20 Dic 2023

OIPA: dalle strade ai tribunali, la protezione animali si fa ovunque

Più di tre decenni di attività in difesa degli altri animali, non solo salvandoli da vite di stenti e maltrattamenti, ma anche battendosi in sede legale e legislativa per fare sì che i loro diritti vengano tutelati. Con l'avvocato Claudia Taccani ripercorriamo la storia e la mission di OIPA, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali.

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La partita per costruire un mondo in cui esseri umani e altri animali convivano in maniera armoniosa, in cui non vi sia spazio per sfruttamento e prevaricazioni, si gioca su diversi campi e sono tanti i giocatori coinvolti. Nell’immaginario comune quando si pensa alle storiche associazioni ci si immagina volontari che salvano animali abbandonati o maltrattati, cortei che manifestano per le strade contro circhi o caccia, veterinari che curano ferite nei centri di recupero.

Raramente la mente va ad avvocati e avvocate che lavorano con perizia nelle aule della legge e della politica. Eppure questo è un ramo fondamentale del grande lavoro di tutela degli altri animali. Ho avuto modo di parlarne in maniera più approfondita con Claudia Taccani, avvocato, portavoce del Presidente e responsabile dell’Ufficio legale OIPA, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, storica associazione che dal 1981 si occupa “della tutela di animali e ambiente, contrastando i maltrattamenti e promuovendo i diritti animali”.

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Claudia Taccani
ATTIVITÀ SUL TERRITORIO

Con Claudia cominciamo a parlare dall’attività sul territorio soffermandoci su una peculiarità di OIPA, le guardie eco-zoofile, che «sono presenti in tutta Italia con diversi Nuclei», mi spiega la responsabile. «Si tratta di volontari formati che seguono un corso al termine del quale devono sostenere un esame e, in caso di ammissione, assumono la qualifica di Guardia Eco-Zoofila con un decreto prefettizio, esercitando funzioni di polizia giudiziaria e amministrativa per la tutela degli animali da affezione».

In effetti, sottolinea Taccani, questo è un aspetto fortemente caratterizzante rispetto all’attività di OIPA, che punta molto sull’organizzazione di corsi, formazione, momenti di aggiornamento per chi ha già competenze specifiche, oltre al lavoro di ufficio legale e ai contatti diretti coi nuclei che operano sul campo. «Inoltre – aggiunge – come OIPA ci appoggiamo a diverse strutture per i nostri “cerca famiglia” e seguiamo adozioni filtrate e ponderate, ossia con passaggi seguiti dai nostri volontari delle Sezioni dell’OIPA, presenti in tutta Italia, chiamati gli Angeli blu».

GLI ASPETTI LEGALI E ISTITUZIONALI

Veniamo al tema introdotto in apertura, che è anche il pane quotidiano di Claudia: l’aspetto legale. «Come associazione – ma ovviamente non siamo la sola a farlo – ci occupiamo molto dell’ambito giudiziario, costituendoci come parte civile sia nei procedimenti attivati grazie all’intervento dalle nostre guardie sia in quelli esterni», mi spiega. Non solo: OIPA è anche protagonista, come ricorrente, di diversi ricorsi al TAR per ottenere l’annullamento di provvedimenti emessi da enti della pubblica amministrazione che riteniamo illegittimi. Uno degli esempi più lampanti in proposito – ma purtroppo non il solo – sono i decreti emessi della provincia autonoma di Trento in merito alla gestione di orsi, come per esempio l’esemplare JJ4 e lupi.

Il rapporto con le istituzioni però non è sempre conflittuale, anzi, l’esatto opposto. «OIPA è un’organizzazione che appartiene al terzo settore – spiega Claudia – e collabora con le istituzioni per dare un supporto nella risoluzione di determinate problematiche. Per esempio, nell’ambito del succitato tema orsi, ci siamo interfacciati spesso con il Ministero dell’Ambiente, ma svolgiamo anche un’attività intensa a livello di istruzione ed educazione. Stiamo creando una collaborazione per far sì che la formazione alla tutela degli animali venga portata nelle scuole, ma anche in ambito professionale».

Per esempio OIPA organizza webinar con crediti rivolti agli avvocati in materia di diritto degli animali, ma anche momenti dedicati a volontari e cittadini che magari non hanno la conoscenza dell’ABC su un determinato argomento. Tutti questi webinar sono sempre gratuiti.

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Per dare un’idea della sostenibilità anche economica dell’associazione, chiedo a Claudia quali sono le fonti di finanziamento e come viene creato il budget. «Non ci sono sovvenzioni pubbliche – sottolinea lei –, riceviamo solo donazioni. A volte possono essere predisposte convenzioni tra i Nuclei di Guardie Eco Zoofile e Comuni , ma al solo scopo di coprire le spese. Inoltre OIPA beneficia delle erogazioni liberali da parte di sostenitori alla mission dell’Organizzazione o anche per supportare eventi e situazioni specifiche, così come di lasciti testamentari. Un’altra voce fondamentale è quella del 5×1000».

