30 Lug 2019

Ecologia, pace e giustizia sociale: il mondo possibile degli ecovillaggi europei

Scritto da: Ezio Maisto

Si è conclusa da pochi giorni in Toscana, presso la Comune di Bagnaia, la conferenza GEN EU 2019, il raduno annuale degli ecovillaggi europei. Pace, ecologia e giustizia sociale i temi dell’evento, caratterizzato da un ricco programma di conoscenze e soluzioni in grado di ispirare e rafforzare il cambiamento attraverso azioni coordinate con le altre reti internazionali. Abbiamo intervistato Riccardo De Amici, membro del Consiglio Direttivo di GEN Europa.

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Toscana - Una rivoluzione silenziosa si sta diffondendo nelle aree rurali d’Europa, lontano dai diktat dell’economia tradizionale, per trasformare in maniera virtuosa il nostro pianeta. Individui, famiglie, gruppi di persone si associano in villaggi e comunità più o meno piccole assumendosi la responsabilità di organizzare la proprie vite e il proprio lavoro salvaguardando l’ambiente che li ospita. Le comunità intenzionali sono modelli reali di sostenibilità che si impegnano attivamente nel progresso sociale delle loro bioregioni e ispirano altri individui, famiglie e gruppi a fare lo stesso.

 

Dopo la Svezia nel 2017 e l’Estonia nel 2018, quest’anno è stata l’Italia ad ospitare l’attesa conferenza europea degli ecovillaggi, ossia il raduno di GEN Europa. L’incontro si è tenuto in Toscana, nel comune di Sovicille (SI), presso la Comune di Bagnaia, lo storico ecovillaggio italiano che lo ha ospitato ed i cui valori di riferimento – pace, ecologia e giustizia sociale – sono stati anche i temi dell’evento.

 

 

Fondato nel 1996, il GEN Europa – l’acronimo deriva da Global Ecovillage Network – è la rete europea degli ecovillaggi e delle comunità sostenibili. La sua missione è da sempre quella di sostenere e mettere in rete le esperienze di comunità intenzionali esistenti nel Vecchio Continente, incoraggiare lo sviluppo degli ecovillaggi e dei nuovi progetti comunitari, supportando la diffusione di un modello educativo e di sensibilizzazione incentrato sulla sostenibilità.

 

Oggi le comunità esistenti rappresentano un prototipo di riorganizzazione sociale, fungendo sempre più da stimolo anche fra gli abitanti delle aree urbane, per preparare una riconversione ecologica non più procrastinabile.

 

L’evidenza di queste esperienze, difatti, insegna che è possibile:
1) ridurre drasticamente l’impatto ecologico delle attività umane senza rinunciare alle comodità e, anzi, incrementando quelle più essenziali a scapito di bisogni inutili o addirittura dannosi;
2) riattivare le economie regionali e i cicli energetici diminuendo la pressione sulle città e sulle risorse naturali, sviluppando autosufficienza;
3) compensare i danni della globalizzazione;
4) integrare saperi tradizionali e innovazioni nella produzione di cibo e di energia, nel trattamento dell’acqua e dei rifiuti, nelle tecniche architettoniche;
5) riformare i processi decisionali e partecipativi.

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Gli ecovillaggi, difatti, arricchiscono i loro territori di riferimento con lo sviluppo di attività imprenditoriali dalla forte valenza ecologica, in grado di produrre lavoro senza sfruttamento, trasmissione di saperi, diffusione di monete alternative. Tutti elementi in grado di attrarre altre persone che hanno deciso di vivere in maniera più consapevole; tutti strumenti in grado di combattere lo spopolamento e l’impoverimento delle zone rurali.

 

La Conferenza Europea degli Ecovillaggi è un evento annuale co-creato, il cui programma raccoglie la saggezza non solo delle singole comunità associate, ma anche delle reti affini – la rete della transizione, della permacultura, del co-housing, ecc. – e si prefigge lo scopo di elaborare, assieme, politiche condivise da proporre alle istituzioni europee sul versante della riduzione delle emissioni e più in generale su quello della sostenibilità delle attività dell’uomo.

 

Durante il raduno sono state dunque condivise esperienze e conoscenze in grado di ispirare un cambiamento duraturo non soltanto all’interno, ma anche fuori dal mondo degli ecovillaggi. Non è un caso che GEN sia membro fondatore di Ecolise, il network che raccoglie le reti internazionali del cambiamento – fra cui quelle già citate – e che sia da anni presente alle conferenze internazionali sul clima.

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Il GEN Europa fa parte del Global Ecovillage Network (GEN), la rete mondiale in continua espansione che raggruppa migliaia di comunità e iniziative presenti oggi in 26 diversi paesi attraverso cinque reti continentali – CASA per l’America Latina, GENOA per Asia e Oceania, GENNA per USA e Canada e GEN Africa – e le diverse reti nazionali.

 

Fra le reti nazionali c’è anche la RIVE-Rete Italiana Villaggi Ecologici, che è co-organizzatore dell’evento europeo e che ha riunito gli ecovillaggi italiani per il proprio annuale raduno subito dopo la fine del raduno GEN, sempre alla Comune di Bagnaia. Italia Che Cambia ha seguito sia il raduno europeo che quello italiano e, dopo le ferie estive, pubblicherà alcune video-interviste agli ecovillaggi protagonisti di entrambi gli eventi.

 

 

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