27 Ott 2021

Microfinanza: l’economia a misura di persona riparte dalla Calabria

Scritto da: Redazione

Piccolo non vuole dire "poco importante", anzi, significa piuttosto vicino alla gente e ai bisogni primari e quotidiani della comunità. Per questo durante i tre giorni nel corso dei quali si è tenuto il Piccolo Festival della Microfinanza – svoltosi in provincia di Cosenza, con la media partnership di Italia Che Cambia –, la dimensione ridotta è stata il filo rosso dei numerosi interventi che hanno posto le basi per un'economia più etica, sostenibile e umana.

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Cosenza - Un’economia più giusta, a partire dai borghi. È stato questo il senso del Piccolo Festival della Microfinanza promosso dall’Istituto di Studi e Ricerche Sociali Ermanno Gorrieri e realizzato a Fiumefreddo Bruzio (CS) con il supporto dell’Ente Nazionale per la Microfinanza – ENM, la Fondazione Carical e la BCC Mediocrati.

«Ci rivolgiamo ai piccoli, ma per piccolo intendiamo prezioso e giusto», ha commentato la portavoce Katia Stancato all’inizio dei lavori nella sala consiliare e in streaming sulla pagina del festival. «Il piccolo deve essere partecipe di una ripartenza post pandemica che tenga conto della qualità della vita e dei luoghi».

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Una visione pienamente sostenuta da Federico Bria, Segretario generale della BCC Mediocrati, intervenuto in apertura: «Il microcredito è per noi ragione di vita – ha dichiarato –, le casse rurali sono nate dai piccoli prestiti. Il piccolo festival è piccolo perché vuole mettersi dalla parte dei piccoli che sono quelli a cui si rivolge il microcredito».

All’educazione finanziaria è stata dedicata la prima giornata del Festival, inserita tra le iniziative del Mese tematico del Comitato Edufin, con la piccola scuola di microfinanza, inaugurata da Annarita Trotta, ordinario di economia degli intermediari finanziari dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Trotta ha tenuto una lezione sulla finanza per l’impatto, strumento di lotta alle povertà consolidate ed emergenti e di costruzione di una società più buona e giusta.

Sulle raccolte fondi online per sostenere idee imprenditoriali si è soffermata la crowdfunding specialist Lucia Michela Daniele, mentre hanno portato esperienze concrete locali Giorgia Falco, Presidente MAG delle Calabrie, e Mario Reda, dell’Ufficio Pastorale Diocesano di Cosenza. Le MAG, mutue di autogestione del denaro, nascono per concedere prestiti a soggetti non bancabili. Dal 2018 ad oggi la MAG delle Calabrie hanno concesso 21 microcrediti per 72mila euro.

A sostenere i giovani di età compresa tra i 18 e i 45 che intendono intraprendere un’iniziativa imprenditoriale c’è anche l’Arcidiocesi di Cosenza- Bisignano. Mario Reda dell’Ufficio diocesano della Pastorale sociale del Lavoro ha presentato invece il progetto “Il seminatore” realizzato insieme alla BCC Mediocrati. Grazie al progetto, i ragazzi che vogliono avviare la propria attività possono restituire il prestito, fino a 15mila euro, entro 6 anni. Garantisce la Diocesi all’80 per cento. Dal 2010 sono state finanziate 93 imprese in 26 comuni della Diocesi.

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L’organizzatrice del festival Katia Stancato

A chiudere la giornata formativa del Piccolo Festival della Microfinanza, gli interventi di Giovanni Nicola Pes, vicesegretario dell’Ente Nazionale per il Microcredito: «Il microcredito è cambiato in meglio, è diventato sempre più ampio, uno strumento per gestire una pluralità di target, non solo quelli più svantaggiati o ai margini della società. Pensiamo a quello che stiamo facendo in materia di innovazione: il microcredito contribuisce ad avviare start up nel campo dell’innovazione e della ricerca».

Gli ha fatto eco il segretario generale dello stesso ente, Riccardo Graziano: «Abbiamo fatto microcrediti su imprese di energie rinnovabili, aziende quotate in borsa, una fabbrica che fa tamburelli siciliani. Bisogna sostenere i ragazzi perché il futuro sono loro, hanno energia e anche intuizioni».

La seconda giornata di riflessione congiunta si è invece aperta con una considerazione: la Calabria è la regione con il più alto tasso di esclusione finanziaria in Italia. Non poteva dunque che essere il luogo in cui ospitare un dibattito per tracciare la via italiana verso una economia più giusta e inclusiva. A farlo Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, con la proposta di lanciare una banca del microcredito attraverso un azionariato diffuso e popolare i cui soci devono essere i tutor, i beneficiari e gli enti non profit.

Di ampio respiro l’intervento congiunto di Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, che si è soffermato sulla rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della persona: «Si deve intervenire nei processi di formazione della ricchezza ed è necessario rivolgere le politiche pubbliche alle persone, nei luoghi».

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A fare gli auguri al festival la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, che in un messaggio ha sottolineato come lo Stato debba essere amico dell’iniziativa privata, con una burocrazia snella e con un fisco più leggero: «La difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie imprese meridionali è uno dei principali divari a cui dobbiamo porre rimedio».

Il messaggio ha inaugurato il talk conclusivo dell’iniziativa con Federico Bria, BCC Mediocrati, Bruno Cassola, Public Affairs & Sustainability ICCREA Banca, Domenico Cersosimo dell’Università della Calabria, Andrea Pastore della Fondazione di Comunità Salernitana, Piercamillo Falasca, Consigliere del Ministro per il Sud, e Benigno Imbriano, AD Permicro, una tra le più importanti società di microcredito in Italia che ha annunciato proprio al Piccolo Festival l’apertura di una sede entro la fine dell’anno a Lamezia Terme.

Vivace il dibattito conclusivo sul PNRR e i modelli di sviluppo locale: un passaggio significativo proprio per la natura del Piccolo Festival orientato a portare l’elaborazione nei luoghi non più destinatari di un pensiero prodotto altrove ma spazi di riflessione e proposta originali.

Soddisfatta la portavoce del Piccolo Festival della Microfinanza, Katia Stancato: «Vogliamo continuare la riflessione – ha concluso – per tracciare una via italiana a un’economia più giusta in cui i protagonisti del microcredito possano accompagnare una ripresa solida proprio perché diffusa e inclusiva».

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