31 Gen 2024

Project Officina Creativa: quando le scelte ecologiche portano sostenibilità nella moda

Sostenibilità ambientale, ma soprattutto sostenibilità sociale: la mission di Project Officina Creativa, un’azienda di Malo, nel vicentino, è diventare sostenibile a 360° prestando attenzione agli sprechi, all’acqua e al ciclo di vita di ciascun capo realizzato, ma anche al benessere delle persone che vi lavorano. Così la sostenibilità passa attraverso la valorizzazione del territorio e un completo immergersi nelle iniziative sociali.

Salva nei preferiti

Vicenza, Veneto - Project Officina Creativa è “un’azienda che produce capi d’abbigliamento denim e sportswear per i brand di alta gamma, offrendo un servizio unico, efficiente e preciso, assieme a una squadra energica e professionale”. È questa la presentazione della realtà imprenditoriale con la quale ci siamo confrontati per dialogare su alcuni temi specifici riguardanti la sostenibilità dell’industria dell’abbigliamento a e approfondire qual è l’impatto della moda sostenibile dei luxury brand italiani nel settore denim.

Si potrebbe dire che Matteo Lavezzo, proprietario della Project Officina Creativa, è un “imprenditore-filosofo”. È una definizione che calza a pennello per un uomo che si impegna a capo di un’azienda che sprigiona energia e innovazione: un open space dove i vari settori possono essere “ispirati a dare il meglio”, con uno scambio di idee continuo.

Project1

Da vent’anni Project Officina Creativa ha operato promuovendo un ambiente visionario, creativo e di condivisione che fonde uffici, modelleria, prototipia, reparti produttivi, showroom, archivio storico e mostre d’arte in un unico ambiente. Sono poi numerose le iniziative volte al benessere dei lavoratori, così come i progetti esterni avviati nel territorio, la formazione di studenti delle scuole secondarie o le visite ai bambini dell’asilo a cui Project Officina Creativa ha affidato un pezzo del proprio orto da coltivare e ancora collaborazioni con enti locali e attività di volontariato.

PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ

La promozione dell’ecosostenibilità passa anche attraverso l’abbattimento dell’impatto ecologico della sede dell’azienda, interamente ripensata con pannelli fotovoltaici o con l’uso di luci a led che favoriscono un basso impatto ambientale. «Stiamo dedicando sempre più tempo alla protezione della Terra e alla sostenibilità ambientale», spiega Elena Corbetti, referente dell’area Marketing.

L’attenzione verso l’ambiente si manifesta anche nelle piccole scelte quotidiane, «dalla raccolta differenziata all’illuminazione pensata per il risparmio energetico, fino alla sicurezza e al controllo qualità dei prodotti realizzati. La nostra scelta etica è inoltre essere plastic free. Ogni collaboratore, infatti, si impegna a ridurre l’utilizzo e lo spreco della plastica, cercando di sostituirla laddove esistono alternative più sostenibili».

La sostenibilità è molto legata al made in Italy. Viviamo in un paese in cui abbiamo tantissime persone con una competenza incredibile

VALORIZZARE I LAVORATORI

La sostenibilità si mostra attraverso il suo motto di Project Officina Creativa – ovvero “Project support daring people” –, ma anche promuovendo le persone creative e coraggiose del Project Team, che prendono in mano sfide difficili con audacia e passione. «Project supporta le persone audaci che scelgono di lavorare con noi, come i brand che scelgono di essere fuori dal coro e realizzare prodotti diversi. Per questo l’azienda supporta gli stakeholder, la filiera The Ghost Makers, associazioni, istituzioni e scuole che decidono di essere coraggiose e di guardare a un futuro sostenibile». Questo è il motto e l’impegno con cui si descrive l’azienda.

