1 Mar 2018

Quando il cibo ha smesso di essere una medicina?

Scritto da: Giulia Napolitano

"Fa' che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo", sosteneva Ippocrate. Nel corso della storia, tuttavia, l’alimentazione dell’uomo è radicalmente cambiata, complice l'avvento dell'industrializzazione. Cosa ha comportato tutto ciò? E cosa fare per far sì che la dieta possa essere funzionale al nostro benessere?

Salva nei preferiti

In passato l’essere umano aveva un’alimentazione frugale e integrale “condita” da una forte attività fisica costante, ciononostante grazie al metabolismo conservativo era in grado di sopravvivere a lunghi periodi di carestie.

 

Ai tempi di Ippocrate (460 a.C – 377 a.C.) gli alimenti introdotti attraverso la dieta erano la prima terapia consigliata per curare qualsiasi tipo di patologia: “Che il cibo sia la tua medicina”, riportano i testi. L’unione di cibi integrali, cereali, legumi, frutta e verdura erano consigliati al fine di permettere al nostro corpo di utilizzarne le componenti preziose.

qtq80-EYOUpe-900x675

Con l’avvento dell’industrializzazione il nostro rapporto con l’alimentazione è molto cambiato: il cibo ha smesso velocemente di essere coltivato o allevato direttamente dalle persone, per divenire qualcosa di prodotto da aziende i cui processi produttivi erano spesso segreti. È diventato così sempre più difficile riconoscere l’alimento originario, talmente era stato processato e snaturato della sua forma e sapore.

 

L’uso dei derivati animali, considerati pratici e veloci da preparare, crebbe esponenzialmente passando da un consumo saltuario ad uno giornaliero o plurigiornaliero.

 

Al contempo iniziò uno sviluppo crescente dell’industria farmaceutica per sopperire spesso alle carenze generate da un’alimentazione industriale e per curare tutte le malattie che viaggiavano di pari passo con una dieta sempre più sregolata da cui spesso sparivano vegetali e frutta fresca.

 

Con gli anni la popolazione mondiale ha poi iniziato a muoversi sempre meno, complice un “progresso” che ci permette di gestire molte delle nostre attività “comodamente” seduti davanti ad un PC.

healthy-eating

Come vediamo quindi l’alimentazione dell’uomo è radicalmente cambiata nel corso della storia: siamo sempre stati animali frugali, ma negli ultimi 80 anni abbiamo iniziato a sovralimentarci, più di quello che la nostra genetica aveva previsto. Cosa ha comportato tutto ciò?

 

A livello fisico noi siamo come i nostri antenati: bisognosi di movimento e con un metabolismo che tende a conservare le calorie in vista delle ristrettezze caloriche delle carestie (che ormai non ci sono più!). Aumentando a dismisura l’apporto calorico e riducendo la spesa energetica (ossia muovendoci meno) siamo arrivati alla grande epidemia della storia: l’obesità. Quando pensiamo a questa parola ci vengono subito in mente gli assurdi pasti da fast food americani, ma la realtà è molto più italiana di quel che pensiamo: in Italia una persona su 10 è obesa (dati ISTAT 2016).

 

E l’obesità è solo la punta dell’iceberg della scorretta alimentazione: dietro di essa ci sono insulino resistenze (anche in età giovanile), carenze vitaminiche, sindrome metabolica, ipertensione, ipercolesterolemia, sviluppo di tumori all’apparato digerente, sviluppo di malattie neurodegenerative, diabete di tipo 2 e molto altro ancora.

 

La dieta moderna risulta infatti troppo ricca di proteine, grassi saturi e zuccheri semplici. Cosa fare quindi?

 

L’idea è quella di tornare indietro ai tempi di Ippocrate e accettare il suo consiglio: cibi integrali non raffinati, verdure e frutta in abbondanza, proteine vegetali. In particolare, un’alimentazione a base vegetale può risolvere moltissime delle patologie sopra elencate, perché ricca di sostanze funzionali al nostro benessere.

