
E se ripartissimo dai convenzionali luoghi della cultura dei decenni passati per ricostruire il tessuto sociale e urbano? A distanza di dieci anni abbiamo incontrato Emmanuele Curti, manager culturale che, insieme alla rete Lo Stato dei luoghi, costruisce nuovi processi per ridefinire luoghi e comunità attraverso la cultura.
In compagnia di Manuela Leone e dello staff di Rifiuti Zero Sicilia siamo andati alla scoperta della Sicilia virtuosa, quella parte di Isola rappresentata da giovani, associazioni e imprese per cui i rifiuti sono una risorsa da sfruttare e non un peso di cui liberarsi o, ancora peggio, un'occasione per lucrare.
Viviamo in un mondo in cui non è facile avere una seconda opportunità. Non lo è per un tessuto usato ma ancora vigoroso e non lo è per un uomo o una donna con un passato difficile e un futuro incerto. La bella notizia è che nella periferia di Catania esiste un luogo in cui persone e oggetti hanno, insieme, la possibilità di rivivere non solo una seconda, ma anche una terza, una quarta, una quinta volta.
Pierfilippo Spoto, guida esperienziale di Val di Kam Sicani, accompagna i suoi ospiti tra le strade dei borghi dell'entroterra agrigentino alla ricerca di esperienze da vivere con gli abitanti del posto. Fornai, pecorai, gente comune: sono loro i protagonisti di questo modo diverso di fare turismo e cultura.
In un mondo sfiancato da un'agricoltura intensiva e orientata al profitto, c'è chi sceglie di non stare al gioco e recuperare antiche pratiche votate alla sostenibilità umana e naturale. È il caso di Giancarlo e Lucia, che cinque anni fa hanno cambiato la loro vita dedicandosi anima e corpo a un progetto fondato su permacultura e autoproduzione: Il Filo di Paglia.
Rifiuti Zero Sicilia è un’associazione nata nel 2010 che si pone lo scopo di diffondere la strategia “Zero Waste” di Paul Connett, caposaldo dell’economia circolare. Come lo fa? Diffondendo esempi concreti che progetta e sviluppa, mettendo al centro la replicabilità degli stessi e l’interconnessione tra i vari attori. Come il progetto delle compostiere di comunità nell’Istituto "Orso Mario Corbino" di Augusta. Vi raccontiamo la loro storia, grazie soprattutto alla voce di un esempio di cambiamento: quella di Manuela Leone.
All'interno del Parco delle Madonie, in Sicilia, un gruppo di ragazzi e ragazze ha dato vita a Porto di Terra, un progetto comunitario di vita e lavoro in montagna fondato sui principi della permacultura e della transizione, sull'ospitalità e la valorizzazione dei prodotti del territorio.
Dalle energie rinnovabili all'agricoltura naturale, dall'economia solidale al turismo responsabile, dalla permacultura all'apprendimento attivo. In Sicilia, alle pendici dell'Etna, sta prendendo forma il sogno di una famiglia di realizzare un ecosistema sostenibile e autosufficiente. Il progetto ha preso vita con la costruzione di una casa di paglia, esempio riuscito e laboratorio permanente di una serie di buone pratiche orientate al vivere naturale.
Nella riserva naturale di Vendicari, in provincia di Siracusa, ha preso vita circa quattro anni fa un centro di educazione rivolto ai bambini dai due ai sei anni. La conoscenza del corpo, l’educazione emozionale, l'ascolto empatico e il non giudizio sono i principi guida per crescere bene, a “Piccoli Passi”.
Favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti del carcere di Siracusa, di giovani immigrati e altre persone svantaggiate attraverso attività legate alla promozione e valorizzazione della diversità naturale e culturale della Sicilia. È questa la missione de L’Arcolaio, cooperativa che costruisce percorsi di cambiamento e riscatto.