3 Mag 2021

Itaca Vercelli: “Così i giovani si prendono cura dei beni comuni della città”

Scritto da: Lorena Di Maria

A Vercelli c'è Itaca, un’associazione che sta diffondendo la cultura della cittadinanza attiva. Lo fa rivolgendosi a giovani e adulti affinché si prendano cura della città e dei suoi beni comuni come aree verdi, arredi urbani, parchi e strade, oltre che attraverso percorsi sulla legalità e sulla partecipazione alla vita della comunità.

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Vercelli - La città di Vercelli è in mano ai giovani: insieme ideano, progettano, trasformano il luogo in cui vivono, diventandone i protagonisti. Questo è possibile da anni grazie all’associazione Itaca, che crede che avere fiducia verso le nuove generazioni possa essere il vero stimolo al cambiamento positivo dei luoghi in cui viviamo. “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, recita un antico proverbio africano. E allora perché non coinvolgere fin da subito ragazzi e ragazze alla vita politica e al dialogo con la propria comunità?

Itaca Vercelli nasce nel 2004 per la volontà di alcuni giovani provenienti da diverse realtà associative che hanno condiviso il bisogno di creare una cultura profonda della cittadinanza, della partecipazione e della legalità, dove gli spazi della città e i beni comuni diventano dei tesori da proteggere e custodire. Ci racconta tutto questo Gabriele Cortella, presidente dell’associazione.

Itaca Vercelli

Da dove deriva il nome Itaca Vercelli e quali sono i valori alla base della vostra missione?

L’Associazione nasce e si sviluppa nel vercellese perché è ritenuto un territorio particolarmente arretrato dal punto di vista sociale e fortemente bisognoso di uno stimolo in questo ambito. Itaca prende il nome da una poesia di Costantino Kavafys e ne rappresenta lo stile costitutivo ed educativo. Simbolicamente, Itaca è l’invito a mettersi in viaggio verso ciò che si ritiene importante, senza però la fretta di raggiungere l’obiettivo, ma lasciandosi appassionare da ciò che il cammino ci donerà, senza fretta, per vivere in pienezza ogni incontro. Itaca ci suggerisce che “so-stare” nelle cose è un approccio che richiede competenza e allo stesso tempo un modo di essere che non ci distrae dal fine. Itaca è stile educativo perché i mezzi non differiscano mai dai fini, anzi, perché i mezzi siano i fini stessi: si può educare alla democrazia solo “democraticamente”.

Partecipazione e cittadinanza attiva: in che modo le promuovete?

L’Associazione si prefigge come scopo promuovere e sostenere la partecipazione comunitaria, creativa e responsabile di bambini, adolescenti, giovani, adulti e anziani negli ambienti di vita in cui essi si trovano, contribuendo alla diffusione di quei valori e di quelle prassi che fondano la cultura della cittadinanza attiva e della legalità democratica. La diffusione della partecipazione, la promozione della sussidiarietà orizzontale, la pratica della democrazia deliberativa, sono gli obiettivi principali dei nostri progetti.

Itaca Vercelli3

Che ruolo hanno le scuole e i giovani nella creazione di una cittadinanza attiva?

Pensiamo che le scuole e i giovani abbiano un ruolo centrale, proprio per questo sono i principali destinatari dei nostri sforzi. La scuola sta trascurando la propria funzione principale, ovvero quella di formare dei cittadini. Oggi vi è un eccessivo investimento nella creazione di figure professionali. La nostra azione educativa nelle scuole vuole riportare al centro il cittadino. In attesa che la formazione ritrovi la propria vocazione, cerchiamo di farcene carico noi in virtù dell’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione.

Anche sul territorio cerchiamo di aggregare ragazzi e giovani per proporre loro di vivere da protagonisti la propria realtà, sostenendo ogni iniziativa che consenta di renderli cittadini attivi. Pensiamo che solo un’educazione esperienziale possa garantire la creazione di una cultura di tipo democratico che costituisce delle radici culturali che permangono nel tempo. Proprio grazie alle esperienze concrete di partecipazione e gestione condivisa della scuola e della città si possono acquisire le conoscenze necessarie e trovare la giusta motivazione per proseguire nell’impegno.

Come vi prendete cura dei beni comuni e create occasioni di coinvolgimento delle amministrazioni?

Un esempio è ABC – Adotto Bene Comune, un progetto in cui coinvolgiamo gli adulti, ovvero stimoliamo e sosteniamo i cittadini (singoli, gruppi, imprese) a prendersi cura di un Bene comune (aree verdi, arredo urbano, parchi, strade, rotonde, servizi) della propria città, secondo quanto previsto dal Regolamento per la cura condivisa. Anche in questo caso, però, creiamo l’occasione per passare dalla corresponsabilità nella gestione alla condivisione del potere di scelta, dando la possibilità di essere coinvolti in un vero e proprio Bilancio partecipativo che influisca sulle scelte amministrative del Comune.

Itaca Vercelli2

Con quali progetti coinvolgete i giovani alla cittadinanza attiva?

Il Progetto SCUO.TER.E. (scuola – territorio – educazione) è la proposta di educazione alla legalità e alla cittadinanza per le scuole superiori. Il progetto consiste in un’animazione d’ambiente che ci consente di essere presenti durante tutto l’anno, diventando un possibile punto di riferimento per la comunità scolastica. Proponiamo azioni di stimolo e proposta, sia attraverso laboratori tematici (Cittadinanza, legalità, antimafia, lavoro, giustizia, …) sia con la formazione delle rappresentanze, sia coinvolgendo gli studenti in viaggi educativi, in particolare riguardanti la memoria storica (olocausto, foibe, anni di piombo, vittime delle mafie), il lavoro (sicurezza sui luoghi di lavoro, responsabilità sociale delle imprese, welfare aziendale) ed esperienze sociali significative. Ma il cuore del progetto è la creazione di gruppi studenteschi che si prendano cura del proprio Istituto e del territorio, progettando e realizzando iniziative e attività per vivere da protagonisti la propria vita scolastica e migliorare il percorso formativo e l’ambiente in cui si trovano.

Ascolto attivo e attivatori della comunità: in che modo i giovani a Vercelli diventano i protagonisti?

Lo diventano grazie a un un processo di progettazione partecipata e inclusiva che li attiva nella realizzazione di iniziative per migliorare la loro città, principalmente con progetti per i loro coetanei. Sono gruppi di attivatori che cercano di avviare processi di protagonismo e coinvolgimento, promuovendo e sostenendo esperienze di autonomia e indipendenza. In questi anni sono state lanciate tantissime iniziative e sono stati creati tre Centri aggregativi animati dai giovani stessi. Per i ragazzi più giovani, frequentanti le scuole medie, la proposta è quella del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Il CCR ha il doppio obiettivo di conoscere l’organizzazione sociale alla quale si appartiene e partecipare alla vita associativa della propria comunità, attraverso l’“ascolto attivo” della voce dei cittadini più piccoli, come elemento di miglioramento della vita comune. Ci teniamo particolarmente a fare in modo che i ragazzi non si limitino a scegliere cosa realizzare, ma che siano parte attiva anche della realizzazione dei progetti.

Ogni anno cerchiamo di arricchire sempre di più le nostre proposte, lasciandoci stimolare dalla creatività dei gruppi e dalle esigenze del momento. Crediamo in una gestione condivisa della scuola attraverso la progettazione partecipata e la co-progettazione e tutto quello che verrà realizzato verrà messo a disposizione di tutte le altre scuole del territorio.

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