23 Mag 2023

Il 23 maggio tra musei e legalità: a Palermo e Capaci due progetti per coltivare la memoria

Nel trentesimo anniversario delle grandi stragi mafiose d’Italia vengono presentati, tra Palermo e Capaci, due progetti importanti per coltivare la memoria. A Palermo la Fondazione Falcone aprirà a Palazzo Jung il Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia, mentre a Capaci, Capaci No Mafia ETS e Addiopizzo Travel lanciano il MuST23 - Museo Stazione 23 maggio. Due progetti innovativi per parlare di legalità alle giovani generazioni.

Salva nei preferiti

Palermo - Due musei, due cantieri artistici, due opere per non dimenticare e continuare a instillare nelle nuove generazioni una cultura dell’antimafia solida e fervente. Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia vengono lanciati, tra Palermo e Capaci, due progetti importanti per coltivare la memoria: il Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia e il MuST23 – Museo Stazione 23 maggio.

Due progetti che vedono nella cultura e nella diffusione dell’educazione un’arma contro la criminalità organizzata e che sono stati ideati, rispettivamente dalla Fondazione Falcone – con la partecipazione del Comune e della Città metropolitana di Palermo – e dall’associazione Capaci No Mafia ETS e dalla cooperativa sociale Addiopizzo Travel.

23 maggio - giudici
I giudici Borsellino, Falcone e Caponnetto – foto sito Fondazione Falcone
IL TITOLO DI QUESTO ANNIVERSARIO DEL 23 MAGGIO È “IL TRAMONTO SI AVVICINA”

Il Museo del Presente che nascerà a Palazzo Jung di Palermo viene presentato oggi, nel 31° anniversario della strage di Capaci che, in occasione della trentesima ricorrenza delle stragi mafiose d’Italia che hanno colpito Firenze, Milano e Roma, viene dedicata anche a tutte le altre vittime delle stragi. Il titolo di questo anniversario della strage, “Il tramonto si avvicina”, è infatti tratto dall’ultima poesia che la piccola Nadia Nencioni, assassinata con la famiglia il 27 maggio del 1993 nella strage dei Georgofili, scrisse poco prima di morire. Il componimento ha ispirato il codice dell’operazione della cattura di Matteo Messina Denaro.

È proprio dalla cattura del boss latitante, Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, avvia la riflessione sul bilancio di questi ultimi trent’anni di impegno della Fondazione dedicata al fratello: «In questi anni – dice – abbiamo incontrato migliaia di giovani nelle scuole di tutta Italia e sono grata alle insegnanti per il lavoro instancabile nei confronti della memoria. Sono però consapevole che non è sufficiente: la cattura del boss rivela un’ampia porzione della società – a Nord come a Sud –disposta ad aiutare i mafiosi, persone e professionisti consapevoli di fare affari con i boss e coi complici».

Serve agire nella comunità, perché contro la mafia non basta la legalità ma servono anche cultura, passione e impegno,

«Oggi più che mai – continua – serve agire nella comunità, perché contro la mafia non basta la legalità ma servono anche cultura, passione e impegno, sperimentando nuovi linguaggi e nuove forme di aggregazione civile, unendo le istituzioni e le imprese in questa nuova stagione della consapevolezza. Dobbiamo vincere la mafia, non soltanto contrastarla, restando lontani dal personalismo ed essendo di esempio, per coraggio e fantasia, restando autonomi».

IL MUSEO DEL PRESENTE A PALAZZO JUNG PALERMO

Il museo è progettato negli spazi storici di Palazzo Jung – edifico di proprietà della Città Metropolitana conferito, per i prossimi anni, alla Fondazione – e, con il contributo della presidenza della Regione Siciliana per la sua realizzazione, aprirà in autunno con una speciale mostra temporanea sulla Luce che vince l’ombra. Gli spazi del percorso permanente accoglieranno i visitatori, attraverso un’architettura olfattiva, immagini e oggetti storici potenziati nel contesto di un teatro museale e dialogheranno con le opere del passato, a simboleggiare continuità di impegno civile.

