21 Apr 2023

Psicosomatica predittiva: come curare la salute attraverso l’ascolto di noi stessi

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Qualche mese è stato pubblicato il libro "Psicosomatica Predittiva", che approfondisci i diversi ambiti della vita per invitare i lettori a porre la giusta attenzione verso il loro animo e scovare quali sono gli ambiti e le situazioni in cui sono rimasti bloccati, per permettere così all'organismo di rimanere in salute attraverso un equilibrio tra corpo, mente e spirito. Abbiamo rivolto qualche domanda al suo autore Salvatore Satanassi di Remedia.

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È giunto per me il momento di ammetterlo: sono affetta da un instancabile ricerca del senso di questa vita. Con il passare degli anni mi trovo sempre più spesso a guardarmi con occhi esterni, a cercare di scovare dentro e fuori di me quei fili invisibili che collegano la mia esistenza a un senso più ampio. Ma per ora ho capito ancora poco. Ogni volta che mi sembra di aver acchiappato un’estremità di un filo, convinta che mi possa portare a trovare le risposte che attendo, mi ritrovo con un numero di domande ancor più grande nella testa.

Primo piano Salvatore Satanassi
Primo piano di Salvatore Satanassi, autore del libro “Psicosomatica Predittiva”, Humus Edizioni

Ed è così che ho iniziato una ricerca di pratiche che mi portino a essere sempre più in ascolto di me stessa, affinché bisogni, desideri e intuizioni possano riaffiorare ed essere finalmente ascoltati. E un libro, più di altri, in questi ultimi mesi mi ha supportato in questa ricerca: Psicosomatica predittiva. Comprendere il linguaggio della vita per rimanere in salute di Salvatore Satanassi, edito da Humus Edizioni.

Letto in pochi giorni e riletto più volte nelle settimane a seguire per coglierne elementi aggiuntivi sfuggiti a una prima lettura, questo libro è un manuale prezioso che invita con lentezza e capacità di ascolto a mettere in pausa noi stessi per qualche ora per poterci guardare dall’esterno, cogliendo nei diversi ambiti della nostra vita, dinamiche, insicurezze e paure che possono tenerci bloccati e non permettendoci di procedere per il nostro cammino.

Ciò che ho apprezzato molto di questo testo, più che le singole componenti, è una visione ampia che spazia tra corpo, mente e spirito, attraversata da conoscenze scientifiche ed intuitive dall’autore, che cerca di delinearne i perimetri in alcuni casi non ancora troppo delimitati, lasciando così al lettore la possibilità di viverli, sperimentarli dentro se stesso. Un invito dunque ad allenare la capacità di ascolto e comprensione di sé.

ECCO SALVATORE

«Sono una persona riflessiva – mi racconta Salvatore Satanassi, l’autore – e questo libro nasce dalla mia voglia di condividere anche con altre persone questa attitudine: da piccolo vivevo già dove ora ha sede Remedia e dovendo percorrere molta strada a piedi per raggiungere scuola, passavo questo tempo a pormi domande, rielaborare ciò che avevo conosciuto e scoperto. Ho continuato a farlo negli anni a seguire, credendo sempre più fermamente che ognuno di noi possa trovare più facilmente la via della sua vita, solo ponendosi i giusti quesiti».

L’opposto della salute non è la malattia, ma la scelta di stare lontani da ciò che siamo

Dopo aver studiato agraria, Salvatore ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, dove ha scoperto da vicino materie di ricerca come la radionica e la spagiria. La curiosità aumenta e decide di ampliare così le proprie conoscenze tramite il diploma di naturopatia, che gli permette tra le altre cose di conoscere le basi della medicina cinese. E così per anni ha affiancato gli studi alla pratica, attraverso un lavoro agrario e alchemico in Remedia, azienda per cui ha contribuito a far nascere anche nuovi rimedi cosmetici e non.

