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Il pianeta si affida sempre più spesso all’impiego di energie rinnovabili. Lo dice l’ultimo studio della IEA, International Energy Agency (Agenzia Internazionale dell’Energia) che nel mondo ne stima una crescita pari al 2,6% tra il 2013 e il 2014 e del 3,8% tra 2014 e 2015 nei paesi OSCE (Organization for Security and Co-operation in Europe – Organizzazione Mondiale per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa).
Dai grafici dell’Agenzia risulta che nel 2014 le rinnovabili rappresentavano il 13,8% delle forniture globali di energia primaria e di questa percentuale oltre il 10% era coperto da biogas e biomasse solide. I continenti maggiormente interessati dall’incremento dell’uso delle rinnovabili sono senza dubbio l’Africa e l’Asia, dove rispettivamente una metà e un quarto dell’energia consumata proviene da fonti energetiche pulite.
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L’idroelettrico è il settore in pole position nella crescita, basti pensare che nei paesi OSCE il fotovoltaico è cresciuto con una media del 44% annuo dal 1990 al 2015. Per quanto riguarda l’Italia, a fine giugno il Gestore Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato la nota “Energia da fonti rinnovabili nelle Regioni e nelle Province autonome italiane” che ha evidenziato un consistente sviluppo dei consumi di energia proveniente da questo tipo di sorgenti – il 6,8% – tra il 2012 e il 2013 e una lieve flessione – dell’1,6% – nel 2014.
Dal documento è emerso come ogni regione sfrutti le proprie specificità climatiche. Gli impianti idroeletttrici sono diffusi soprattutto nel Settentrione, gli impianti eolici si concentrano nel Meridione (specie in Puglia) e la risorsa geotermica è utilizzata prevalentemente in Toscana. Dallo studio è emerso inoltre come molte regioni abbiano già superato gli obiettivi del 20-20-20 assegnati dall’Unione Europea.
Anche secondo Legambiente, l’Italia sta diventando sempre più “green”. Nella ricerca “Comuni Rinnovabili 2016” viene messo in luce che negli ultimi 10 anni i comuni che hanno installato almeno un impianto dipendente da fonti rinnovabili sono passati da 356 a 8047. Si può dedurre quindi che il mercato sta cambiando molto velocemente ed “è spinto – si legge – da investimenti e innovazioni nelle fonti rinnovabili”.
D’altronde, nella spinta propulsiva al cambiamento non c’è più l’Europa in testa e in Asia e Centro America la crescita galoppa a ritmi decisamente più incalzanti. L’Italia si attesta comunque su risultati positivi e spicca per esperienze di innovazione molto interessanti anche a livello mondiale. Tra i protagonisti di questa piccola rivoluzione silenziosa, ci sono l’iniziativa personale e l’intuito dei tanti enti locali e delle numerose imprese che, a poco a poco, stanno cambiando il paese.
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