15 Set 2021

Asili per cani: ecco come scegliere quello che piace a lui, non a noi

Spesso scegliamo gli asili per cani in base al nostro gusto e a come si presentano le strutture. Ma siamo sicuri che in un posto bello e accogliente i nostri amici si debbano trovare bene per forza? Non è che loro hanno bisogno di altro? Ne parliamo in questa nuova puntata di "Col resto di due".

Salva nei preferiti

Settembre generalmente è il mese in cui ripartono routine, abitudini e attività lasciate in sospeso per poter godere dell’estate e delle meritate vacanze. Durante il periodo estivo abbiamo vissuto ritmi diversi, magari in luoghi non abituali, abbiamo trascorso più tempo viaggiando, magari coi nostri cani. Adesso, tornando a ritmi più veloci e densi di impegni, è importante pensare a come facilitare i nostri compagni di vita a rientrare nella routine di giornate in cui spesso son costretti a trascorrere da soli diverse ore mentre la famiglia è impegnata.

Per questo negli ultimi anni sono nati e moltiplicati gli Asili per Cani. Da precisare la distinzione tra Asilo e Pensione: nel primo i cani trascorrono il loro tempo con altri cani e con una o più figure di riferimento per alcune ore diurne, nella seconda abbiamo il trasferimento del cane in una struttura (può essere anche una casa) abilitata a ospitare il cane per più giorni consecutivi, includendo la permanenza notturna.

È sugli asili per cani che vogliamo condividere le nostre riflessioni poiché è necessario fare una netta distinzione tra un asilo inteso come luogo in cui “parcheggiare” il cane e un Asilo inteso come luogo di benessere e crescita.

asili per cani

Parliamo di “parcheggio” quando è previsto di portare il cane durante la settimana, per diverse ore al giorno (magari per evitare che durante le ore di solitudine in casa abbai disturbando i vicini o rovini la mobilia) in un’area dedicata in cui può sgranchirsi le zampe, solo o insieme ad altri cani, sotto la supervisione di figure professionali.

Questo, bene o male, è quello che ciascun asilo a cui ci rivolgiamo offre. Ecco, questo genere di asilo non ci piace e vi assicuriamo: non piace nemmeno al vostro amico a quattro zampe. Ci sono asili per cani che puntano su una struttura nuova e accattivante dotata di ogni comfort, dalla piscinetta alle pulite e ordinate casette in fila l’una accanto all’altra, dagli spaziosi box al prato sempre verde e ben tagliato, magari pieno di giochi.

Altri puntano sul gruppo: il cane è un essere sociale e sicuramente starà volentieri tra tanti altri cani (chi siano gli altri cani non è poi così essenziale sapere, basta che non si azzuffino!). Altri sul target: in alcune ore ospitano cani di piccola taglia, in altre cani di taglia grande, in altri solo cuccioli e così via, garantendo alle persone che così i loro cani si sentiranno più a loro agio.

No, non sono questi gli asili che ci piacciono: l’Asilo come lo intendiamo noi prevede qualche passaggio in più. Se la funzionalità della struttura è molto importante, non lo è altrettanto l’estetica, che appaga solo l’occhio umano. Anche noi siamo esseri umani eppure scegliamo con cura con chi passiamo il nostro tempo, non ci basta non venire alle mani.

Il pensiero, errato e limitante, di categorizzare i cani è quanto di più sciocco possa esserci. Inclusione, crescita, conoscenza, rispetto dell’altro indipendentemente da canoni fisici, dare valore alla diversità che è crescita, all’equilibrio, all’avventura: queste sono le opportunità da regalare ai nostri cani, senza fermarci ad appagare soltanto i nostri bisogni, molte volte di estrema e asettica sicurezza, basati esclusivamente sulle nostre paure o sui nostri sensi di colpa.

E allora cosa è importante quando cerchiamo un asilo per il nostro amato cane? Innanzitutto che il cane abbia modo di conoscere con calma e attraverso esperienze ricche e positive vissute col suo umano il luogo in cui passerà le ore senza la sua famiglia di riferimento. Il luogo in cui il cane si trova a vivere un’esperienza deve essere già familiare, un posto dove poter trovare punti di riferimento ambientali conosciuti. Questo anche al fine di comprendere quali necessità ambientali può avere ciascun soggetto e potergliele appagare.

