando ad altro, ci sono un po’ di prime volte che mi piacerebbe commentare assieme, partendo da quella che a mio avviso è la notizia più importante di oggi: per la prima volta, il nostro paese autorizza il suicidio assistito. Forse. Ne parlano quasi tutti i giornali. La persona in questione si chiama Mario, il cognome non è noto per motivi di privacy, è marchigiano e ha 43 anni, rimasto tetraplegico per via di un grave incidente più di dieci anni fa e in condizioni irreversibili. 

Più di un anno fa l’uomo si era rivolto all’associazione Luca Coscioni, quella di Marco Cappato per intenderci, che da anni porta avanti una battaglia sul tema della legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio assistito, e nell’agosto 2020 aveva fatto richiesta di suicidio assistito. Adesso, dopo varie peripezie sembra che la richiesta sia stata accolta, pur con una serie di nuovi punti interrogativi.

In un video Marco Cappato spiega molto bene la questione, di cui provo a riassumere il succo. Da quasi 3 anni a questa parte il suicidio assistito in Italia è legale a tutti gli effetti, non è punibile dalla legge, in seguito a una sentenza della Corte Costituzionale del 2019, secondo la quale chi aiuta una persona a suicidarsi non è punibile a patto che siano rispettate alcune condizioni: che il paziente sia «tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale», che sia «affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili» e che sia «pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli».

Solo che dal 2019 ad oggi i suicidi assistiti autorizzati in Italia sono stati ZERO. E non perché manchino i casi di persone per cui quei 3 punti sopra siano verificati, ma perché tutte le aziende sanitarie delle regioni italiane si sono fin qui rifiutate di verificare se i punti venivano rispettati.

Anche la storia di Mario era iniziata così, con la Asl delle Marche che si era rifiutata di verificare la sussistenza delle condizioni. Mario però non si è arreso e grazie all’aiuto legale e pratico dell’associazione Luca Coscioni ha avviato una sorta di battaglia legale fatta di vari ricorsi e conclusasi con una sentenza del Tribunale di Ancona che ha ordinato all’azienda sanitaria delle Marche di verificare le condizioni del paziente e la sussistenza dei criteri che rendono l’aiuto al suicidio non punibile. 

La notizia fresca è che due giorni fa il comitato etico della Asl, un organismo indipendente formato da medici e psicologi che ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti dei pazienti, ha deciso che l’uomo rientra nelle condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale per l’accesso al suicidio assistito, e che quindi la sua richiesta è valida. 

Tuttavia, questo non è ancora un via libera definitivo, perché lo stesso comitato ha specificato che «restano da individuare ora le modalità di attuazione». Da lì si è avviato uno scaricabarile di responsabilità da parte della regione Marche. Scrive marco Cappato sul suo profilo FB, parafrasando la dichiarazione della regione: “Mario, avresti diritto al #SuicidioAssistito, ma noi Regione Marche diciamo di non sapere che farmaco usare, e facciamo finta che sia un altro tribunale a dovercelo dire”. La regione infatti ha detto che non sa quale farmaco Mario dovrebbe autosomministrarsi, né in che dosaggio, dato che che mancano le procedure e la letteratura scientifica a riguardo. 

Insomma, passerà probabilmente un po’ di tempo prima che Mario, e tante altre persone, possano accedere al suicidio assistito. Ma i tempi sembrano maturi, pur fra mille resistenze. In Parlamento si sta discutendo un emendamento a una legge che potrebbe introdurre l’eutanasia legale, che però proprio ieri ha ricevuto parere negativo da parte dei relatori Bazoli (PD) e Provenza (M5S). 

C’è però un’altra strada, che è quella del referendum. Nei mesi scorsi sempre sono state raccolte oltre un milione di firme per un referendum sull’eutanasia legale, che abrogando una legge di quasi un secolo fa renderebbe legale non solo il suicidio assistito, ovvero la possibilità di una persona di autosomministrarsi un farmaco che ponga fine alla sua vita, ma l’eutanasia in generale, ovvero ad esempio il fatto che possa essere un medico a farlo, nel caso magari in cui la persona in questione non sia fisicamente in grado di somministrarsi il farmaco. Le firme e i quesiti dovranno ora essere esaminati dalla Corte costituzionale fra gennaio e febbraio, e se tutto filerà liscio verrà indetto un referendum.

Diritti animali

Continuiamo a parlare di diritti, cambiamo però animale. Da homo sapiens passiamo a polpi, granchi, aragoste. Che, come noi, provano sofferenza. A riconoscerlo, per la prima volta, è il Governo del Regno Unito, che ha annunciato che inserirà queste creature marine nell’elenco degli esseri senzienti da tutelare nel disegno di legge sul benessere animale. Ce ne parla GreenMe.

