
Carestie, lotte tribali e guerra per le risorse hanno scatenato una crisi senza precedenti, da molti osservatori ritenuta fra le più gravi in atto, nello stato africano del Sudan e in particolare nella zona del Darfur.
Carestie, lotte tribali e guerra per le risorse hanno scatenato una crisi senza precedenti, da molti osservatori ritenuta fra le più gravi in atto, nello stato africano del Sudan e in particolare nella zona del Darfur.
Dopo 70 anni di esercitazioni militari senza valutazione ambientale, l’Esercito presenta la documentazione per ottenere la VINCA a Teulada. Un risultato ottenuto grazie ai ricorsi e alla mobilitazione delle associazioni.
Le librerie sono presidi culturali, ma all’Educational Bookshop, libreria palestinese di Gerusalemme, i libri sono stati confiscati e i librai arrestati. La loro storia è un simbolo di lotta e speranza.
Con l’attivista per la pace Vittorio Agnoletto commentiamo una serie di provvedimenti che la regione Lombardia ha adottato negli ultimi mesi per rispondere a una eventuale minaccia nucleare.
“Forza e Spada” è il nome della campagna di bombardamenti sulla Striscia di Gaza che ha segnato la fine della tregua da Israele e Palestina. Sono già 365 i morti, molti bambini.
In Uk per gli attivisti e i giornalisti filo-palestinesi non è un buon momento. Chi si dimostra infatti favorevole alla resistenza palestinese viene perquisito e incarcerato.
L’Oscar per il miglior documentario è stato assegnato a “No other land”, girato dal 2019 al 2023 da registi palestinesi, israeliani e iraniani. Un racconto spietato tra distruzione e violenza dal forte desiderio di pace.
Abbiamo chiesto ad Alex Zanotelli, padre comboniano e attivista per la pace, di commentare il recente meeting dei G7 tenutosi a Fasano, in provincia di Brindisi. Da lì il discorso si è ampliato toccando temi cruciali come l’obiezione fiscale, il potere politico ed economico dell’industria bellica e l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni.
Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo ha pubblicato un dossier contenente una serie di proposte concrete per fermare la deriva bellicista attraverso misure economiche e sociali come la riconversione delle industrie di armi e l’utilizzo di strumenti come i Corpi civili di pace. Ne abbiamo parlato con Francesco Gesualdi in un discorso che ha toccato diversi punti, dalle guerre in corso agli obblighi costituzionali del nostro paese.
Da secoli la musica smuove le coscienze, entra nell’anima e spinge al pensiero e all’azione. La pensa così anche Flaco, storico fondatore ed ex chitarrista dei Punkreas. Da diversi anni ha intrapreso una carriera solista come Flacopunx. Ciò che non è mai venuto meno è il suo impegno sociale e politico, in particolare rispetto a temi come pacifismo e nonviolenza.
La pacifista e dissidente politica bielorussa Olga Karatch incoraggia tutti i giovani, sia russi che ucraini, a non andare in guerra, a rifiutarsi di combattere e all’obiezione di coscienza alla leva militare. In occasione di una visita in Italia, dove ha potuto parlare pubblicamente, ha portato la propria esperienza. Olga infatti, candidata al premio Nobel per la pace, attualmente ha un visto come rifugiata politica e si trova in Lituania con la sua famiglia.
Il piano di riarmo europeo, le alluvioni in Toscana, un’autostrada nell’Amazzonia e il caso del Canale di Panama comprato da BlackRock.
Il Green Deal europeo è nato come – probabilmente – il piano per la transizione ecologica più ambizioso al mondo. Un piano colossale, partito dalla Commissione europea sotto la presidenza Von Der Leyen. Poi il Green Deal inizia a cambiare lentamente forma. Alcuni tasselli vengono sostituiti da altri, alcuni settori o riforme vengono depotenziate, altri vengono aggiunti o potenziati (come il nucleare o la cattura e stoccaggio di CO2). Cosa sta diventando? Non è chiaro, e oggi esploriamo un’ipotesi, una teoria: è possibile che il piano di transizione ecologica europeo stia diventando un piano di transizione verso un’economia bellica?
Come si può incidere davvero sui conflitti nel mondo? Tra guerre note (poche) e meno note (molte), i movimenti mondiali per il pacifismo sembrano inermi. Dobbiamo arrenderci alle guerre o possiamo fare qualcosa per cambiare le cose? Daniel Tarozzi ne parla con Franco Vaccari – di Rondine Cittadella della Pace – e Alessandro Marescotti di PeaceLink. Il tutto accompagnato dalle sferzanti parole di Giorgio Gaber.