17 Mag 2024

Israele Palestina, la Sardegna è complice – INMR Sardegna #30

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Oggi col nostro Alessandro Spedicati parliamo della protesta non violenta contro il Tyrrhenian Link che ha impedito qualche giorno fa l’inizio dei lavori e del blocco di otto container radioattivi di scorie destinati a Portovesme. Parleremo poi di sanità regionale e della mobilità (molto poco) sostenibile dei cagliaritani. E infine per quanto riguarda la cronaca della settimana, parleremo al volo di elezioni perché in Sardegna ci sono non pochi centri chiamati al voto. Vi racconteremo poi anche gli articoli della settimana su Sardegna che cambia con un contributo di Piero Loi di Indip. In chiusura, festival e eventi in arrivo per il weekend.

Questa settimana un’altra notizia ha scosso la Sardegna, denunciata da Mauro Pili sull’Unione sarda. In gran segreto, sono sbarcati otto container radioattivi al molo di Ponente del porto commerciale di Cagliari. Il carico era partito da Cremona, acciaieria dell’entroterra lombardo, in un contingente di venti contenitori stracarichi di polveri industriali con una destinazione ben nota: lo stabilimento della Glencore, il colosso mondiale del piombo e zinco, che, dopo la dismissione del settore minerario, aveva convertito gran parte degli impianti, nel cuore industriale del Sulcis, in una sorta di discarica-inceneritore per fumi di acciaieria provenienti da ogni latitudine. Il tutto, con i vari rischi e pericoli, a partire da quelli nucleari-radioattivi. A indignare è anche la segretezza della notizia: la consegna a tutti i livelli è quella del silenzio, in fabbrica e soprattutto in porto. L’ordine è quello delle comunicazioni riservate, sono quindi stati informati solo il sindaco di Portoscuso e la Prefettura di Cagliari. Come riporta sempre Pili, inoltre al primo cittadino di Portoscuso la notizia è arrivata verbalmente: c’è un carico con sostanze radioattive fuori norma al porto di Cagliari. Il riserbo è allarmante, soprattutto perché a quanto emerge su 20 container ben 8 risulterebbero contaminati da sostanze radioattive. Ci uniamo anche noi all’appello lanciato dall’Unione sarda: questo nuovo, gravissimo, episodio ripropone in termini immediati e urgenti l’esigenza di un portale radiometrico pubblico, non gestito dalla “Portovesme srl”, ma da un’agenzia regionale che protegga l’Isola in ogni sua porta d’ingresso. I silenzi sono sempre inaccettabili e non vanno tollerati.

Terza notizia che vi presentiamo riguarda la pubblicazione di due studi, uno sul diritto alla salute dei sardi mentre l’altro riguarda la mobilità dei cagliaritani. Per quanto riguarda la sanità sarda è sempre più a rischio, lacune e disservizi espongono il settore al commissariamento nazionale, di questo probabilmente sapremo di più in settimana ma per ora, abbiamo i dati ISTAT sull’accesso alle cure. Purtroppo, sono circa 100mila gli abitanti over 55 che nell’Isola nel 2023 non hanno usufruito di prestazioni sanitarie pur avendone necessità. Tra le ragioni, le lunghe liste d’attesa e la difficoltà nel pagare le cure mediche. Secondo l’analisi, la Sardegna segna il record negativo nel panorama italiano: se in Italia infatti, la media è dell’11,7%, nell’Isola il tasso di rinuncia si attesta al 13,7%. Un dato allarmante che conferma ciò che anche nelle precedenti rassegne stampa abbiamo ribadito più volte: il diritto alla salute in sardegna non può essere un privilegio per pochissimi, eppure ci stiamo consolidando sempre di più come un territorio in cui la sanità è inaccessibile. Restiamo in attesa delle prossime politiche della nuova giunta che più volte si è espressa sul tema: speriamo in azioni che già nel breve termine risolvano la situazione, perché non c’è più tempo.

