Chi siamo

“C’è un’altra Italia, diversa da quell’immagine di crisi e decadenza che i mass media ci restituiscono ogni giorno. Un Paese fatto di imprenditori e imprenditrici che mettono al centro la sostenibilità umana e ambientale, di giovani che scelgono con gioia di tornare alla terra o di realizzare progetti di integrazione, di sindaci e sindache virtuosi che realizzano politiche straordinarie su rifiuti, energia e mobilità. È l’Italia dei Comuni Virtuosi, delle Reti di economia solidale, dei movimenti in difesa del territorio. L’Italia della decrescita e della transizione, degli ecovillaggi, dei fablab e dei co-working. C’è un’Italia che cambia, anzi che è già cambiata e silenziosamente sta costruendo un nuovo paradigma culturale e un nuovo modo di vivere e agire”.

In sintesi

Italia che cambia è un progetto che vuole raccontare, mappare e mettere in rete quel pezzo di paese che di fronte a un problema si attiva per cambiare concretamente le cose senza delegare o aspettare che qualcuno lo faccia al suo posto. Vuole inoltre offrire strumenti di facilitazione dei processi di trasformazione positiva in atto nel Paese con l’obiettivo di far emergere le potenzialità di coloro che “vogliono cambiare” fornendo l’esempio, il know how e il supporto della rete di progetti già in atto.

Il tutto ispirato dalla consapevolezza/visione espressa da Paul Hawken nel suo “Moltitudine inarrestabile”: noi siamo già maggioranza, ma non lo sappiamo. Pensiamo di essere soli e sole, isolati e isolate, “strani”, e invece siamo parte di un grande movimento mondiale. Un movimento silenzioso e frammentato che però è pronto a emergere e mostrarsi in tutte le sue sfaccettature.

Il nostro obiettivo, quindi, è duplice: da un lato far emergere questa italica moltitudine – che abbiamo potuto incontrare in anni di incontri in giro per le venti regioni italiane – e dall’altro contribuire alla costruzione di un nuovo paradigma culturale che metta al centro la demercificazione della realtà, le relazioni umane, la facilitazione, i processi non giudicanti, la sostenibilità umana, ambientale, economica e sociale.

Per farlo abbiamo realizzato un giornale, una mappa, dei portali territoriali e una campagna di attivazione dei territori attraverso le proposte emerse dalle “visioni 2040”.

La nostra storia

Nel settembre 2012 il giornalista Daniel Tarozzi decide di partire con un vecchio camper per un lungo viaggio attraverso le venti regioni italiane alla ricerca di esperienze di vita diversa, di cambiamento, di imprenditoria etica e sostenibile, di politica virtuosa, di riduzione dei consumi, di autoproduzione, di ritorno alla campagna, di riscoperta del senso della vita, di maternità (genitorialità consapevole?), di condivisione. Il “payoff” recitava così: “Viaggio nell’Italia che Cambia, per incontrare e conoscere chi si è assunto la responsabilità della propria vita senza aspettare che qualcuno lo faccia al suo posto”. Prima di partire, Daniel pensava che la sua difficoltà sarebbe stata trovare esperienze concrete di cambiamento positivo. In realtà, in ogni regione, la sua difficoltà fu scegliere tra tutte le esperienze che gli venivano segnalate. Alla fine il viaggio è durato 7 mesi e 7 giorni. Sette mesi e sette giorni durante i quali Daniel ha incontrato e conosciuto oltre 450 realtà. Dall’esperienza di questo viaggio è nato un libro (Io faccio così, Chiarelettere 2013), un documentario, uno spettacolo teatrale, ma soprattutto la consapevolezza di quanto il nostro Paese fosse migliore rispetto all’immagine restituita quotidianamente dai media.