“Nel Paese il dibattito sulla tutela dei crostacei e dei molluschi va avanti ormai da parecchio tempo, ma la svolta è arrivata grazie ad un rapporto pubblicato da un team di esperti della London School of Economics, che ha esaminato 300 studi scientifici per valutare le prove di sensibilità”. E ha concluso che i cefalopodi (come polpi, calamari e seppie) e i decapodi (tra cui granchi, aragoste e gamberi) sono in grado di provare dolore e, di conseguenza, dovrebbero essere trattati come esseri senzienti al pari dei vertebrati (già oggetto di tutela nell’Animal Sentience Bill). 

Quello sul benessere animale è ancora un disegno di legge, che però sta assumendo sempre più forma. E prevede fra le altre cose che venga istituito un Animal Sentience Committee, che vigilerà sull’operato del Governo britannico in fatto di benessere animale. 

Su questo mi viene in mente un altro fronte interessante che si sta sviluppando molto negli ultimi anni in chi lavora e sperimenta nel mondo dei modelli democratici, che è quello di inserire le istanze provenienti dal mondo animale, ma anche vegetale e degli ecosistemi, nelle decisioni che prendiamo. Ditemi se vi interessa che magari ne parliamo un’altra volta.

Svezia, prima premier donna (per poco)

Ok, torniamo ai sapiens. Per la prima volta c’è una donna che ricopre il ruolo di premier in Svezia. Anzi, c’era. Ieri mattina il parlamento svedese ha approvato la nomina di Magdalena Andersson come nuova prima ministra del paese, che ha 54 anni ed era stata la ministra delle Finanze nel governo del dimissionario Stefan Löfven. 

Solo che nel pomeriggio il parlamento ha approvato anche una legge di bilancio alternativa a quella del governo, che era stata presentata dall’opposizione. Andersson, sconfitta al primo voto importante, è stata così costretta a dimettersi. Ed oltre ad essere stata la prima premier donna è stata anche, con ogni probabilità, la premier più breve della storia del paese.

Difesa planetaria

Intanto, per la prima volta, è stata avviata una missione di difesa planetaria per deviare la traiettoria di un asteroide. Tranquilli, non siamo in pericolo di collisione, è solo una prova eh. Ne parla Euronews. Ieri è decollata dalla base californiana di Vanderberg la sonda DART della Nasa. La sua destinazione si trova a 17 milioni di km dalla terra: qui la sonda dovrà colpire l’asteroide Dimorphos per cercare di deviarne la traiettoria.

E’ una missione di prova con cui i ricercatori Nasa sperano di mettere a punto un protocollo di sicurezza per salvare il pianeta da una ipotetica collisione catastrofica. La missione è senza precedenti, perché mai prima d’ora si era studiato un simile sistema di difesa planetaria e servirà a misurare di quanto riusciamo a deviare un asteroide. la collisione fra il missile e l’asteroide è previsto all’incirca tra settembre e ottobre del 2022.

“Il bersaglio è un doppio complesso di asteroidi composto da un grande asteroide, denominato Didymos, e dalla sua luna chiamata Dimorphos. Gli scienziati hanno tenuto a precisare che nessuno di questi corpi si trova in rotta di collisione con il nostro pianeta: la scelta è ricaduta su di loro perché le loro caratteristiche sono ideali per misurare l’efficacia di questo metodo di deviazione”.

#Super Green Pass
Il Fatto Quotidiano – Super Green pass, via libera del governo: varrà in zona bianca dal 6 dicembre al 15 gennaio. Draghi: “Vogliamo prevenire ed evitare rischi”
Italia che Cambia – Green pass, ecco le nostre opinioni: libere, rispettabili e aperte al confronto

#suicidio assistito
il Post – La questione del primo suicidio assistito in Italia non è ancora finita
Marco Cappato – Il caso di Mario: può diventare il primo Aiuto al Suicidio in Italia? (VIDEO)

#diritti animali
GreenMe – Svolta storica nel Regno Unito! Polpi, aragoste e granchi riconosciuti come esseri senzienti

#Svezia #premier donna
Euronews – La prima volta in Svezia, un governo guidato da una donna, la neo premier è Magdalena Andersson
il Post – La prima ministra svedese si è dimessa poche ore dopo il suo insediamento

#asteroidi
Euronews – Partita la sonda spaziale Dart, dovrà cercare di deviare un asteroide

#inazione climatica
GreenMe – Inazione climatica: anche gli ambientalisti italiani fanno causa allo Stato

#clima e agricoltura
The Guardian – India’s apple farmers count cost of climate crisis as snow decimates crops

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GreenMe – Pac: l’Europa approva la nuova Politica agricola comune, ma riduce davvero l’impatto dell’agricoltura industriale?

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