6 Mag 2020

Un borgo medievale della Toscana cerca nuovi abitanti per tornare in vita

Abbandonato da ormai sessant'anni, il borgo medievale di Brento Sanico, in Toscana, è oggi al centro di un progetto di recupero straordinario: le sue case, ormai ridotte a ruderi, verranno ristrutturate e donate in comodato d’uso gratuito a chiunque abbia la voglia di riabitare questo luogo "al riparo dalle intemperie" e vivere come una volta.

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Firenze - Camminando immersi nelle montagne dell’alto Mugello, in Toscana, è possibile imbattersi in Brento Sanico, borgo fantasma che ben si nasconde agli sguardi, situato com’è in una conca. A sottolineare questa inusuale collocazione – i borghi infatti sono solitamente costruiti in alto, magari su di un poggio – è lo stesso nome “Brento Sanico”, che in lingua germanica significava proprio “al riparo dalle intemperie”.

Il luogo, abitato nel corso della storia da tribù di liguri, umbri, etruschi, romani e longobardi, e appartenuto nel Medioevo alla famiglia Ubaldini, è rimasto un noto crocevia fino alla metà dell’Ottocento, essendo situato nei pressi dell’unica strada che collegava Toscana ed Emilia Romagna. Con la costruzione di nuove strade e con l’avvento della modernità, tuttavia, il villaggio ha perso gradualmente di importanza, restando infine abbandonato negli anni ‘60.

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Il borgo di Brento Sanico

Negli ultimi anni alcune persone sono rimaste affascinate dalle peculiarità di questo luogo, dalla sua atmosfera e dalla sua storia, hanno preso a cuore il suo destino e si stanno impegnando per riportarlo in vita.

La prima è stata Anna Boschi, da sempre appassionata di montagne, volontaria guida per gruppi di escursionisti e autrice dei libri “Sentiero 00” e “Sentiero Roberto Tassinari”, che ha visitato per la prima volta Brento Sanico nel 1998. Tre anni fa, trovando il borgo ancor più deteriorato, Anna Boschi si è attivata nella ricerca di aiuti volti perlomeno a proteggere la piccola chiesa quattrocentesca. Dopo un primo intervento da parte di un gruppo di amici e conoscenti per liberare il borgo dai rovi, rendendolo così accessibile, ha dunque contattato don Antonio Samorì, parroco che già in passato si era prestato a ricostruzioni. Questi, oltre ad essersi riproposto di proteggere la Chiesa, ha manifestato l’intenzione di ricostruire l’intero borgo, composto da altre 6 case, facendo uso della pietra locale: la nota pietra serena proveniente da una cava poco distante.

Tali case, una volta ricostruite, verranno date in comodato d’uso gratuito a chi abbia intenzione di abitarle, mettendosi alla prova con uno stile di vita in continuità con la tradizione.

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«Gli abitanti di Brento Sanico vivevano di pastorizia e di allevamento, di agricoltura sulle terre strappate via al bosco e di raccolta dei marroni. Desidererei che il borgo rinascesse così, come lo è stato per secoli, e venisse riabitato in questa maniera. Sono figlia di contadini, e ricordo la vita che facevano i miei nonni, fatta di tanta fatica ma anche di profonda serenità. Questo mi porta a voler donare a qualcun’ altro la possibilità di vivere in questo modo. Soprattutto vedendo cosa sta accadendo oggi mi chiedo – che cosa c’è di meglio che andare a vivere a Brento? Lavorare tanto si deve lavorare ovunque, ma è meglio farlo all’aria aperta che fra quattro mura!», ha raccontato Anna Boschi.

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La chiesa di Brento Sanico

Tommaso Tucci, giovane appassionato di borghi medievali, ha deciso anch’egli di fornire un aiuto girando un cortometraggio così da dare risalto a quest’esperienza.

«Esistono numerosi progetti che propongono la vendita di abitazioni ad un euro, chiedendo però in cambio di ristrutturarle. Il progetto di Don Antonio, invece, prevede di ricostruire il borgo con le forze di volontari e con l’idea di mettere a disposizione le sue case, praticamente gratis, a chiunque voglia abbracciare questo stile di vita», ci ha detto Tommaso Tucci, evidenziando l’unicità di questo progetto. «Andando al borgo per le riprese, ho conosciuto una coppia di giovani ragazzi che avevano parlato con don Antonio e si erano dimostrati interessati. Pare inoltre che il prete sia in contatto con altre coppie, il che sarebbe perfetto dato che il suo sogno è quello di ricreare un nucleo abitativo».

Ad oggi il progetto sta lentamente andando avanti grazie a dei volontari che offrono il proprio tempo libero. Chi fosse interessato a supportare questa causa, fornendo un aiuto di qualsiasi forma e natura, renderebbe possibile ridurre i tempi di realizzazione e restituire vita a quel riparo dalle intemperie che promette di essere Brento Sanico.

Per informazioni scrivere a: piccoloedada_2014@libero.it

Qui di seguito il cortometraggio girato da Tommaso Tucci.

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