Nel libro di Daniel, inoltre, avevano trovato posto moltissime realtà, ma moltissime altre erano rimaste fuori per motivi di spazio. Cosa fare dunque di tutte quelle storie? Tutte le storie che non sono state raccontate nel libro “Io faccio così” e tutte quelle che ci avevano segnalato e non avevamo potuto raccontare? Nasce così l’idea di trasformare questa esperienza in un progetto di racconto permanente di questa Italia cangiante! Di ritorno dal suo viaggio Daniel incontra Andrea Degl’Innocenti (di ritorno dal suo viaggio in Islanda da cui è nato il libro “Islanda chiama Italia”, Ludica e Arianna Editrice 2013), Luca Asperius, Alessandra Profilio, Paolo Cignini, Francesco Bevilacqua, Pierluigi Paoletti ed Elisabetta De Biase: tutti e tutte colleghi e colleghe di vecchia data che assieme decidono di fondare la testata giornalistica Italiachecambia.org.

Ma non era sufficiente. Molte persone, ascoltando o leggendo le storie dell’Italia che Cambia, dicevano cose come: “E io che pensavo di essere solo/a! Non sapevo che nella mia regione ci fossero così tante esperienze interessanti”. Ed ecco l’idea di creare la mappa dell’Italia che Cambia. Ma non bastava ancora. In molti e molte (o tante persone), infatti, lamentavano la mancanza di proposte concrete da attuare nella propria quotidianità e la necessità di mettersi insieme a livello locale e a livello tematico. Ed ecco che, grazie anche all’ingresso di nuovi soci e collaboratori come Daniela Bartolini, Filippo Bozotti, Annalisa Jannone, Giulia Rosoni, Davide Scalisi, Roberto Vietti e a partner strategici come, Co2 – Crisis Opportunity Onlus nascono le “Visioni 2040” (a partire dalle quali è stato realizzato il libro “E ora si cambia”), la campagna degli e delle Agenti del Cambiamento, i portali territoriali.

Per farlo abbiamo realizzato un giornale, una mappa, dei portali territoriali e una campagna di attivazione dei territori attraverso le proposte emerse dalle “visioni 2040”.

La visione

La visione e i valori che hanno dato vita al progetto Italia che Cambia sono racchiusi nei “Sette Sentieri” che sono quindi alla base della selezione delle realtà presenti nella mappa e delle notizie proposte ogni giorno. Sette sentieri di transizione verso una società più equa, giusta e sostenibile. I vari punti non li abbiamo scelti noi dal nulla: ci sono stati segnalati, raccontati, trasmessi dalle realtà che abbiamo incontrato lungo il cammino. Li abbiamo voluti scrivere, raggruppandoli e organizzandoli per rendere espliciti gli obiettivi e gli ideali che ci muovono e che stanno alla base del nostro progetto. Non sono dei punti di partenza ma di arrivo. Le realtà che raccontiamo, che abbiamo incontrato e che potete trovare sulla mappa, pur seguendo ciascuna il suo sentiero particolare, condividono con noi questo percorso e mirano verso la stessa meta.

Inoltre grazie ad un lavoro che nel 2015 ha coinvolto oltre 100 ambasciatori e ambasciatrici, rappresentanti di altrettante associazioni, comitati, imprese, università, istituzioni, abbiamo scritto 17 documenti di visione/azione per cambiare l’Italia. Li abbiamo chiamati Visioni 2040 e vanno ad integrare, approfondendoli, gli elementi che emergono dai Sette Sentieri. Nel marzo 2018 è uscito il libro “E ora si cambia”, che raccoglie i documenti riassunti ed aggiornati, a cura di Andrea Degl’Innocenti e Daniel Tarozzi.

Come Funziona

Italia che Cambia è un’associazione di promozione sociale, una testata giornalistica registrata e una cooperativa impresa sociale. Raccontiamo, mappiamo e mettiamo in rete chi produce un cambiamento positivo dal basso del nostro paese, in una direzione di maggiore sostenibilità ed equità economica, sociale, ambientale, culturale. Lo facciamo attraverso:

  • GIORNALE

    Un Giornale che ogni giorno racconta le storie di chi in Italia crea alternative sostenibili dal basso (e ci riesce) e fa informazione sui mondi delle economie alternative, del sociale, dell’ecosostenibilità, dei diritti.

