19 Mag 2022

Alla Piccola Ghianda Magica si gioca e si impara immersi in un bosco di tigli

Scritto da: Benedetta Torsello

Ispirandosi ai principi della pedagogia del bosco e dell’educazione outdoor, La Piccola Ghianda Magica nasce per offrire un percorso educativo che unisce natura, arte e filosofia per i più piccoli, con un approccio che stimola in loro creatività, empatia e senso critico. Ce ne hanno parlato Chiara e Serena, che dopo anni trascorsi all’estero hanno deciso di rientrare nelle Langhe e ripartire dal loro territorio.

Salva nei preferiti

Cuneo - Una scuola senza muri, cattedre e banchi, dove imparare tra i tigli di un bosco e al riparo di una casetta in legno, era il sogno di Chiara, laureata in filosofia e qualificata in Philosophy for Children all‘Università di Firenze. Nasce così La Piccola Ghianda Magica, a Neive (CN) nel cuore delle Langhe: «Non si tratta semplicemente di un asilo nel bosco – precisa Chiara – ma di un percorso educativo all’aria aperta, in cui i bambini hanno l’opportunità di imparare grazie all’osservazione, il gioco e l’esperienza sensoriale».

RITORNO NELLE LANGHE

Quello della Piccola Ghianda Magica non è solo un progetto pedagogico, ma un viaggio di ritorno imprevedibile. Almeno per Serena, rientrata nelle Langhe dopo anni frenetici tra Roma, Monaco e Stoccolma. Laureata in psicologia sociale ed esperta di marketing e comunicazione, decide di rientrare ad Alba alla vigilia del primo lockdown, che ha letteralmente stravolto i suoi piani.

«Prima ero sempre su un aereo con una valigia dietro – mi racconta –, ritrovarmi nella casa in cui sono cresciuta dopo aver deciso di lasciare l’azienda per cui lavoravo, è stato un cambiamento radicale e imprevisto. Ma mi ha dato l’opportunità di dedicarmi a progetti nuovi, a cui pensavo da tempo».

piccola ghianda magica 2

Chiara invece, sua amica dai tempi del liceo, aveva fatto ritorno nelle Langhe qualche anno prima e ristrutturato una vecchia casa della sua famiglia per aprire il b&b Gilda e i suoi amici. «Anch’io come Serena ho lasciato il mio lavoro da dipendente, esattamente un giorno prima del lockdown del 2020. Non è stato semplice all’inizio, perché non potevo lavorare neppure con la mia struttura ricettiva, ma mi sono rimboccata le maniche e ho sfruttato quel tempo sospeso per dedicarmi a qualcosa che davvero mi interessasse».

Soprattutto si è resa conto che la valle intorno a quella casa rimessa a nuovo poteva ospitare delle attività ludiche ed educative rivolte ai più piccoli: «Nell’estate del 2020 ho realizzato un primo campo estivo con quattordici bambini – prosegue Chiara – ed è stata un’esperienza bellissima. Quelle ore trascorse all’aperto sono state liberatorie e spensierate, soprattutto dopo i mesi trascorsi in casa e dietro lo schermo di un computer».

Chiara aveva già lavorato a dei progetti nelle scuole e quella del campo estivo è partita come una scommessa, vinta grazie al passa parola tra le famiglie del paese. «Poi ne ho parlato con Serena e ci siamo messe a lavorare insieme al progetto della Piccola Ghianda Magica, pensando a tutta una serie di proposte educative per i bambini dai cinque ai dieci anni», spiega Chiara.

piccola ghianda magica 1
IMPARARE TRA NATURA, ARTE E FILOSOFIA

Ispirandosi agli insegnamenti di Loris Malaguzzi, alle scuole di Reggio Emilia e ai laboratori di sperimentazione creativa, la Piccola Ghianda Magia è stata concepita come un percorso educativo in natura, basato sulla commistione tra arte e filosofia. «Durante l’apprendimento è fondamentale stimolare la meraviglia: l’esperienza educativa stessa nasce dall’inaspettato», spiega Chiara. La natura è fonte inesauribile di scoperte, oltre a essere un contesto educativo ricco di opportunità: «Stare liberi all’aria aperta accresce nei bambini la curiosità, la fantasia e la creatività, ponendo le basi per un apprendimento autentico», aggiunge Chiara.