Different types of cereal grains with ears

Le fibre

 

Le fibre sono quella parte polisaccaridica contenuta negli alimenti vegetali che i nostri enzimi intestinali non sono in grado di digerire. È conosciuta per il suo potere di velocizzare il transito intestinale, ma ha altre proprietà meno note: intrappola il colesterolo alimentare riducendone l’assorbimento e impedisce il riassorbimento degli acidi biliari (costringendo di fatto il nostro organismo a produrne altri a partire dal proprio colesterolo). Questo porta ad una netta diminuzione della colesterolemia.

 

A livello del colon invece la fibra solubile agisce da prebiotico, aumentando la flora batterica che, attraverso la fermentazione, produce acidi grassi a corta catena che hanno un effetto nutritivo per le cellule del colon. Inoltre, andando a garantire la presenza di fibre ad ogni pasto, andiamo a creare un bolo complesso che rende più difficile l’assorbimento intestinale degli zuccheri riducendo l’indice glicemico dei pasti.

 

Gli antiossidanti

 

I vegetali sono ricchissimi di sostanze antiossidanti molto importanti per il nostro organismo per gestire lo stress ossidativo. Questo si crea all’interno del nostro corpo durante le normali reazioni metaboliche, ma anche durante la risposta a malattie, infezioni o alimenti poco sani.

 

Gli antiossidanti sono flavonoidi, antociani, polifenoli, ma anche vitamine e acidi grassi. La loro funzione è molto importante anche per proteggere l’organismo dalla formazione di cellule tumorali, infatti è consigliato l’apporto di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, anche se studi recenti arrivano fino a 10, visto che lo stress ossidativo dovuto a fattori ambientali (inquinamento ecc) è aumentato considerevolmente.

Fruits-and-vegetables-for-mental-health-1-1140x760

I grassi essenziali

 

I vegetali contengono raramente grassi saturi, mentre sono ricchi di polinsaturi e monoinsaturi. Tra questi troviamo gli acidi grassi essenziali (AGE) ossia quei grassi che il nostro organismo non è in grado di produrre, ma che risultano indispensabili per il corretto funzionamento del nostro organismo. In particolare i cosiddetti PUFA, o acidi grassi polinsaturi (comprendenti i super famosi Omega 3 e Omega 6) risultano validi alleati per mantenere fluide le membrane delle nostre cellule, elasticizzare la pelle, per lo sviluppo del sistema nervoso centrale e sopratutto come precursori di sostanze antinfiammatorie, antiaggreganti piastriniche e diminutive dei trigliceridi.

 

Queste sono solo alcune delle meravigliose proprietà che una dieta a base vegetale possiede! Ciò si traduce in una diminuzione di tutte le patologie degenerative, infiammazioni e problemi metabolici derivanti da un abuso di derivati animali.

 

Consapevole del fatto che la scelta Vegetariana o Vegana debba essere una scelta del tutto personale, invito chiunque, anche l’onnivoro più convinto, a nutrirsi a base esclusivamente vegetale almeno durante uno dei due pasti principali della giornata, al fine di avere tutti i nutrienti essenziali per mantenere il proprio benessere fisico.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Educazione alimentare nelle scuole: ecco perché è importante introdurla
Educazione alimentare nelle scuole: ecco perché è importante introdurla

V Label: oltre i falsi miti delle etichette, il marchio che aiuta la scelta vegetariana o vegana – Io Faccio Così #403
V Label: oltre i falsi miti delle etichette, il marchio che aiuta la scelta vegetariana o vegana – Io Faccio Così #403

‘A Fera Bio, un mercato biologico che promuove uno stile di vita etico
‘A Fera Bio, un mercato biologico che promuove uno stile di vita etico

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Con l’approvazione del ddl l’Isola indica le aree idonee per le rinnovabili – INMR Sardegna #56

|

Abbigliamento e accessori cruelty free: ecco alcuni consigli

|

Quattro ettari, il piccolo angolo di biodiversità gestito da un avvocato che ama la natura

|

Con Giroo i giocattoli sono plastic-free e condivisi

|

Emergenza siccità, in Sicilia si litiga per l’acqua che non c’è

|

La latteria turnaria di Valmorel, dove delle mucche si prende cura una comunità intera

|

Da Genova al Congo: gli occhiali usati si riusano e prendono il volo

|

Il consumo di suolo ci costa 400 milioni di euro all’anno. Ecco cosa possiamo fare per fermarlo

string(9) "nazionale"