22 Giu 2017

Racconti dall’Asilo nel Bosco verso l’open day e i campi estivi

Scritto da: Daniela Bartolini

Domenica 25 giugno l'Asilo nel bosco del Casentino apre le porte alle famiglie, ai bambini e alle bambine per conoscere da vicino questa realtà di cambiamento in vista dei campi estivi e del progetto permanente di Asilo ed Elementari nel Bosco che partirà a settembre. Ma qual'è la giornata che vivono i bambini in natura? Quali gli elementi che l'esperienza di questo anno ha fatto emergere? Ce lo raccontano educatrici, gruppo co-creativo e chi per primo in Italia ha approcciato la pedagogia nel bosco.

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L’accoglienza della natura permette di avere tempi che danno ad ogni bambino e bambina di esprimersi con il proprio tempo, di osservare e di andare con il proprio passo. La natura è la vera educatrice, noi siamo accompagnatrici, delle facilitatrici.”
È così che sabato scorso le educatrici hanno iniziato a raccontarci la loro esperienza di questi mesi di Asilo nel Bosco del Casentino.

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La giornata “tipo” alla Fattoria di Selvoli inizia con il cerchio di saluto, di benvenuto, “che ci da una sensazione di unità, di esserci insieme, come gruppo che condivide uno spazio e un tempo ed un percorso”. Ci si saluta, si riconosce chi c’è e chi non c’è e si salutano anche gli elementi della natura.
“Facciamo anche del movimento guidato con l’uso della musica, della voce e del corpo, perché musica e ritmo sono importanti per il bambino, ci si connette all’interno, perché anche il cuore, il respiro hanno un ritmo, e ci connette con l’ambiente, la natura e gli altri. Ed è anche un momento per celebrare la bellezza.”
Nel cerchio i bambini fanno poi colazione tutti insieme, con cibo semplice, frutta, marmellata, pane fatto in casa. E poi arriva il momento del gioco libero. “I bambini giocano con quello che c’è, non ci sono giocattoli. Li creano da soli con quello che l’ambiente offre, vengono dalla loro creatività e fantasia. E si aiutano, collaborano spontaneamente, come anche nelle attività più strutturate, senza competizione. C’è voglia di collaborazione, che significa anche che si sono create buone relazioni e fiducia. Riescono a concentrarsi su un gioco per molto tempo, senza bisogno di altro. Questo è anche un buon momento di osservazione per noi educatrici.”

Dopo il gioco libero le educatrici propongono un’attività, cose semplici: lavoro con l’argilla, costruzione con materiali naturali, disegno. “Nella semplicità c’è una grande ricchezza. Ad esempio abbiamo proposto di dipingere usando le piante. Questo permette ai bambini di vedere tutte le fasi di un’attività. Di imparare dall’esperienza usando tutti i nostri sensi, come diceva Steiner. Non solo di apprendere attraverso concetti intellettuali. Anche piccole attività possono aiutare a lavorare su grandi obiettivi.”

“Poi c’è la passeggiata, l’esplorazione, è una camminare con molte soste per fermarsi ad osservare alberi interessanti, insetti, animali. Si muovono liberamente, e questo gli da la possibilità di percepire le proprie capacità di movimento, di misurarsi spontaneamente con le proprie abilità.”

Il pranzo è condiviso e alla fine si racconta una storia o una fiaba, a memoria perché così si sviluppa l’immaginazione. In questo modo trasmettiamo antiche conoscenze le fiabe hanno anche un altro valore. Attraverso l’immedesimazione i bambini e le bambine si riconoscono e vivono la loro esperienza.

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Il percorso dell’Asilo nel Bosco è solo all’inizio, proprio per approfondire le tematiche che porta avanti, vedere il posto e conoscere il gruppo di adulti e bambini già coinvolti nel progetto, sono stati pensati tre momenti in cui anche poter sperimentare la quotidianità di questa esperienza. Il primo momento sarà con l’Open Day di domenica 25 giugno dalle 9 alle 14 mentre a luglio, dal 10 al 28, e a settembre dal 4 al 15, si terrano i campi estivi, aperti a bambini e bambine dai 3 ai 10 anni.

“Con questi incontri vorremmo anche ampliare il gruppo perché il nostro desiderio sarebbe di iniziare da settembre anche con le elementari e proseguire con l’asilo.”

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