4 Apr 2023

Salvatore e la sua pizza della gentilezza: partire dal cibo per promuovere atti gentili

Scritto da: Lorena Di Maria

Il viola è il colore della gentilezza: nasce dall'unione del blu, che indica la profondità, con il rosso, che si riferisce alla concretezza. In tutta Italia si stanno moltiplicando le esperienze che promuovono atti gentili. L’ultima è la Pizza della Gentilezza, ideata da Salvatore Cesarano, ristoratore di Caselle. Un’idea semplice ma efficace affinché, ci racconta, «tutti possano inserirla nel loro menù».

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Torino - Lui è di origini napoletane e, seguendo la lunga tradizione della sua città, nella vita ha scelto di fare il pizzaiolo. Parliamo di Salvatore Cesarano, che oggi vive in Piemonte e con suo fratello Roberto lavora come ristoratore a Caselle. Salvatore e Roberto portano avanti la loro attività da trent’anni e oggi vogliono restituire tutta la gentilezza che hanno ricevuto in questo periodo. Gentilezza che – ne sono convinti – ha fatto sopravvivere la loro attività così a lungo.

L’occasione si è presentata durante le passate festività natalizie, quando la città di Caselle per l’occasione si è colorata di viola, ovvero del colore che identifica la gentilezza: «Per Natale abbiamo partecipato a un concorso dedicato anche ai commercianti, il cui tema era la gentilezza e che prevedeva l’allestimento degli spazi della città con addobbi di color viola. Abbiamo deciso di partecipare addobbando la nostra vetrina e siamo stati entusiasti quando abbiamo scoperto che la giuria aveva scelto di premiare proprio la nostra attività».

Pizza della gentilezza
VIOLA, COME LA PIZZA DELLA GENTILEZZA

Ed è stata quella l’occasione in cui hanno conosciuto Luca Nardi, ideatore del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza. Parlando con Luca Nardi, che da anni si sta impegnando a promuovere e diffondere la cultura della gentilezza in tutta Italia, Salvatore ha subito avuto un’intuizione: creare la prima pizza dedicata alla gentilezza per diffondere questa buona pratica anche attraverso il cibo. Infatti quale piatto è più gentile, inclusivo e accessibile della pizza? Come ci spiega, «la pizza unisce: la mangi intorno a una tavola, a passeggio, ordinando un trancio quando hai poco tempo. E se dici: “Andiamo a mangiare la pizza!”, hai subito fatto un gruppo».

Per prima cosa Salvatore, Roberto e il loro giovane collaboratore Gabriele, hanno ideato la loro ricetta della pizza della gentilezza: «Sulla pizza non poteva mancare il colore viola e così abbiamo scelto le patate viola, che sono un prodotto reperibile tutto l’anno e a basso costo». Anche loro sono un “ingrediente gentile”: le puoi accompagnare a qualsiasi piatto, sia esso un antipasto, un primo, un secondo o un contorno. E si abbinano soprattutto con altri ingredienti come grana padano, pepe e crema di burrata campana, che i tre pizzaioli hanno scelto per la loro pizza.

Dobbiamo ringraziare le persone della nostra città perché durante i mesi di lockdown ci hanno aiutato a sopravvivere

Dopo diverse prove, il risultato era pronto sul piatto. Per promuovere l’iniziativa, la Pizza della Felicità è stata presentata la scorsa domenica 26 marzo durante una cerimonia pubblica nella quale il Comune di Caselle T.se ha accolto nella comunità i nuovi e le nuove nate del 2022.

LA GENTILEZZA ESISTE QUANDO È CONDIVISA

«Trent’anni fa abbiamo aperto il nostro locale. Con il nostro impegno, il nostro lavoro e con tanta gentilezza siamo riusciti a sopravvivere tutto questo tempo. Per una attività piccola come la nostra non è affatto facile». Possiamo dire che la città di Caselle ha “adottato” Salvatore e Roberto e loro le sono grati. «Durante il Covid abbiamo ragionato molto sul concetto di gentilezza. La pandemia ci ha tolto la possibilità di lavorare, le spese erano onerose e avevamo la responsabilità dei nostri dipendenti».

«Dobbiamo ringraziare le persone della nostra città perché durante i mesi di lockdown ci hanno aiutato a sopravvivere: quando abbiamo proposto l’asporto non c’è stato un fine settimana in cui la comunità non abbia coperto le spese. Per noi la gentilezza parte da qua». Si sa, la gentilezza esiste quando condivisa e così Salvatore ha diffuso la ricetta della sua pizza con il progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, coordinato dall’associazione eporediese Cor et Amor. Ma non solo: l’obiettivo è generare una buona pratica, mettendola a disposizione di famiglie o altri ristoratori e ristoratrici che potranno riproporla nel proprio menù.

Pizza della Gentilezza

«Non abbiamo creato la nostra pizza per notorietà o per un interesse personale. Per noi è un simbolo e invitiamo qualsiasi ristoratore o ristoratrice a proporla». L’auspicio è che la pizza della gentilezza diventi una pratica diffusa, come per esempio già avvenuto con le panchine viola della gentilezza, ideate a Quincinetto (TO) nel 2019 e oggi presenti in 285 comuni italiani; o l’assessorato alla gentilezza, nato a Rivarolo C.se (TO) sempre nello stesso anno e oggi operativo in 183 Comuni in tutto il paese.

SENSIBILIZZARE LE NUOVE GENERAZIONI

Come ogni buona pratica anche la pizza della gentilezza ha lo scopo di favorire i comportamenti sociali dei cittadini per accrescere il bene comune. Per questa ragione sono stati coinvolti gli alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo di Caselle. A loro è stata posta una semplice domanda: «Cosa si può fare di gentile quando si mangia la pizza della gentilezza?». Tra le risposte più significative condivise dai bambini e dalle bambine è emersa una risposta condivisa: «Può essere mangiata in compagnia, oppure può essere donata».

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