8 Set 2023

Tones Teatro Natura: quando un’ex cava si trasforma in un teatro permanente

Scritto da: Lorena Di Maria

Tones Teatro e Natura è un teatro immerso nella natura. È una cava che grazie a un progetto di riqualificazione ha visto trasformare un ex sito industriale in uno spazio multidisciplinare che cambia continuamente volto: possono essere concerti, performance, spettacoli o attività all’aperto a dare di volta in volta l’identità a questo luogo immerso nella natura della Val d’Ossola. Ne parliamo con Maddalena Calderoni, Direttrice Artistica e ideatrice del progetto.

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Verbania - Capita che chi frequenta la Val d’Ossola, nell’alto Piemonte, abbia conosciuto prima o poi in una delle numerose cave presenti nella provincia. Da sempre le valli dell’Ossola vantano una ricchezza mineraria che nel corso dei secoli ha plasmato la storia di questo territorio e la sua memoria storica legata alla pietra. In questi anni diverse cave dell’Ossola sono diventate luogo di sperimentazione grazie all’associazione Tones on the Stones che, nata nel 2007, ha saputo trasformare questi maestosi contesti in pietra in un palcoscenico vivente.

Così le suggestive pareti bianche di granito sono diventate lo scenario perfetto per una rassegna di teatro, musica e danza che da più di quindici anni vede l’omonimo ente in sinergia con enti, fondazioni, e imprese che si sono alleate nel sostegno a questo ambizioso progetto. E nel 2020, mentre i teatri di tutto il mondo si sono trovati costretti a chiudere a causa della pandemia, qualcosa di speciale è nato tra le montagne di queste valli: parliamo del progetto Tones Teatro Natura che ha visto la trasformazione dell’ex sito industriale di Cava Roncino in un teatro permanente.

Tones on the Stones1
Tones_Teatro_Natura_Nextones

Oggi il progetto è uno spazio multidisciplinare dedicato alla cultura, all’arte, ai giovani, alla diffusione della consapevolezza ambientale. Qui natura e teatro si fondono per dare vita a esperienze immersive attraverso un progetto fortemente radicato sul territorio. Ce ne parla Maddalena Calderoni, Direttrice Artistica del Festival.

Maddalena, da dove è nata l’idea di un festival che unisce natura e teatro?

Il progetto è nato da una mia idea, possiamo dire in maniera abbastanza estemporanea. Essendo originaria del Lago Maggiore, le cave sono sempre state parte integrante del mio luogo di crescita. Ho una formazione musicale, sono una cantante lirica e mi sono sempre dedicata a questa professione. Poi un giorno ho avuto l’intuizione: far sì che le cave potessero diventare teatro. Da quel momento mi sono lanciata in questa avventura. Inizialmente eravamo una piccola associazione: anno dopo anno identificavamo una cava diversa e chiedevamo alla proprietà di poterla utilizzare per la realizzazione del Festival. Già dopo la prima edizione del festival il progetto è esploso e oggi siamo diventati Fondazione, con un team di 15 persone.

Dopo tre lustri di festival nelle cave dell’Ossola possiamo dire che oggi la Cava Roncino sia diventata la casa permanente di Tones Teatro Natura. Come è avvenuto il processo?

Inizialmente abbiamo fatto una ricerca, poi abbiamo individuato il luogo giusto per insediarci: cava Roncino. L’idea è stata quella di costruire un teatro e uno spazio polifunzionale in questa cava che era dismessa e abbandonata da più di dieci anni. All’inizio abbiamo affittato lo spazio per poi riuscire ad acquisirlo, garantendo all’ex proprietà e alla Regione Piemonte una riqualificazione ambientale. Possiamo dire che l’acquisizione sia stata un passaggio decisamente impegnativo per una fondazione culturale che, come noi, non aveva competenze nel settore minerario.

Quando avete inaugurato?

Abbiamo inaugurato Tones Teatro Natura nel 2022: fin da subito voleva essere un festival multidisciplinare dove dare forma al nostro modo di lavorare, di fare produzione artistica. Questo format è diventato il nostro tratto identitario, caratterizzato dall’ampio uso di tecnologie multimediali per le videoproiezioni.

Tones on the Stones2
Tones_Teatro_Natura_Oira

Come Fondazione lavoriamo molto sulla parte immersiva della produzione artistica, ciò che ci interessa è che lo spettatore si trovi nel mezzo di un allestimento e non esclusivamente di fronte. Questo è un tratto che stiamo mantenendo e sviluppando sempre più. Passando da un festival estivo alla gestione di uno spazio articolato come Tones Teatro Natura (e con la produzione di diversi format e due festival), la nostra identità è in grande evoluzione.