THE GHOST MAKERS, LA PIATTAFORMA CHE GUARDA ALLA FILIERA SOSTENIBILE DELLA MODA

Parliamo di “filiera ghost makers” quando facciamo riferimento al concetto di “filiera fantasma”. La filiera produttiva dell’alta moda è infatti in gran parte nascosta: dietro ai grandi brand c’è un universo di laboratori che offrono creatività, competenza, energie e know-how di altissimo livello. La maggior parte di queste aziende sono piccole, spesso a conduzione familiare, e alle volte non hanno nemmeno un loro sito: dei veri e propri “fantasmi”.

Project3

Il progetto The Ghost Makers riunisce questo prezioso e ricercato patrimonio ed è nato per garantire ai clienti del gruppo una filiera certificata. È un database dove sono riuniti tutti i laboratori che vogliono entrare a far parte della filiera e che sono stati sottoposti a un questionario in collaborazione con Intertek, che consiste in circa 60 domande su sostenibilità, conformità sociale e ambientale, salute e sicurezza. Al termine del questionario se si totalizza un punteggio superiore al 60% Intertek rilascia alle aziende un attestato di conformità per partecipare alla filiera e collaborare con Project Officina Creativa e le altre aziende della holding moda.

IL FUTURO DELLA MODA ETICA

Abbiamo voluto concludere la nostra intervista con una sorta di domanda trabocchetto per Elena, una di quelle che destabilizzano, che mettono in crisi. Le abbiamo infatti chiesto perché secondo lei la sostenibilità nella moda è fondamentale, in particolar modo nel settore dei luxury brand. La sua risposta racchiude in sé tutti i motivi per cui la sostenibilità non solo è possibile, ma sta diventando sempre più fondamentale.

«La sostenibilità è un qualcosa di necessario e per metterla in atto bisogna partire da un cambiamento proprio nella mentalità delle persone: siamo stati abituati a comprare moltissimo, molto più di quello di cui abbiamo bisogno, al posto che comprare poche cose fatte con materiali selezionati e con una durabilità nel tempo. Credo che sia un tema attuale e dubito che qualcuno non riesca a recepirlo, anche i brand dovrebbero interessarsi a tutto il life cycle del prodotto».

Project2

In una società in cui tutto è economia e guadagno, Elena ci spiega che la sostenibilità è sì una strategia di marketing – in quanto necessaria per posizionarsi e non essere esclusi dal mercato – ma anche qualcosa di più, da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza su questo Pianeta. «La sostenibilità è molto legata al made in Italy», conclude. «Viviamo in un paese in cui abbiamo tantissime persone con una competenza incredibile, delle prototipiste e delle confezioniste che hanno delle capacità uniche e bisogna cercare di proteggerle, di conservarle, di tramandare queste conoscenze perché è il nostro punto forte e bisogna crederci».

Questo articolo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse della scuola secondaria di secondo grado A. Scotton, a conclusione del progetto“Green Learning”, un percorso formativo sul tema della sostenibilità, che permette di acquisire le competenze per individuare e raccontare una storia di cambiamento e sostenibilità nel proprio territorio. Green Learning è un progetto di Sineglossa, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona, con il supporto di Comune di Bassano del Grappa, di Italia che cambia e dell’UNIVPM Università Politecnica delle Marche. Per saperne di più ed adottare il progetto nella tua scuola: https://greenlearning.it/

Articolo scritto da: Beatrice Zanela, Perla Lazzaretto, Jessica Professione, Chiara Todesco, Cloe Maria Bergamin della classe 4/5 F dell’Istituto A. Scotton.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Salviamo il Grande Albergo delle Fate, simbolo di sostenibilità in Calabria 
Salviamo il Grande Albergo delle Fate, simbolo di sostenibilità in Calabria 

I prodotti tipici siciliani e chi li realizza uniti nel network che parla dell’Isola
I prodotti tipici siciliani e chi li realizza uniti nel network che parla dell’Isola

ReStartApp: la Fondazione Garrone premia tre giovani aspiranti imprenditori in Appennino
ReStartApp: la Fondazione Garrone premia tre giovani aspiranti imprenditori in Appennino

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"