Ulteriori dati diffusi in settimana sono quelli che arrivano dall’università di cagliari in merito alla mobilità in città. Molti cantieri, pochi parcheggi e traffico intasato caratterizzano la viabilità del capoluogo, dove – secondo la ricerca – ci sono 65 veicoli ogni 100 abitanti e il 78% dei cagliaritani utilizza l’auto anche per piccoli spostamenti. A quanto emerge, quotidianamente si sprecano nel traffico quasi 10mila ore. Un numero che fa paura, ma non è il solo: ogni giorno in città entrano circa 170mila auto che si aggiungono alle circa 97mila dei residenti. Ma qual è la via d’uscita? Secondo Francesco Sechi, ingegnere trasportista intervistato da Andrea Artizzu sull’Unione sarda, “è fondamentale aumentare l’offerta del trasporto pubblico, aumentando le risorse per incrementare le linee che coprono l’area vasta”. Siamo in tempo di campagna elettorale e si sa, questo è il tempo delle promesse (da mantenere, si spera). Ecco, in virtù dei dati e di una quotidianità che ci dimostra quanto sia complesso muoverci in città, sarebbe importante che mobilità e viabilità siano al centro delle prossime politiche. Perché davanti a un cambiamento climatico che – tra le tante cose – sta stringendo da mesi nella morsa della siccità tutta l’isola, servono politiche strutturali di cambiamento in ottica sostenibile e sempre meno impattante. Impegnamoci, per un presente che sia garanzia di un futuro abitabile per chi verrà.

Chiudiamo la cronaca della settimana con una piccola parentesi sulle elezioni: tra ballottaggi e quorum, al voto l’8 e 9 giungo in sardegna ci sono 27 comuni. Cagliari e Sassari, le due più grandi città della sardegna, guidano la lista dei municipi che apriranno le urne alle amministrative del 2024. La chiamata al voto è quindi per 374mila 412 elettrici e elettori. Vi anticipiamo – ma ve lo ricorderemo anche più avanti – che sabato si voterà dalle 14 alle 22 mentre domenica dalle 7 alle 23. Le comunali potrebbero non finire al primo turno: nei centri sopra i 15 mila abitanti – oltre cagliari e Sassari ci sono anche Alghero Monserrato e Sinnai – si andrà al ballottaggio qualora nessuno dei candidati raggiunga il 50% + 1 delle preferenze. Il secondo turno in caso è previsto per il 23 e 24 giugno. Nei comuni sotto i 15mila invece il ballottaggio è previsto solo in caso di pareggio. Vi terremo aggiornati, fateci sapere anche se vi piacerebbe una rassegna dedicata ai programmi elettorali delle grandi città sarde, per ora non lo abbiamo programmato ma per amore dell’informazione e della trasparenza politica, lo facciamo molto volentieri.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, questa settimana con un commento audio del Gruppo di Intervento giuridico

Lunedì la nostra Sara Brughitta ci ha raccontato la Startup sarda Brebey, società che dal 2012 si occupa della produzione e della commercializzazione di tecnologie sostenibili basate sulla lana di pecora. Gli isolanti sintetici o minerali normalmente usati per l’isolamento termoacustico sono materiali che producono nel loro ciclo di vita una serie di importanti impatti sull’ambiente. All’esigenza di una valida copertura che riduca però l’impatto sulla produzione e smaltimento ha però trovato risposta Brebey, guardando alla lana di pecora come un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile in grado di garantire allo stesso tempo isolamento, risparmio energetico e un impatto nettamente inferiore sull’ambiente. Vi consigliamo di leggerlo, è un progetto bellissimo che ha bisogno di essere conosciuto e diffuso, supportiamolo!

Martedì abbiamo invece rilanciato la chiama alla partecipazione per il prossimo appuntamento del “Vivaio del cambiamento”. Promossa da Ashoka Italia e Fondazione EOS, a giugno in Sardegna sarà infatti possibile partecipare a una tre giorni residenziale aperta a giovani tra i 18 e i 24 anni, allo scopo di promuovere il cambiamento sociale e comunitario attraverso workshop interattivi e momenti di formazione. Si tratta di un’iniziativa territoriale finalizzata alla promozione del protagonismo e attivismo civico giovanile, fornendo competenze e risorse. L’iscrizione è entro il 20 maggio, trovate tutto nella nostra home

Mercoledì spazio a Indip con un approfondimento molto interessante che ritrae la nostra isola non più solo come terra di emigrazione, ma anche di destinazione. Negli ultimi vent’anni la Sardegna ha infatti perso oltre 100mila abitanti. A fare da contraltare però c’è un fenomeno in crescita: l’incremento costante delle acquisizioni di cittadinanza degli stranieri e la trasformazione da Isola storicamente caratterizzata dall’emigrazione a destinazione di flussi. I dati sono contenuti in un report del Centro studi della Cna del quale ci ha parlato Indip con un contributo che partendo dai numeri guarda al futuro dell’Isola. Servono politiche per l’integrazione, e bisogna porre il tema della società multietnica ai primi posti dell’agenda politica. Ne parliamo anche con Pablo Sole, sentiamo (audio)

