27 Mag 2022

La Mia Banda è Pop: la devianza giovanile si combatte attraverso cura e giustizia riparativa

Scritto da: Redazione

Responsabilità collettiva, cura, accoglienza, non giudizio, empatia, educazione, cultura, fiducia. Sono questi i pilastri su cui si fonda La Mia Banda è Pop, un progetto recentemente avviato da una coalizione eterogenea di soggetti nelle periferie campane per prevenire e correggere la devianza minorile.

Salva nei preferiti

Campania - Coltelli, risse e violenza fanno parte della cronaca quotidiana che vede protagonisti e vittime i minori a Napoli e in tutta la regione. L’immaginario collettivo è alimentato da una realtà oggettivamente dura e complessa, la quale però si fonda a sua volta sull’idea che la periferia campana è e sarà sempre terra di nessuno.

La prima cosa da fare per cambiare la realtà dunque è cambiare l’immaginario e ci sono persone e progetti che coraggiosamente lo stanno facendo da anni. Alcuni di loro li abbiamo presentati in passato: dal Gridas che resiste nonostante gli attacchi a cui è sottoposto al Mammut e i suoi tanti futuri possibili, passando per il grande lavoro di Barbara Pierro, che si occupa degli “ultimi fra gli ultimi”, i rom di Scampia.

Proprio Chi rom e chi no è l’associazione capofila di un nuovo percorso che va in questa incoraggiante direzione. Nell’ambito di una più ampia riflessione sul ruolo della società civile e del Terzo settore, è nato il progetto La Mia Banda è Pop, selezionato nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà minorile Con i bambini per sostenere i giovani nella costruzione di percorsi partecipati di riscatto ed emancipazione.

la mia banda e pop

La devianza minorile è un tema delicato e complesso che si origina a partire da un intreccio di problematiche interne alla società e alle famiglie. Non è soltanto una questione privata, ma richiama a precise responsabilità pubbliche e collettive. Nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia del primo semestre 2021 emerge che sono in aumento i minori che in Campania vittime e artefici di azioni criminali.

La Mia Banda è Pop si propone di contrastare il fenomeno della devianza minorile con la sperimentazione di un modello fondato sul concetto di giustizia riparativa e sul concetto di reciprocità, in termini di responsabilità e cura, tra singolo adolescente, giovane e comunità. Questo modello innovativo intende coinvolgere oltre 500 ragazzi, con percorsi differenziati per chi ha già varcato la soglia del circuito penale e fare un lavoro attento sulla prevenzione e sensibilizzazione. Circa 60 tra giovani segnalati dagli Uffici di servizio sociale del Ministero di Giustizia minorile e dai servizi sociali territoriali saranno presi in carico con percorsi di prossimità in grado di sostenerli in un processo di ricostruzione personale e collettiva.

Laboratori di teatro, scrittura creativa, radio, percorsi di formazione e tirocini di lavoro, percorsi individualizzati di sostegno personale e familiare, azioni di rigenerazione e cura dello spazio pubblico, percorsi di aggancio e sensibilizzazione. Queste alcune delle azioni e dei percorsi previsti, ma anche un “cantiere delle buone prassi” in cui coinvolgere organizzazioni, scuole, il mondo del lavoro, il pubblico e privato sociale, i servizi sociali e di giustizia minorile, il mondo della comunicazione, le università, insieme per capire e non condannare, interrogarsi e non incorrere nella dicotomia di buoni e cattivi, che condanna prima delle sentenze tantissimi ragazzi e ragazze intrappolati in paradigmi pregiudizievoli.

la mia banda e pop 1

La Mia Banda è Pop è un progetto regionale che si sviluppa nelle aree metropolitane di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino, Benevento. È un richiamo a una responsabilità collettiva per una presa in carico condivisa rivolto al mondo degli adulti, delle comunità territoriali di riferimento, delle istituzioni, dei servizi sociali, degli enti preposti alla giustizia minorile che ruotano intorno ai minori e ai giovani adulti, attraverso la messa a punto di strategie efficaci e azioni pervasive di prevenzione, inclusione, sensibilizzazione, reinserimento e contrasto della recidiva.

«Dobbiamo essere in grado di aprire nuove traiettorie – dichiara Barbara Pierro, Presidente di Chi rom e…chi no – in grado da un lato di costruire relazioni significative, di mettere al centro il concetto di fiducia in sé stessi e negli altri, la cura per gli e le altre e per quanto ci circonda, di costruire occasioni e processi in grado di favorire la partecipazione attiva, la riscoperta dei talenti, la nascita di passioni e la capacità di mettersi in gioco, di “esserci”».

La Mia Banda è Pop è un richiamo a una responsabilità collettiva per una presa in carico condivisa

«Dall’altro lato e con eguale tenacia e competenza, dobbiamo poter mettere in discussione il mondo degli adulti, i processi di stigmatizzazione che riguardano i giovani, il concetto di devianza che passa nella comunicazione main stream e che incide nei comportamenti generali. Costruire a più mani, con corpi e voci autentiche: mettere al centro i ragazzi e le ragazze accompagnarli in un delicato passaggio di ricomposizione di identità e legami, che può determinare al meglio una vita intera».

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
A Caltanissetta arriva Custodi del bello: le persone fragili si prendono cura della bellezza
A Caltanissetta arriva Custodi del bello: le persone fragili si prendono cura della bellezza

La storia di Tania, che combatte la sclerosi grazie alla solidarietà della famiglia che l’ha accolta
La storia di Tania, che combatte la sclerosi grazie alla solidarietà della famiglia che l’ha accolta

Sant’Anastasia, la squadra di calcio femminile che aiuta a combattere le disparità di genere
Sant’Anastasia, la squadra di calcio femminile che aiuta a combattere le disparità di genere

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Elezioni in Russia, Putin domina, ma quanto valgono i risultati? – #897

|

A teatro con Slava’s snowshow per tornare bambini e guardare il mondo con occhi diversi

|

“Il Tyrrhenian Link è l’ultimo tentativo di colonizzare l’Isola, poi non resterà più niente”

|

Le comunità energetiche di Napoli Est danno inizio alla rivoluzione ecologica in Campania

|

Cosa pensano (e provano) gli e le adolescenti?

|

Cascina Rapello, storia di un luogo dove sperimentare, sognare e vivere in natura

|

Ponte sullo Stretto, dubbi e anomalie di un progetto senza fine

|

ReStartApp: la Fondazione Garrone premia tre giovani aspiranti imprenditori in Appennino

string(9) "nazionale"