Seguiranno nel 2024 gli spazi di Roma e Bolzano. Intanto, grazie a imprese del design e del garden, oggi, nell’anniversario della strage di Capaci, aprirà il parco Jung, ovvero Il giardino delle confluenze, dove si potrà assistere a una speciale programmazione culturale dedicata ai linguaggi contemporanei e alla musica popolare e che rimarrà aperto in estate.

ideatore di MuSt23 - Museo Stazione  23 maggio è Dario Riccobono
Dario Riccobono di Addiopizzo Travel con studenti alla casina No Mafia
MUST23- MUSEO STAZIONE 23 MAGGIO: SPAZIO DI FRUIZIONE DI MEMORIA VIVA

Altra associazione, altro progetto, ma sempre per un museo. A Capaci, l’associazione Capaci No Mafia ETS e la cooperativa sociale Addiopizzo Travel promuovono MuST23 – Museo Stazione 23 maggio un museo, interattivo e multimediale che sarà uno spazio di fruizione culturale permanente, una “memoria viva” della strage del 23 maggio 1992.  MuST23 sarà un viaggio tra i racconti, un’immersione nelle storie vissute dai testimoni di quel periodo storico.

Un racconto espresso con un linguaggio vivido e colorato di speranza e di rinascita. La rivalsa della bellezza dei luoghi, della determinazione e della forza della popolazione di questa città che vive e si impegna nel sogno concreto di una Capaci… capace di reagire, ricostruire e rinascere. «L’obiettivo di MuST23 è quello di informare e scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di oggi era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie», afferma Dario Riccobono, responsabile del progetto.

«Questo sarà solo il punto di partenza del percorso museale. Se Capaci per molti è sinonimo di strage, partire da quell’evento drammatico diventa strumento narrativo per raccontare come quel giorno segnò anche un prima e un dopo nella cosiddetta “generazione del ‘92”. Si tratta di quei giovani, siciliani e non solo, segnati da quell’esperienza, che diedero nuova linfa alla resistenza alla mafia e alla valorizzazione del territorio. MuST23 guiderà il visitatore attraverso l’importante lavoro di Falcone, l’impegno della società civile, gli arresti dei più importanti boss e le eccellenze siciliane».

Il MuST23 - Museo Stazione 23 maggio nascerà nell'ex stazione ferroviaria di Capaci
Il MuST23 – Museo Stazione 23 maggio nascerà nell’ex stazione ferroviaria di Capaci
IL MUST23- MUSEO STAZIONE 23 MAGGIO NELL’EX STAZIONE FERROVIARIA DI CAPACI

Un’area, l’ex stazione ferroviaria di Capaci, che viene destrutturata nella sua funzione nativa per dialogare tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive. «MuST23 – Museo Stazione 23 maggio è concepito come la partitura di un’opera che guida il visitatore attraverso suoni e immagini, colori e parole che possano coinvolgere e stimolare l’impegno di ciascuno. Tra questi segni c’è uno scambio diretto in cui passato, presente e futuro s’intercettano in un nesso di speranza», sottolinea il direttore artistico Daví Lamastra.

MuST23, nelle intenzioni di Capaci No Mafia e Addiopizzo Travel, vuole essere un progetto aperto e partecipato, che ha già raccolto l’adesione di numerosi istituzioni e partner. E sarà presto lanciata la campagna di crowdfunding collegata al completamento del primo obiettivo di MuST23. Il progetto infatti prevede un più ampio intervento di riqualificazione territoriale e culturale di respiro internazionale, pur mantenendo tra le sue radici la filosofia dell’iniziativa collettiva “dal basso”.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Nancy Cassalia: “Libertà, ascolto e decostruzione per fare educazione alla legalità in Calabria”
Nancy Cassalia: “Libertà, ascolto e decostruzione per fare educazione alla legalità in Calabria”

Claudio Fava porta a teatro Paolo Borsellino e “La grande menzogna” dell’attentato
Claudio Fava porta a teatro Paolo Borsellino e “La grande menzogna” dell’attentato

Viaggio nel carcere sardo tra innocenti in cella per 30 anni e diritti sospesi
Viaggio nel carcere sardo tra innocenti in cella per 30 anni e diritti sospesi

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Scurati e gli altri. C’è un problema di censura in Rai? – #919

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

|

Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la “cancellazione” di due fiumi

|

Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo

|

MAG4, la mutua autogestione piemontese, si schiera contro il mercato delle armi

|

Percorsi Spericolati, continua la formazione per sviluppare progetti innovativi per le aree interne

string(7) "sicilia"