28 Apr 2015

Viaggio tra le filiere corte italiane

Scritto da: Redazione

È possibile costruire una cogestione del sistema di produzione del cibo? Questo è l’obiettivo comune di alcune esperienze sparse dal […]

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È possibile costruire una cogestione del sistema di produzione del cibo? Questo è l’obiettivo comune di alcune esperienze sparse dal nord al sud del nostro paese. Marina organizza cene in cui produttori e consumatori mangiano allo stesso tavolo. L’associazione Biorekk  coinvolge agricoltori e acquirenti nell’individuazione del prezzo di un prodotto. La rete SOS Rosarno  accorcia la filiera di distribuzione delle arance calabresi.

 

Home Grown Organic Fruit and Vegetable Harvest

Nel cuore di Napoli si trova il Centro di alimentazione consapevole, un piccolo e accogliente locale dove da novembre dello scorso anno una sera al mese una decina di commensali si siedono intorno allo stesso tavolo per consumare un pasto composto da piatti tipici della cucina napoletana. La particolarità di queste serate è il loro carattere divulgativo: nel corso della cena i consumatori vengono informati su come sono stati prodotti i cibi che stanno consumando e spesso i produttori stessi partecipano raccontando il loro lavoro in prima persona.

 

 

 

A Padova un gruppo di acquisto solidale ha deciso di andare oltre al semplice acquisto di prodotti ortofrutticoli, per accorciare la filiera di produzione e per avvicinare consumatori e produttori, il GAS, che ruota attorno all’associazione Biorekk, sta portando avanti un percorso di costruzione del prezzo trasparente a cui sono invitati a partecipare sia gli agricoltori che gli acquirenti.

 

La rete SOS Rosarno  ormai da anni lavora nelle campagne della Piana di Gioia Tauro, in Calabria; famigerato per lo sfruttamento dei braccianti, il territorio soffre una crisi che è anche la conseguenza della produzione agro-industriale. La rete di piccoli produttori cerca invece di ribaltare il sistema, creando una filiera parallela dove il rapporto tra produttori e consumatori non è mediato dai numerosi passaggi della grande distribuzione. Da Padova, a Napoli, a Rosarno, le esperienze di cogestione della produzione sono sempre più numerose e coinvolgono sempre più persone.

 

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