  • MAPPATURA

    La Mappatura e messa in rete delle realtà virtuose.La mappa dell’Italia che cambia raccoglie, per ora, oltre 1700 realtà che abbiamo incontrato durante i nostri viaggi o che ci sono state segnalate: imprese, associazioni, comitati, persone che stanno contribuendo a cambiare in meglio il nostro paese. Alcune di queste esperienze fanno parte di reti, altre sono singole iniziative. Navigando all’interno della mappa puoi conoscere le realtà più vicine a te, oppure scoprire cosa succede in altre zone d’Italia.

  • Visione 2040

    17 documenti di Visione 2040. Nel 2015, 100 ambasciatori e ambasciatrici provenienti da associazioni, imprese, mondo accademico, hanno lavorato per tre mesi attorno a diciassette tavoli. Ne sono usciti altrettanti documenti tematici che presentano la fotografia attuale del nostro Paese e una visione comune di come potrà essere l’Italia nel 2040 con delle proposte concrete per arrivarci, sia a livello nazionale che a livello individuale. A partire da questi documenti stiamo realizzando delle campagne tematiche.

  • Progetti territoriali

    I Progetti territoriali che stanno nascendo nelle varie zone d’Italia (e persino d’Europa!) con lo scopo di riproporre in chiave territoriale quello che Italia che Cambia fa a livello nazionale: raccontare, mappare e mettere in rete le realtà del cambiamento. Nel 2015 è nato Casentino che Cambia, nel 2017 Piemonte che Cambia e tanti altri stanno per partire! Nel frattempo, nel 2015 sono nati anche due portali tedeschi, Berlin im Wandel e Brandenburg in Wandel!

Il team

Siamo un gruppo di giovani giornalisti e giornaliste, professionisti e professioniste di comunicazione e web. Ci accomuna una passione per l’informazione (quella buona) e la consapevolezza che il cambiamento non può che partire da noi, dalle nostre pratiche quotidiane, dalle migliaia di esperienze tangibili di cui l’Italia è piena.

Abbiamo un’esperienza decennale sulla cultura della sostenibilità, della salvaguardia ambientale, della decrescita e della transizione, degli altri modelli di economia.

Come lavoriamo insieme

Lavorare in gruppo è molto bello ma altrettanto difficile, soprattutto se – come noi – lo si fa in maniera orizzontale e cercando di essere il più possibile coerenti con quell’idea di cambiamento che raccontiamo. Per essere efficaci ed efficienti nel lavoro operativo e coerenti con la nostra visione adottiamo strumenti come la facilitazione, il metodo del consenso, la sociocrazia.

Crediamo che le decisioni prese con il consenso di tutti e tutte siano più stabili e in definitiva migliori rispetto a quelle prese a maggioranza. Pensiamo che sia importante usare la testa ma anche ascoltare il cuore. Pensiamo anche che per la riuscita di una riunione siano importantissimi gli strumenti della facilitazione. Riteniamo che la leadership funzioni meglio se è diffusa, e i ruoli e il rango se sono consapevoli. Crediamo che i conflitti si risolvano con l’ascolto e l’empatia. Crediamo anche che per fare bene il nostro lavoro sia fondamentale amarlo ed essere felici e che per amarlo ed essere felici sia importante non lavorare troppo.

Ciononostante spesso lavoriamo troppo, facciamo riunioni lunghe e stancanti. A volte litighiamo, altre non siamo efficaci, efficienti, democratici e felici come vorremmo. Ma ci stiamo lavorando, siamo in transizione!

Cerchiamo di sostenerci il più possibile dal basso, per essere uno strumento del cambiamento di tutti e tutte investendo molte delle nostre energie per incontrare e relazionarci con la moltitudine che ci segue. Ci finanziamo attraverso la Campagna dell’1%, i contributi di partner strategici come Banca Etica, Economia del Bene Comune, Macro Edizioni, i bandi e i contributi di Fondazioni e i servizi offerti alla comunità.

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