Confini

Uno strumento innovativo di partecipazione civica nelle aree interne e di confine del Piemonte e della Liguria

Pensiamo che le terre di confine abbiano una sfida in comune da attraversare, che è quella del riconoscersi parte dello stesso bene comune. Così in queste “terre di mezzo”, divise da confini amministrative ma allo stesso tempo geograficamente e culturalmente eterogenee tra loro, abbiamo avviato il progetto Confini, un lavoro di indagine che da un lato intende raccontare l’esperienza di alcuni territori situati in aree interne e marginali, dall’altro uno strumento innovativo di partecipazione civica per ripensare il futuro di questi territori.

Con il progetto ci interessava capire se questi “invisibili” confini amministrativi rappresentassero sul territorio un motivo di frattura e separazione oppure un ponte che unisse diverse province e regioni. E se è vero che “confine” è sinonimo di limite, divisione e delimitazione, è anche vero che in questo percorso abbiamo incontrato persone coraggiose e accomunate da una visione condivisa: quella di riscattare la marginalità del proprio territorio, contrastarne lo spopolamento e creare nuove opportunità per poterlo vivere.

Per dare vita a questo percorso collettivo ci siamo fatti ispirare dal principio della permacultura, secondo il quale un progetto può essere potenziato dal tipo di considerazione con cui vengono trattate le zone di confine. Siamo infatti convinti che le aree marginali del nostro Paese possano realmente rivelarsi fonte di arricchimento del sistema complessivo.

Per questo, in un mondo in cui da decenni l’attenzione è riposta sui grandi centri economici e decisionali, abbiamo scelto di rivolgere l’attenzione verso i piccoli paesi, i borghi, le frazioni e le aree territoriali che si trovano lontane dai riflettori: è proprio in questi territori che “non fanno rumore” che l’Italia sta costruendo giorno dopo giorno nuovi immaginari e modi virtuosi di vivere.

Attraverso il progetto Confini abbiamo esplorato tre territori: l’Area delle Quattro Province, compresa tra Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Lombardia; la Lunigiana, territorio di confine tra Liguria, Emilia Romagna e Toscana e infine la Val Pennavaire, valle situata tra Liguria e Piemonte.

Dopo una fase di mappatura e interviste delle realtà innovative che si trovano in queste zone interne, abbiamo incontrato gli attori protagonisti dei territori. Attraverso delle giornate di incontro e momenti di confronto sono nati spazi di discussione e dibattito: ci siamo confrontati su qual è la percezione del confine da parte di chi vive e opera in queste aree; abbiamo identificato, attraverso una fotografia attuale dei singoli territori, i punti di forza e debolezza e infine abbiamo lasciato spazio all’immaginazione, identificando le priorità, le soluzioni percorribili e le azioni concrete per contribuire a rendere sempre più vivibili, centrali e uniti questi luoghi che stanno rinascendo.

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  • Quattro province

    “Per me vivere in un territorio di confine significa: “Attraversare i confini stessi per scoprire nuovi territori, adattamento, appartenenza e allo stesso tempo non appartenenza, unione di culture diverse, possibilità, percepire la diversa gestione pratica e amministrativa dei territori, vivere nel silenzio e nella tranquillità, valorizzare il proprio paese, non riuscire a identificarsi con un luogo preciso, sperimentare, condividere i problemi, senso della comunità, transizione, evoluzione, avventura, solitudine, superamento dei limiti personali.

  • Lunigiana

    “Per me vivere in un territorio di confine significa: terra di passaggio e di incontri, contaminazione, unione di territori, multiculturalità, lavorare più degli altri per dare risalto alle nostre ricchezze, presenza di tradizioni, dialetti diversi, storie diverse, varietà di cibo, opportunità, stimoli, ambienti da scoprire, essere in un territorio unito in corrispondenza del Parco Nazionale dell’Appennino, emarginazione, movimento, libertà, non ci sono confini per chi ama il proprio territorio”.

  • Val Pennavaire

    “Cosa significa vivere in un territorio di confine?” “Diversità apparente del non ancora conosciuto, vivere ogni giorno la propria quotidianità avendo a che fare con gli aspetti amministrativi e burocratici delle due Regioni senza sentire davvero questa linea di demarcazione. Si vive la gioia di poter passare da una zona all’altra e poterne cogliere il meglio da ambedue le parti, con un’identità maggiormente diffusa rispetto ad aree non di confine. Il confine non esiste, se la mente è aperta al rinnovo”.

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