5 Mag 2023

MeWe: come abitare in piccole comunità

Scritto da: Davide Artusi

Desiderate un posto dove vivere che sia qualcosa di più di una semplice casa? Vi piacerebbe abitare in piccole comunità mosse da un reciproco appoggio e da un sincero senso di amicizia? Allora MeWe Abitare Collaborativo potrebbe essere la risposta che fa per voi. Una soluzione che ricrea l'atmosfera di un antico villaggio, superando l'isolamento dell'ultimo mezzo secolo.

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Imperia - Adoperarsi affinché la casa sia un bene più accessibile a tutti, così da dare la possibilità alle famiglie o alle singole persone di fermarsi a pensare ai propri bisogni e ai propri sogni. Questo era – ed è tuttora – il desiderio di Natalia e Lucio. MeWe Abitare Collaborativo nasce infatti dalla volontà di Natalia Ardoino e del compagno della vita Lucio Massardo, due architetti che decidono di evolvere il loro studio per lanciarsi in un nuovo progetto.

Quello che va a proporre MeWe è l’opportunità di abitare in cohousing, dove gruppi di famiglie vanno a costituire piccole comunità, permettendo di vivere con più sicurezza e mutuo appoggio e con meno solitudine. Ci siamo fatti raccontare tutto da Lucio, che ci ha descritto ogni dettaglio di questo progetto.

MeWe 2
Cos’è MeWe Abitare Collaborativo?

MeWe Abitare Collaborativo è un’impresa sociale che orchestra l’intero processo che porta a realizzare progetti di edilizia sociale: dalla programmazione all’esecuzione, attraverso il montaggio finanziario, la progettazione, la messa sul mercato degli alloggi. MeWe ha la missione di accompagnare in modo alternativo le famiglie ad acquistare la propria casa affinché quest’ultima sia un diritto e non solo un prodotto, ma anche con lo scopo di ridurre le vulnerabilità indotte dai consolidati modi di abitare.

I servizi di MeWe si estendono lungo tutte le fasi del ciclo immobiliare, che parte proprio dal far sì che le persone si scelgano per diventare piccole comunità intenzionali. Da quel momento MeWe Abitare Collaborativo cerca la casa per quelle persone, procede con le fasi amministrative e realizza i luoghi dove quelle famiglie, che già si conoscono, diventano vicini di casa di una comunità di abitanti collaborativi.

Quando nasce e dove opera MeWe?

Durante il lockdown io e la mia compagna Natalia abbiamo deciso di dare vita a un’impresa sociale che opera nel settore immobiliare per promuove progetti abitativi di tipo collaborativo. All’impresa sociale hanno aderito poi 14 soci di diversa provenienza professionale, elemento che garantisce più punti di vista nella definizione delle strategie e un capitale relazionale diversificato nella costruzione del networking.

Ci adoperiamo affinché la casa sia un bene più accessibile a tutti

Promuoviamo interventi edilizi su un’area geografica estesa alla Liguria e alle tre province del Piemonte sud e non su un singolo ambito territoriale. Mettere a disposizione le nostre competenze per animare e agevolare la co-programmazione e la co-progettazione dei Comuni insieme a cooperative e associazioni di servizi alla persona, consente di implementare una politica di welfare abitativo altamente personalizzata in termini di qualità dei servizi erogati e capace di essere vicina ai bisogni espressi localmente.

MeWe
Perché nasce MeWe?

MeWe Abitare Collaborativo trova le proprie motivazioni più profonde nella sua visione e nella sensibilità dei suoi fondatori. MeWe accompagna chi desidera un posto dove vivere sia più di una casa: gruppi di famiglie che, costruendosi in piccole comunità, cercano di dare forma a relazioni familiari quando queste non ci sono più, vivendo con più sicurezza e persino con più amicizia.

Cos’è un progetto di cohousing?

Un cohousing è un condominio abitato da una comunità intenzionale ed è costituito da 8/15 alloggi raggruppati insieme. Tutti hanno case private, ma è presente anche un’ampia area condivisa. Tutti possiedono la loro cucina, ma si pranza insieme un paio di volte alla settimana. Ci sono celebrazioni mensili o riunioni di qualche tipo e ognuno conosce bene i propri vicini di casa. In un cohousing inoltre si è effettivamente green: ognuno può facilmente riutilizzare o riciclare articoli per la casa e abbigliamento, può condividere più facilmente l’auto e avere un risparmio energetico maggiore rispetto a una famiglia media.

Fondamentalmente un cohousing ricrea un vecchio villaggio, superando l’isolamento dell’ultimo mezzo secolo. Chi abita in queste comunità ha una casa un po’ più piccola della media per via della presenza dello spazio condiviso. Il cohousing è bene sia intergenerazionale ed è molto popolare tra i genitori con bambini. È necessario sottolineare che vi è anche molto interesse da parte dei più anziani per il cohousing senior, specificamente progettato per supportare il processo di invecchiamento e aiutarli a mantenere la loro indipendenza, evitando le case di riposo.

MeWe 3

MeWe Abitare Collaborativo si distingue dal tradizionale operatore immobiliare di tipo profit e dai tipici soggetti che operano nel settore delle politiche abitative sociali per ciò che viene posto al centro del processo di produzione: la costruzione della comunità dei residenti e non l’oggetto edilizio che viene costruito. Questo è il nostro punto di partenza: formare il gruppo dei futuri cohousers.

Avete progetti futuri?

Attualmente MeWe Abitare Collaborativo è impegnata in quattro interventi di housing sociale di cui tre in Liguria e uno in Piemonte. La flessibilità d’approccio della società consente di adattare il proprio modello di intervento alle specifiche richieste dei territori: dalle esigenze di un percorso di vita indipendente in inclusione lavorativa delle famiglie con figli disabili, fino alle strutture alloggiative temporanee di chi si trasferisce momentaneamente in altri luoghi per ragioni di lavoro o studio. MeWe vuole essere anche una soluzione per quelle giovani famiglie che vogliono far crescere i loro figli in contesti ove la natura è un valore, o, ancora, per gli over 55 che hanno il desiderio di affrontare la loro terza età evitando la solitudine.

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