18 Apr 2023

Piattosano, pasti a domicilio per una cultura alimentare sana e sostenibile

Scritto da: Davide Artusi

È possibile mangiare sano con piatti pronti? Un piatto sano può essere sia buono sia pratico? Stefania di Berardino ha cercato di dare una risposta a queste domande proponendo un pasto equilibrato e di facile accesso. Ci siamo fatti raccontare da lei la storia di Piattosano, il suo progetto di ristorazione a domicilio incentrato su alimentazione sana, materie prime biologiche e stagionali e riduzione della plastica usa e getta.

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Macerata, Marche - In un periodo storico come questo, dominato dai fast food, dai cibi precotti e da un’alimentazione che deve essere soprattutto veloce ed economica, poco spazio viene dato al lato sano del pasto. Ed è proprio qui che entra in gioco Piattosano, un progetto di Macerata nato nel 2018 da un’idea di Stefania di Berardino dove la ricerca scientifica si affianca alla cucina con l’obiettivo di offrire pasti già pronti, equilibrati e semplici da riscaldare.

«Era il 2018 – racconta Stefania – e Anita, la mia prima figlia, era appena nata; io ero sola perché mio marito doveva lavorare. Tutto mi sembrava spaventoso, difficile, faticoso. L’allattamento mi sfiniva e la mia sensazione era di costante fame, però non volevo riempirmi di schifezze precotte, che comunque sarei dovuta uscire a comprare. Desideravo mangiare qualcosa di genuino, sano, bilanciato, completo. Avrei tanto voluto qualcuno che cucinasse per me. E da quella sensazione arrivò l’idea: piatti sani, bilanciati, con materie prime selezionate, da consegnare a casa e gustare semplicemente riscaldandole».

Piattosano

È in questo modo che è nata l’idea di dar vita a Piattosano, che ha potuto prendere vita solo grazie l’arrivo di Francesco, ora socio della piccola azienda, che nel 2018 era un cliente dello studio del marito di Stefania. «Francesco – scrive Stefania presentando Piattosano – è un cuoco fantastico. Fu proprio lui a consigliarmi l’atmosfera protettiva per conservare i nostri piatti. Il cibo può essere conservato in frigo fino a 15 giorni senza alterare le sue qualità nutrizionali. È come mangiare un piatto appena cotto sia per gusto sia per qualità. Francesco si appassionò subito al progetto e mollò tutto per realizzarlo».

Per essere certi che il cibo, preparato dallo chef e poi riscaldato dal lavoratore o dallo studente giorni dopo la sua preparazione, fosse sano, è stata interpellata la dottoressa Alessandra Renzi, biologa nutrizionista. La dottoressa Renzi ha deciso di sposare il progetto di Piattosano arricchendo le ricette secondo i principi della nutraceutica e bilanciando i piatti in modo da renderli sani, secondo i dettami delle ultime ricerche scientifiche.

Piattosano 1

Stefania, Francesco e i loro collaboratori puntano molto sull’importanza di rendere quello che propongono un pasto salubre. Seguendo le indicazioni del piatto del mangiar sano di Harvard, nei cibi forniti da Piattosano ci sono tutti i macronutrienti: carboidrati complessi, proteine e verdure. Tre ingredienti che tuttavia non devono essere presenti in quantità troppo elevate: anche se il cibo è salutare, mangiare esageratamente non fa comunque bene alla salute.

«Per dar vita a un piatto sano – ci racconta Stefania – bisogna partire da un’ottima materia prima che deve essere innanzitutto biologica, trattata nel rispetto della stagionalità e del processo produttivo. Fondamentale poi la cottura: possiamo avere anche una buona materia prima ma se essa è mal cucinata andiamo a depauperare tutte le sostanze nutritive. Noi cuciniamo principalmente sottovuoto e bassa temperatura o comunque cerchiamo di preservare nel modo migliore le qualità nutrizionali del cibo».

«Cerchiamo inoltre di utilizzare pochissimo sale – continua Stefania – e abbiamo per questo dato vita a un nostro mix che chiamiamo sapido in cui è presente 1/3 di sale e 2/3 di spezie, realizzate prendendo gli scarti delle verdure, come le foglie meno belle della verza o dei pomodori. Le andiamo a essiccare e a frullare creando il nostro mix di spezie. Vi è dunque così un riciclo delle materie prime e niente viene buttato».

Piattosano 2 1

Tutti i piatti rispettano lo stesso bilanciamento dei macronutrienti e di conseguenza hanno lo stesso apporto calorico. In base al fabbisogno calorico si può scegliere tra il formato regular (circa 600 Kcal) oppure il formato fit (circa 400 Kcal). I piatti possono essere acquistati direttamente presso il punto vendita di Piattosano a Macerata, in via Velluti 32, oppure scaricando l’app e pagando tramite carta di credito. Il servizio di consegna a domicilio è attivo nella città di Macerata e nelle zone limitrofe.

Oltre che sano e buono un piatto che deve essere consumato da un lavoratore in pausa pranzo o comunque da chi non ha molto tempo, deve essere pratico. Stefania ci spiega che i cibi di Piattosano sono conservati in atmosfera protettiva in vaschette di bioplastica 100% compostabile. «Tanta importanza è stata data alla ricerca del packaging ideale visto che non avevamo intenzione di utilizzare della plastica, nemmeno in minima parte. Abbiamo così deciso di optare per una vaschetta in fibra vegetale con la pellicola ecoralene biodegradabile».

Per dar vita a un piatto sano bisogna partire da un’ottima materia prima che deve essere innanzitutto biologica, trattata nel rispetto della stagionalità e del processo produttivo

Piattosano è dunque un esempio di piccola azienda che cerca di proporre un’alternativa buona e pratica ai tanti fast food o cibi poco salutari. È nata da poco e piano piano si sta allargando e facendo conoscere. Un esempio anche di cambiamento di vita per inseguire un sogno e un progetto in cui si vuole credere e investire tempo ed energie.

«Nel futuro – termina Stefania – ci piacerebbe dar vita a un luogo fisico dove effettivamente mangiare Piattosano. L’idea è quella di partire dalla colazione sana per passare poi al pranzo e per giungere all’aperitivo. Questa sarà poi una base per dar vita a un nuovo laboratorio, più grande e con una maggiore produzione. Vorremmo inoltre creare dei punti di franchising distribuiti in diverse città, per coprire inizialmente la Regione Marche e poi, possibilmente, espanderci in altre zone dell’Italia».

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