6 Apr 2023

La pista ciclo pedonale imperiese, tra bellezza e malumori

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Una pista ciclopedonale lunga oltre 20 chilometri è stata realizzata e inaugurata da qualche anno, andando a sostituire quella che era la vecchia ferrovia della litoranea ligure. Oggi è un percorso che costeggia il mare e che rende più facilmente accessibili le località che tocca, che beneficiano così di una riduzione dell'inquinamento e di un nuovo turismo, più lento e rilassato. Ma il disappunto da parte di chi vive quotidianamente questi luoghi non manca: a chi il compito di ascoltarlo?

Salva nei preferiti

Imperia - Lunga, panoramica ed emozionante: oggi vi presento la pista ciclo pedonale imperiese. Si tratta di un percorso di circa 24 chilometri, nato sulla vecchia ferrovia Genova-Ventimiglia, il cui tratto è stato dismesso nel 2001 – qui abbiamo parlato di questo tipo di interventi, diffuso su tutta la rete nazionale. I lavori di riadattamento d’uso del percorso sono terminati nel 2008 e con la sua lunghezza ha acquisito il primato di pista ciclabile sul mare più lunga d’Europa, attraversando i Comuni di San Lorenzo al mare, Riva Ligure, Santo Stefano, Arma di Taggia, Sanremo e terminando a Ospedaletti.

La prima volta che ci sono stata era lo scorso autunno, era una domenica e a portarmici sono stati degli amici: l’esperienza per l’intera famiglia è stata emozionante e divertente. L’itinerario è molto rilassante: da un lato il mare che accompagna silenziosamente il percorso e dall’altra la vegetazione che rilasciando profumi e colori permette all’esperienza di essere goduta a pieno.

pista ciclabile riva ligure 00

Ma non solo: attraversando le gallerie presenti nella pista il divertimento per i più piccoli è assicurato, creando un gioco di luci e atmosfera in netto contrasto con il resto del percorso. Inoltre dalla pista sono anche facilmente raggiungibili i borghi marini, che diventano tappe turistiche ancor più facilmente accessibili, soprattutto d’estate quando il flusso dei turisti è denso.

UNA PISTA PER TUTTI

La creazione della pista ha avuto come conseguenza l’apertura di nuove attività commerciali di servizio ai ciclo pedoni: sono presenti lungo tutto il tratto infatti bar e ristoranti dove potersi fermare per una sosta, ma anche un servizio di noleggio bici e tandem. Essendo pianeggiante la pista è molto adatta anche a famiglie con bambini, che infatti sono in molte a utilizzarla, soprattutto nel fine settimana.

Vi sono proposte per provare a estendere ancor di più la pista, facendola arrivare sino ad Andora, a circa 20 chilometri di distanza da San Lorenzo al mare; l’opera seguirebbe la stessa logica del percorso già esistente, andando a riutilizzare lo spazio una volta occupato dalla ferrovia, dismessa dal 2016.

Perché siamo così arrabbiati e pronti ad attaccare e fare del male a chi ci sta di fronte? La serenità dov’è finita?

I PROBLEMI

Tra i cittadini di alcune località sono nate e cresciute in questi mesi difficoltà ad accettare il via e vai dei ciclisti che, in particolar modo nel fine settimana e nel periodo estivo, uscendo dalla pista ciclabile per andare a visitare i luoghi di interesse girano per le vie dei centri limitrofi. Ma non solo: la pista è utilizzata anche da ciclo pedoni che vivono in zona e che la usano come pista ad ampia percorrenza, dove poter risparmiare tempo di spostamento, per poi rientrare tra le vie cittadine.

Sappiamo che le vie liguri interne sono strette e spesso affollate già ora e parte del disagio potrebbe provenire anche da ciclisti talune volte poco educati alle regole stradali, ma molti gruppi dedicati alla bicicletta sono pieni di commenti in cui viene riportato il malumore evidente degli abitanti, talune volte espresso anche in maniera poco educata.

«Ho incontrato persone molto gentili e sorridenti, ma anche molte altre che mi insultavano gratuitamente solamente perché al posto di portare la bicicletta a piedi ci sto seduta sopra, andando a passo d’uomo e rispettando chi mi sta intorno. Non capisco tutta questa rabbia. Posso anche capire che in qualche modo sto dando fastidio, ma perché non esprimere la propria opinione con pace e serenità?», commenta Giorgia in visita a Sanremo.

pista ciclabile san lorenzo al mare 04

E così lei come molti altri lamentano il trattamento a base di male parole e gestacci da parte di altri cittadini, pieni di rabbia e disappunto per questa grande quantità di ciclabilità. Leggendo questi commenti mi sono chiesta quale fosse il disagio non colto e ascoltato di queste persone. Perché dunque non chiederglielo? Perché non dare voce a queste emozioni e disappunti prima che la situazioni peggiori?

La pista ciclopedonale è stata realizzata con l’ottica di attrarre turismo lento e responsabile, ma se esso rimane esclusivamente sulla pista non potendo uscirne rimarrà un’attrazione fine a sé stessa, quando invece ha le potenzialità per essere un primo grande passo per riprogettare uno dei più grandi temi delle cittadine della riviera, ovvero la viabilità, andando a creare nuovi modelli replicabili altrove. Dar voce a quell’insoddisfazione permettere di cogliere eventuali problematiche e permettere di risolverle per riuscire a godere tutti di una nuova e meno inquinante modalità di spostarsi.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La mobilità sostenibile a Napoli: dalla smart mobility al car sharing
La mobilità sostenibile a Napoli: dalla smart mobility al car sharing

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile
A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

Ponte sullo Stretto, dubbi e anomalie di un progetto senza fine
Ponte sullo Stretto, dubbi e anomalie di un progetto senza fine

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(7) "liguria"