DAL 1981 A OGGI: LE TAPPE FONDAMENTALI

OIPA è nata in Svizzera nel 1981, mentre la prima sezione italiana è stata creata a Milano; adesso ci sono sezioni in tutto il Paese. «Una volta le associazioni non erano tante e la legge sul diritto animale era gravemente carente», ricorda Claudia. «Dai primi anni però c’è stato un miglioramento lento, ma deciso e costante. Per esempio, nel 1991 è stata inserita la legge quadro 281 sul randagismo, ma il grande cambiamento si è registrato a livello culturale, cosa che ha avuto poi ripercussioni positive anche in ambito politico e legale».

Negli ultimi anni OIPA è cresciuta molto, con un’impennata inaspettata addirittura nel periodo del Covid, durante il quale «abbiamo constatato una maggiore attenzione da parte delle persone rispetto al sociale, con un cospicuo aumento delle adesioni e del supporto ai nostri progetti». Un’altra tappa fondamentale è stata la Legge n. 189 del 2004 sul maltrattamento animale che ha modificato quelle che esistevano prima, decisamente troppo blande. «La legge 189/04 è importante per le Associazioni anche perché garantisce alle medesime la possibilità di partecipare attivamente ai procedimenti penali che riguardano gli animali», spiega Claudia.

A livello legale purtroppo è un braccio di ferro con decisioni adottate in favore di certi settori a discapito della tutela del benessere degli animali

E OGGI?

Giungiamo così alla situazione attuale. «Un risultato importantissimo – dice Claudia facendo il punto – è stata l’introduzione della tutela degli animali nella Costituzione, con l’integrazione dell’articolo 9. Per chi lavora nel settore a livello legale è stato un pilastro. In generale il quadro attuale è positivo: abbiamo notato una crescita diffusa della consapevolezza in merito alla necessità di rispettare l’animale. Nel contempo purtroppo abbiamo riscontrato dei passi indietro, soprattutto nella scelta della gestione della fauna selvatica: spesso viene messo in primo piano l’interesse economico rispetto all’animale e quindi non vengono applicate molte misure preventive, che OIPA chiede da tempo, per una corretta convivenza con la fauna selvatica».

Uno degli obiettivi su cui sta lavorando OIPA è una modifica del codice penale e della relativa procedura per quanto riguarda la tutela degli animali: «Vogliamo inasprire le pene perché quelle previste oggi sono troppo basse rispetto al danno cagionato e non sono al passo coi tempi per quanto riguarda la sensibilità pubblica. Attualmente il disegno di legge è in lavorazione», mi aggiorna Claudia.

La mission è anche quella di continuare a tutelare la fauna selvatica mediante iniziative giudiziarie e al tempo stesso partecipare a iniziative per la sensibilizzazione soprattutto dei più giovani, con la finalità di reprimere condotte talvolta superficiali da parte di gente che non sa neanche quello che fa né perché. «A tal proposito chiediamo da tempo – ma la normativa è attualmente in stallo sul tema – l’eliminazione degli animali nei circhi».

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Il cammino che OIPA e le tante associazioni e persone che lavorano al grande tema della tutela degli animali percorrono è lungo e periglioso e non sono pochi gli ostacoli che si incontrano. «Alcuni dei più grossi – confessa Claudia – sono l’attività venatoria e quella dell’allevamento di animali, impattanti sia sull’ambiente che sul benessere degli animali, così come la superficialità e mancanza di rispetto, da parte di alcune persone che non rispettano il benessere degli animali non considerandoli come esseri senzienti, quindi, capaci di percepire dolore anche di tipo psicologico. A livello legale purtroppo è un braccio di ferro con decisioni adottate in favore di certi settori a discapito della tutela del benessere degli animali»

Avviandoci verso l’epilogo della nostra chiacchierata, chiedo alla responsabile dell’Ufficio legale OIPA di allargare lo sguardo al contesto globale, attualizzandolo rispetto a ciò, che sta accadendo ora nel mondo. «OIPA è presente a livello mondiale grazie a diverse leghe membro potendo portare avanti progetti internazionali, in particolare quando si verificano situazioni emergenziali, come per esempio gli eventi bellici; grazie a questa rete possiamo intervenire. Inoltre, di concerto con altre Associazioni organizziamo anche le ICE – iniziative di cittadini europei – per portare proposte legislative alla Commissione Europea; attualmente ne stiamo facendo diverse, fra cui quella sull’alternativa vegana e quella sullo stop alla macellazione dei cavalli», conclude Claudia.

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