8 Nov 2021

La coalizione pro-bici ai governi della Cop26: la crisi climatica si batte su due ruote

Scritto da: FIAB

Firmata da ECF-European Cyclists’ Federation, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e da altre 60 organizzazioni, la lettera aperta inviata ai Ministri dei Trasporti dei paesi partecipanti alla conferenza di Glasgow sottolinea le opportunità offerte dalla bicicletta e l’urgenza di aumentarne i livelli di uso quotidiano, per contribuire in modo efficace a raggiungere gli obiettivi climatici.

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Oggi FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, insieme a ECF – European Cyclists’ Federation (di cui FIAB è membro) e a una coalizione globale di oltre 60 organizzazioni pro-bici, rende pubblica la lettera aperta inviata in questi giorni ai leader e ai Ministri dei Trasporti dei paesi che partecipano alla COP26 di Glasgow, in cui si invita i governi a impegnarsi per aumentare significativamente nei loro paesi l’uso della bicicletta quale mezzo alternativo realmente sostenibile, per poter centrare gli obiettivi climatici globali.

Il mondo ha bisogno di molte più persone in bicicletta se vogliamo combattere la crisi climatica. Senza un’azione più rapida e determinata da parte dei governi di tutto il pianeta per ridurre le emissioni di carbonio dei trasporti, condanneremo le generazioni presenti e future a un mondo molto meno abitabile.

Le emissioni di CO₂ del settore dei trasporti continuano ad aumentare. Nel frattempo, la transizione verso auto e camion a emissioni zero richiederà decenni per essere completata e non risolverà altri problemi come la congestione del traffico e gli stili di vita sedentari. Nonostante ciò, la Giornata dei trasporti COP26 del 10 novembre si concentrerà esclusivamente sull’elettrificazione dei veicoli stradali come soluzione alla crisi climatica che stiamo affrontando oggi.

bicicletta

FIAB, ECF e le altre associazioni in Europa e nel mondo credono che la bicicletta rappresenti una delle più grandi speranze dell’umanità verso un futuro a zero emissioni di carbonio. La bicicletta infatti è realmente a emissioni zero, ha un impatto sociale positivo di vasta portata e, cosa più importante, è un mezzo già ampiamente disponibile oggi, in tutte le sue declinazioni.

Il mondo non può permettersi di aspettare decenni prima che le auto a combustibili fossili vengano completamente eliminate e sostituite da veicoli elettrici. È per questo che i firmatari della lettera sottolineano l’urgenza di sfruttare le soluzioni offerte dalla bici e invitano i governi e i leader che partecipano alla COP26 a impegnarsi per aumentare significativamente i livelli di utilizzo della bicicletta nei loro paesi, fissando anche un obiettivo globale.

Alessandro Tursi, Presidente di FIAB e già vicepresidente ECF, ricorda che «FIAB è in prima linea in questa coalizione globale che promuove l’uso della bicicletta. Solo unendo le forze potremo far arrivare il messaggio forte e chiaro ai governi presenti alla COP26: la mobilità elettrica non è la soluzione, se vogliamo davvero ridurre le emissioni di carbonio in modo rapido e deciso, come ci impone la crisi climatica. Per il settore trasporti dobbiamo investire sulla mobilità attiva, in particolare sulla bicicletta, che porta con sé molti altri risvolti positivi in relazione all’uso dello spazio pubblico, alla salute individuale e collettiva, alla riduzione degli incidenti e all’inclusione sociale. Non rimane più molto tempo, bisogna agire ora».

«Aumentare significativamente l’uso della bicicletta – ha dichiarato Jill Warren, CEO di ECF- European Cyclists’ Federation – è l’unico modo che i governi hanno per ridurre le emissioni abbastanza rapidamente ed evitare il peggio della crisi climatica. Gli effetti devastanti dell’accelerazione del riscaldamento globale dovrebbero essere chiari a tutti e aumentare i livelli di utilizzo della bicicletta potrebbe essere il modo migliore per ridurre rapidamente le emissioni di carbonio dai trasporti su vasta scala».

Henk Swarttouw, Presidente di ECF – European Cyclists’ Federation e della WCA – World Cycling Alliance, conclude: «La bicicletta dovrebbe essere una pietra angolare delle strategie globali, nazionali e locali per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di carbonio. Alla COP26, i governi devono impegnarsi a fornire finanziamenti e leggi per uno spazio sicuro ed equo per la bicicletta ovunque. I cittadini sono pronti al cambiamento; ora i nostri leader devono attuarlo».

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