Ci sono cani che hanno nette preferenze per le zone ombreggiate, altri per quelle assolate indipendentemente dalla temperatura. Soggetti che preferiscono o necessitano di stare all’aperto e altri di alternare le ore tra l’esterno e l’interno di strutture chiuse o semichiuse. Soggetti che amano l’erba più alta, altri che ne sono diffidenti. Insomma, l’ambiente in cui il cane viene inserito deve essere per lui accogliente e non possiamo deciderlo noi a prescindere; occorre osservare come si relaziona il nostro cane, che è diverso da ogni altro cane, in e con quell’ambiente.

È fondamentale poi che il cane conosca eventuali altri individui della sua specie con cui condividerà spazi e tempi. E che tali individui siano sempre gli stessi, in modo che si formi un gruppo stabile di soggetti che si ritrovano. Un po’ come avviene nelle classi scolastiche umane, che differiscono dalle ludoteche proprio per organizzazione e gruppo, in cui si possono coltivare relazioni in maniera continuativa e approfondita e dove ci si può fidare del e affidare al gruppo sociale che si è formato. Una situazione dove, se necessario, si può discutere serenamente con gli altri cani del gruppo.

cane 1

I cani appartenenti a un gruppo stabile non devono trovarsi in balia di continui nuovi inserimenti perché ci vuole tempo per capire chi hanno davanti, per farsi conoscere, per comprendere come condividere lo spazio e creare momenti condivisi di qualità. Questo non significa che non sarà possibile inserire un nuovo membro nel gruppo, ma che il gruppo – variegato, stabile ed equilibrato – avrà la possibilità di farlo sentire, accoglierlo e integrarlo nel migliore dei modi.

Un gruppo stabile offre la possibilità di conoscersi in maniera più approfondita, tirare fuori talenti e caratteristiche, condividerle creando rituali e abitudini. Viene a formarsi così una comune memoria esperienziale, arricchendo la vita di ogni soggetto.

L’Asilo deve essere un momento di qualità e di crescita sia per il cane che per l’umano, dove il cane possa avere la possibilità di vivere uno spazio proprio, un’esperienza che porta nutrimento fisico, emotivo e cognitivo e l’umano abbia la possibilità di osservare il suo compagno di vita fuori da dinamiche familiari prendendo ispirazione per creare nuove avventure. Di più. Sarà per entrambi un’occasione di crescita perché la conoscenza reciproca fa evolvere i singoli individui della coppia, ma anche e soprattutto la relazione.

Per fare questo è necessario che venga preso in considerazione ogni punto di vista, ogni emozione. Sono necessarie anche pazienza, osservazione, il mettersi sempre in gioco uscendo dalla rassicurante abitudine di decidere noi ciò che è adatto e confortevole per qualcun altro. E allora, pensando al nostro cane, usciamo dalle nostre paure, dagli schemi e dalle apparenze e cerchiamo un asilo che non sia un parcheggio, ma che sia un’esperienza di vita. Per entrambi.

Buona scelta.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più
Gli orsi sono pericolosi? I numeri dicono che la caccia uccide 220 volte di più

Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1
Umani, lupi, orsi, cinghiali, cervi: come convivere? – Soluscions #1

I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram
I veri safari etici non sono quelli che vediamo su Instagram

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Clima: inizia Cop29 a Baku, mentre gli Usa usciranno dall’Accordo di Parigi – #1017

|

Il ruolo dell’India, fra equilibri geopolitici e omicidi

|

Semi di Luce, il progetto educativo ospitato da un’azienda agricola biodinamica

|

La storia di A Cà du Ricci: oltre il biologico c’è la fiducia verso chi coltiva

|

Qual è il futuro dei trasporti di fronte alle sfide dell’im-Mobilità? – Soluscions #2

|

Valencia, l’alluvione e quella mattonella che ci svela cosa succederà fra cent’anni

|

Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure

|

Local Food Policy, un master per rispondere alle sfide globali a partire dal cibo

string(9) "nazionale"