È quindi fondamentale favorire sempre un’interazione spontanea tra i bambini e l’ambiente circostante. Ecco perché l’atelier e i laboratori artistici sono concepiti come uno spazio di sperimentazione di vari linguaggi espressivi, senza necessariamente dover giungere a un risultato: un modo per liberare la propria immaginazione e favorire la scoperta di sé. Questo permette ai bambini di esprimersi in modi diversi, al di là del solo linguaggio verbale.

piccola ghianda magica
GIOCARE A PORSI DELLE DOMANDE

Alla Piccola Ghianda Magica tutte le attività sono pensate e realizzate in base alla fascia di età, ma per tutti l’esercizio della filosofia rappresenta sin da piccoli un ottimo strumento per lo sviluppo delle competenze logiche e riflessive. «Partendo da quello che tecnicamente si definisce un pretesto – un racconto, un’immagine, un oggetto – i bambini vengono stimolati a porsi delle domande e costruire un dialogo. In questo modo imparano a elaborare il significato dei problemi e a pensare in modo libero e autonomo», spiega Chiara.

L’approccio alla filosofia sin da piccoli permette di stimolare inoltre il senso critico e le capacità relazionali e comunicative del bambino, che è chiamato ad ascoltare e a interagire con gli altri, argomentando le proprie idee e imparando a rispettare il punto di vista altrui.

La natura è fonte inesauribile di scoperte, oltre a essere un contesto educativo ricco di opportunità

Nel team educativo del progetto insieme a Chiara ci saranno Silvano, con una lunga esperienza da educatore professionale e Sara, la più giovane del gruppo, con già diversi anni di attività didattiche alle spalle. «Riteniamo che un gruppo vario per età ed esperienza sia un valore aggiunto al percorso educativo che abbiamo immaginato per la Piccola Ghianda Magica», aggiunge Serena.

piccola ghianda magica 3

Anche per i più grandi, che possono già frequentare il dopo scuola, sono previste attività all’aperto di gioco e orto didattico. Per i bambini più piccoli è stata costruita una cucina a loro misura con materiali di recupero dove poter giocare con terra, fango, foglie e rametti. «Abbiamo allestito lo spazio di gioco con vari elementi naturali raccolti nel bosco, perché è importante che imparino a inventare dei giochi, senza necessariamente attenersi agli stimoli e alle indicazioni degli adulti», prosegue Chiara.

RISCOPRIRE E VALORIZZARE IL TERRITORIO

Per Chiara e Serena quello della Piccola Ghianda Magica è solo un primo passo verso un progetto più ampio legato alla valorizzazione e tutela del territorio attraverso un turismo più responsabile e lo sviluppo di una comunità attiva e coesa. Infatti con la loro associazione di promozione sociale, Citaca, hanno in cantiere tante nuove iniziative. Intanto potete andarle a trovare a Neive e portare bambine e bambini a scoprire il bosco di tigli e la casetta di legno della Piccola Ghianda Magica.

Per scoprire tutte le attività della Piccola Ghianda Magica è possibile partecipare al prossimo open day che si terrà il 23 maggio.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cascina Sabbione, dove l’aula è l’orto e la natura diventa arte
Cascina Sabbione, dove l’aula è l’orto e la natura diventa arte

Dai maestri di strada all’asilo nel bosco: Danilo Casertano ha cambiato la scuola? – Dove eravamo rimasti #25
Dai maestri di strada all’asilo nel bosco: Danilo Casertano ha cambiato la scuola? – Dove eravamo rimasti #25

Fattoria di Chiara e Arianna, a scuola con gli asinelli nel cuore di Roma – Io Faccio Così #394
Fattoria di Chiara e Arianna, a scuola con gli asinelli nel cuore di Roma – Io Faccio Così #394

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(8) "piemonte"