Dopo essersi occupato di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, oggi dedica il suo tempo alla diffusione delle sue conoscenze, tramite consulenze mirate e scrittura di libri. A tal proposito mi spiega: «Ho iniziato con un manuale di gemmoterapia per facilitare l’utilizzo di alcuni rimedi naturali, ma a seguito della sua pubblicazione mi sono domandato quale potesse essere lo step successivo, per limitare ancor di più la dipendenza da qualcosa di esterno a sé stessi e raggiungere un’autosufficienza del proprio benessere».

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LA RICERCA DELLA SALUTE

E proprio sul benessere e sulla salute è incentrato il libro da poco pubblicato, il quale affronta il tema componendo pezzo dopo pezzo un grande puzzle, che rappresenta proprio i diversi ambiti della nostra vita: dall’inconscio all’intenzionalità delle nostre azioni quotidiane, passando per dinamiche culturali che influenzano il nostro stile alimentare, per affrontare poi tematiche relazioni e spirituali, non dimenticando però l’atteggiamento verso il lavoro che svolgiamo, il rapporto con i nostri animali domestici e con l’immaginario collettivo costruito per noi da film e telefilm.

Da questo grande schema complesso e ampio potrebbe sembrare molto più difficile raggiungere uno stato di salute consapevole piuttosto che ammalarci, ma Salvatore mi tranquillizza: «La ricerca del nostro equilibrio è una grande e continua danza e per sua natura non è fissa: ciò ci porta a continuare a mettere in discussione le nostre scelte. Se ogni giorno riuscissimo a dedicare un po’ di tempo a guardarci dentro, ad ascoltarci, potremmo accorgerci facilmente di ciò che non va e cercare una strada per intervenire in tempo».

E così Salvatore mi spiega che non ci sono regole fisse: ognuno di noi passo dopo passo compie il proprio percorso di vita, muovendosi con tempistiche e modalità diverse. Ma riuscire a porre attenzione alla nostra vita ci permette di capire dove siamo incastrati. «Nulla è netto e troppo definito e uguale per tutti: osservando persone diventate in alcuni ambiti dei “guru” mi sono reso conto che anche loro, come noi tutti, hanno molte difficoltà. Hanno bisogno di essere ascoltati, di essere visti, di tenere a bada il loro ego».

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Salvatore Satanassi

«Credo che non sia l’individuo a fare la differenza, bensì l’insieme di più persone mosse dalla stessa volontà. E serve costanza e obiettivi ben definiti. Ciò a cui sono giunto è che ogni giorno dovrebbe contenere tempo da dedicare un po’ a tutti gli ambiti della vita: dovremmo dedicare qualche ora per lo studio, per l’autoanalisi, la preghiera, il divertimento, il buon cibo e ovviamente per il riposo. In tutto ciò è fondamentale porre la giusta attenzione al come facciamo le cose, più che al cosa».

Per spiegarmi ciò Salvatore parte dall’esempio per lui più emblematico: l’alimentazione, che per lui è un elemento simbolico per capire molto altro di noi. «Se mangiamo quando siamo arrabbiati avremo difficoltà a digerire, in quanto quegli alimenti diverranno lo specchio interno di quella rabbia». E partendo proprio da queste riflessioni mi spiega il motivo per cui alcune persone nonostante siano molto rigide nel seguire un certo tipo di alimentazione, appena sgarrano una sola volta si trovano a stare ancor peggio».

Ciò non toglie che nutrirsi di alimenti sani ed elaborati è importante, ma dovremmo noi tutti imparare a farlo con il giusto rispetto e attenzione: «La preghiera prima di mangiare aveva proprio questa funzione, ovvero curare l’atteggiamento con cui ci si approcciava al cibo durante ogni pasto. E questa attenzione, come per l’alimentazione, è importante diffonderla in ogni ambito della nostra vita». La nostra conversazione dura molto e mi sembra comunque non essere sufficiente: le domande sono ancora molte, ma il tempo è terminato. Lo saluto, imprimendo ancor di più in me la volontà di mantenere alta la consapevolezza in ciò che faccio e in come lo faccio. La ricerca continua.

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