Parlaci del progetto di riqualificazione della cava.

Partiamo da un presupposto: le cave quando sono esauste necessitano obbligatoriamente di un ripristino. Il progetto di riqualificazione prevedeva il rispetto dei necessari parametri geologici, urbanistici e nel nostro caso, volendo realizzare un teatro, anche legati alla sovrintendenza. Parliamo di un percorso in evoluzione che si concluderà nel 2024. Per la realizzazione del progetto siamo stati supportati da due studi: uno è Fuzz Atelier di Milano che si è occupato della progettazione e l’altro è Mps+S, studio di Domodossola che si è occupato della direzione dei lavori.

Nel progetto di riqualificazione ci interessava conservare lo spirito industriale del luogo e valorizzare le pietre locali, con un approccio che guarda alla sostenibilità. Siamo davvero felici e soddisfatti di aver quasi completato tutte le infrastrutture grazie ad un virtuoso coinvolgimento di molte imprese locali, nazionali ed internazionali che, affascinate dal progetto, ci hanno supportato offrendo materiali, competenze e servizi in kind o a prezzi particolarmente favorevoli.

Come sono organizzati gli spazi?

Tones Teatro Natura è uno spazio molto grande che può accogliere da 20 a 2000 persone. Abbiamo realizzato due palcoscenici: un main stage per gli eventi più importanti che può ospitare anche musical, concerti e grandi eventi e un palcoscenico più piccolo che usiamo per gli eventi minori come conferenze o concerti, allocato tra due pareti di roccia che creano una sorta di nicchia. Intorno abbiamo un’area che utilizziamo per gli workshop con le scuole o le aziende e un’area dove stiamo allestendo delle infrastrutture per realizzare una palestra per l’arrampicata.

Nel progetto di riqualificazione ci interessava conservare lo spirito industriale del luogo e valorizzare le pietre locali, con un approccio che guarda alla sostenibilità

In che modo vi impegnate nel rispetto dell’ambiente?

Seguiamo un sistema di gestione che è certificato da diversi anni ed è pensato per gli eventi sostenibili: abbiamo iniziato nel 2020 a valutare non solo l’impatto ambientale ma anche economico e sociale. È un modo di approcciare quotidianamente il lavoro che poi si riflette anche sulla gestione degli eventi: passiamo dalle energie rinnovabili al favorire l’utilizzo della borraccia – abbiamo installato un distributore di acqua sempre disponibile –, dai servizi navetta alle scelte etiche verso il cibo e le bevande. Abbiamo anche eliminato i bagni chimici creando un impianto di ossigenazione a bassissimo impatto ambientale e nel caso dei rifiuti la raccolta differenziata viene pesata in modo da impegnarci, l’anno successivo, a ridurne ulteriormente il peso.

Sono tutte scelte che vengono fatte strategicamente a monte, prima che l’evento abbia luogo. Così mettiamo a disposizione dei partecipanti delle regole e degli strumenti in modo che le persone si sentano ingaggiate e partecipino attivamente.

Quali altri festival portate avanti parallelamente?

Oltre alla stagione di spettacoli organizziamo due festival: uno è Campo Base Festival che ha luogo nel mese di settembre e che è legato alla cultura della montagna, dello sport e delle attività outdoor. L’altro è Nextones, un festival di musica elettronica conosciuto a livello internazionale.

In che ambiti spaziano le vostre iniziative?

Tones Teatro Natura nasce come un luogo che non si dedica esclusivamente allo spettacolo dal vivo e infatti stiamo ampliando molto il nostro campo d’azione. L’obiettivo è offrire uno spazio che si occupa della cura e del benessere delle persone: recentemente abbiamo avviato un progetto educativo su tematiche ambientali e legate all’agenda 2030 e abbiamo ospitato già 700 studenti in pochi mesi.

Tones on the Stones3
Foto di Mario Biondi

Ci occupiamo anche di mettere a disposizione i nostri spazi alle aziende che scelgono la nostra location per organizzare i propri eventi. Possiamo poi dire che sono numerosi gli eventi che organizziamo sul territorio: ci interessa contribuire a una valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico della Val d’ Ossola, per noi è fondamentale mantenere e coltivare rapporti con il tessuto locale.

Sei soddisfatta del percorso avviato fino ad oggi?

La mia vita professionale con Tones on the Stones e ora con Tones Teatro Natura ha preso una direziona inaspettata ma assolutamente gratificante e posso dire di essere molto soddisfatta: un percorso impegnativo ma allo stesso tempo sfidante anche da un punto di vista creativo e manageriale. Di certo, una bellissima avventura.

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