14 Ott 2015

Io faccio così #92 – Destinazione Umana, la meta del viaggio sono le persone

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Un gruppo di ragazzi ha ideato una nuova idea di turismo: parti chiedendoti non dove vuoi andare, ma chi vuoi conoscere. Si chiama Destinazione Umana ed è una delle più promettenti start up italiane del settore turistico. Tutto è nato dallo "scollocamento" di Silvia, una delle co-fondatrici, che si è licenziata e ha cominciato a dedicarsi alle proprie passioni.

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Bologna, Emilia-Romagna - Quello di destinazione umana è un concetto nuovo, ma immediatamente comprensibile: la meta del viaggio non è più il luogo, sono le persone. Non si viaggia più per scoprire dei posti, ma per stringere legami, approfondire esperienze, condividere emozioni. È la nuova idea proposta da un gruppo di ragazzi della provincia di Bologna, che sta contaminando positivamente il mondo del turismo italiano.

«Nel gennaio del 2012 ero laureata da poco e già lavoravo in una grande azienda. Mi sembrava una bella opportunità, ma in realtà dopo quattro anni passati dietro alla scrivania il mio cervello aveva cominciato a spegnersi. Per questo motivo, quando hanno ridotto il mio orario di lavoro, ne ho approfittato per licenziarmi e seguire le mie passioni». Comincia così il racconto di Silvia Salmeri, co-founder di Destinazione Umana.

Il primo passo nel mondo del turismo è stato un blog, chiamato ViviSostenibile. «Grazie al blog e ai social network, ho notato che intorno a me c’erano fermento e grande entusiasmo. Dopo qualche mese mi è stato proposto di aprire un bed&breakfast in Valsamoggia, sulle colline bolognesi, e io ho colto la palla al balzo». Contro il parere di amici e parenti, Silvia ha avviato questa piccola attività ricettiva, che è durata pochi mesi ma le ha fornito una grande ispirazione: «Una ragazza giovane, che si era licenziata per realizzare un sogno, creava grande attrattiva. Ho cominciato a raccogliere altre persone del mondo dell’ospitalità per creare dei percorsi che regalassero ai viaggiatori storie interessanti come la mia e non solo belle camere. Da lì è nata la rete di ViviSostenibile».

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Quello è stato il primo strumento per diffondere una nuova cultura turistica, che fosse ecologica, orientata alla riscoperta della ruralità e rispettosa del territorio. Presto però, il gruppo ha cominciato a infoltirsi e gli host che aderivano erano tanti. All’inizio del 2014 quindi, Silvia e il team di ViviSostenibile hanno iniziato a lavorare a una nuova idea: «Ci eravamo resi conto che avevamo due identità che facevano fatica a convivere: l’associazione, con i suoi eventi e le attività outdoor, e la rete, cioè un piccolo portale che si stava sviluppando. Abbiamo quindi deciso di separarli; c’è voluto coraggio, perché abbiamo dovuto lanciare un nuovo marchio da zero. A giugno dello scorso anno quindi, abbiamo fatto migrare le strutture della rete sul nuovo portale turistico, chiamato Destinazione Umana».

La nuova piattaforma è stata lanciata il 26 giugno del 2014 e oggi conta circa 70 strutture ricettive in tutta Italia. «L’innovazione che noi portiamo – spiega Silvia – è che non chiediamo più al viaggiatore dove vuole andare, ma chi vuole conoscere. Questo significa che rimettiamo al centro il gestore e la sua storia e proponiamo al viaggiatore un’esperienza immersiva nella struttura e un’ispirazione». Le strutture ricettive proposte dalla rete sono suddivise in quattro filoni tematici: cambiamento, innovazione, ruralità, spiritualità.

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Il progetto è innovativo anche nelle modalità con cui viene portato avanti: «Siamo una decina di ragazzi tutti under 35 e ci definiamo un team liquido: non lavoriamo tutti i giorni nella stessa azienda, sennò sarebbe come prima. Siamo liberi nella gestione del nostro tempo, ma abbiamo obiettivi comuni». Anche il riscontro economico è buono, segno che l’idea funziona: «All’inizio abbiamo dovuto fare un piccolo investimento, poiché non abbiamo ricevuto fondi né finanziamenti. Adesso ci siamo trasformati in tour operator online e le entrate principali arriveranno dalla vendita dei pacchetti di viaggio. Attualmente siamo ancora in fase di start up, ma diverse persone percepiscono uno stipendio part-time e questo per noi è già un ottimo risultato».

L’impatto sul settore turistico è stato forte: «Oggi sempre più operatori cercano nuove modalità e vedono in Destinazione Umana una proposta originale e innovativa, legata non solo al rispetto dell’ambiente e al turismo responsabile, che fortunatamente sono in grande crescita, ma anche al viaggio inteso come crescita, esperienza personale, riscoperta delle relazioni». Anche da parte dei viaggiatori il riscontro è molto buono: «Coloro che ricercano questo tipo di esperienza sono ancora una nicchia, ma di grande valore, perché chi scopre questo modo di viaggiare ci si affeziona molto. Alcuni ci scrivono raccontandoci anche tratti molto personali della loro vita privata e si aspettano che consigliamo loro il viaggio più idoneo alla fase che stanno attraversando».

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Destinazione Umana ha attirato l’interesse di molte altre realtà che condividono un approccio innovativo e sostenibile al mondo del turismo: «Siamo partner dell’associazione Startup Turismo. Collaboriamo con il Movimento Lento per con cui stiamo creando dei percorsi misti piedi-bici-treno per collegare le varie strutture ricettive. A Casa Netural di Matera, una delle strutture della rete, offriamo una settimana di co-living per ricevere una consulenza sul proprio progetto imprenditoriale».

Il progetto ha portata nazionale, ma affonda le sue radici i Valsamoggia, un territorio innovativo e ricchissimo di iniziative, dal primo esperimento di Transizione d’Italia, all’associazione Streccapogn: «Qui succedono cose meravigliose. Il Comune di Valsamoggia è nato a gennaio 2014 dalla fusione di altri cinque Comuni. Questa trasformazione è stata possibile grazie a un referendum e porta molti vantaggi al territorio, come lo sblocco per due anni del patto di stabilità e la notevole visibilità a livello nazionale. Da pochissimo inoltre, è stata inaugurata la Casa dell’Innovazione, un progetto di co-working e FabLab in spazi dell’ex Municipio di Monteveglio, concessi gratuitamente a due associazioni».

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Rimettere al centro le relazioni umane rispettando il territorio e ristabilendo il contatto con la natura. È questo il messaggio di Destinazione Umana. Un esempio che va seguito, incoraggiato e replicato, perché «l’Italia Che Cambia siamo noi – conclude Silvia –, le persone che decidono di non scappare, ma che ogni giorno lavorano con sforzi enormi affinché il nostro paese rifiorisca».

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