Terre e Tradizioni è il frutto di una storia che inizia a Raddusa (Città del Grano) paesino situato tra miniere di zolfo e cave di gesso nelle aspre ed assolate colline della Sicilia centrale, dove si produce grano da sempre.
Giuseppe Li Rosi, un agricoltore ribellatosi alle tecniche insostenibili della moderna agricoltura e rinunciando alle iperproduzioni, inizia un’esperienza con i grani antichi siciliani, riscoprendo diverse varietà tra cui la pregiata Timilìa (Tumminìa).
L’incontro con Angelo Suffia, un mastro pastaio, emigrato anni prima dallo stesso paese di Raddusa, fa nascere in loro l’idea di valorizzare i grani locali trasformandoli in pasta.
I due, caparbiamente, iniziano a individuare le peculiarità dei grani e, dopo varie prove, Angelo riesce laddove nessuno si era mai cimentato: presentare sul mercato i primi prodotti fatti con Timilìa, Maiorca, Strazzavisazz e Russello che da subito suscitano interesse tra i consumatori.
Giuseppe ed Angelo, mai avrebbero immaginato che da quell’incontro estivo, nella piazza del paese, davanti ad una tazza di caffè, tra rispolverati ricordi sarebbe iniziata la più grande sfida della loro vita: Terre e Tradizioni.
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