Ieri abbiamo chiuso la settimana di sardegna che cambia con un’intervista della nostra Lisa Ferreli a Fawzi (si legge fausi) Ismail, medico palestinese e presidente dell’associazione Amicizia Sardegna-Palestina. A 76 anni dalla Nakba, la “Catastrofe” durante la quale due terzi dei palestinesi furono espulsi dalle loro terre e i loro villaggi vennero distrutti in funzione dell’occupazione israeliana, attraverso la testimonianza di Ismail abbiamo affrontato la questione palestinese passando per i diritti negati negli ultimi decenni, le attuali proteste per lo “stop al genocidio” e il ruolo della Sardegna nei conflitti in Medio Oriente. Come dichiara il medico palestinese, “l’aviazione israeliana si è addestrata qua in Sardegna per poi andare a colpire i palestinesi; è quindi responsabilità anche dei sardi che devono continuare a impedire le esercitazioni di guerra. Penso però anche alla fabbrica di bombe di Domusnovas che manda ordigni a Israele e collabora con la Leonardo per sviluppare droni. Il territorio sardo viene usato per armare gli israeliani, è complice del genocidio. Chi lotta contro le basi militari in Sardegna lotta anche per la Palestina”. Anche questo vi consigliamo di leggerlo e in merito, in chiusura abbiamo una cosa da ricordarvi: Palestina libera.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola


-Ve lo annunciamo al volo, ma vi racconteremo meglio tutto l’evento più avanti: dal 18 al 22 giugno a Villanovaforru c’è l’XI edizione del festival Life After Oil. Si tratta di un festival cinematografico dedicato a ambiente e diritti umani, emergono i più svariati temi: dagli effetti devastanti del cambiamento climatico agli orrori delle guerre, dalla questione femminile al rischio di estinzione di popolazioni indigene in certi angoli del Pianeta. Ma non ci sarà solo cinema: ve lo racconteremo passo passo, è un evento al quale anche noi di Sardegna che cambia teniamo moltissimo

-Domani invece torna la notte dei musei, con l’apertura serale dei musei e dei luoghi della cultura statali al costo simbolico di 1 euro. In Sardegna aderirà la Pinacoteca nazionale di Sassari dove inoltre a partire dalle 20.00 nel cortile interno del Museo verrà presentato il “Concerto degenerativo” del Carlo Doneddu Trio, organizzato dal Laborintus Circolo Musicale, in collaborazione con Il Colombre aps, nell’ambito del Bardunfula Festival. Anche la Galleria Comunale d’Arte a Cagliari resterà eccezionalmente aperta fino alla Mezzanotte: qua sono previste una caccia al tesoro per bambini dai 6 ai 10 anni alle 19 e una visita guidata alle  21. Ad aprire in notturna saranno anche Il Museo Antiquarium Turritano di Porto Torres, il Compendio Garibaldino di Caprera e il Memoriale Giuseppe Garibaldi, il Museo Asproni di Nuoro e la Basilica di San Saturnino a Cagliari, quest’ultima oltre con ingresso gratuito.

-Restiamo a tema musei perché siamo nel pieno di monumenti aperti che anche questo fine settimana farà tappa in diversi comuni sardi. Il 18 e 19 maggio è infatti la volta di Alghero, Chiaramonti, Ittiri e Nuxis, quest’ultimo paese un nuovo ingresso nella rete dei monumenti aperti. Tra i comuni coinvolti anche Ossi, Ovodda, Pabillonis, Ploaghe, Serramanna, Triei e Simala, anche quest’ultimo alla sua prima partecipazione. Se siete nella zona di uno di questi paesi, non c’è occasione migliore di monumenti aperti per visitarli.

-Domenica 19 maggio, Villanovafranca ospita invece il quinto appuntamento del calendario 2024 di Primavera in Marmilla, manifestazione che coincide con uno degli appuntamenti più attesi nel calendario delle feste dedicate ai prodotti tipici del territorio della Marmilla: la Sagra delle Mandorle, giunta alla 23esima edizione. E inoltre, sempre domenica si festeggia anche Sant’Isidoro, protettore degli agricoltori. Insomma, un tris d’assi che renderà l’appuntamento a Villanovafranca ricco di cose belle da vedere, buone da assaggiare e meravigliose da conoscere: non perdetevelo.

-Ultimo evento che vi segnaliamo, la prima edizione del Festival sardo delle arti di strada a Budoni. Il 17, 18, 19 maggio, 48 artisti incanteranno con la loro arte e la cosa più bella è che si potrà giocare insieme a loro. Verranno poi organizzati laboratori sull’arte circense terapeutica , giocoleria, parkour e artigianato, tutti gratuiti. Anche questo un appuntamento da non perdere

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