22 Mar 2024

Differenziata: siamo davvero bravi – INMR Sardegna #23

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Oggi parliamo di riciclo perché i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ci incoronano popolo di ambientalisti e questa è una cosa di cui andiamo molto orgogliosi. Altra notizia è l’ufficialità della nomina di Alessandra Todde come Presidente della Regione sardegna e del consiglio regionale, ci soffermeremo anche su questo e parleremo poi di un assalto eolico che non si ferma: c’è una nuova minaccia nel Montiferru. Chiuderemo parlando di lavoratori qualificati, sempre più difficili da trovare nell’Isola, ma prima avremo un contributo esterno da Rita Corda, portavoce del Comitato NO Tyrrhenian Link con la quale parleremo del progetto che coinvolge l’hinterland di Cagliari. Ovviamente vi racconteremo anche gli articoli della settimana su Sardegna che cambia e in chiusura, come sempre, festival e eventi in arrivo per il weekend.

Come scrive Alessandra Carta sull’Unione sarda, noi sardi siamo un popolo di ambientalisti. A confermarlo sono i dati dell’ISPRA che in settimana hanno incoronato la Sardegna: sul fronte della spazzatura differenziata, l’Isola supera la media italiana. Come emerge dai dati, sardi e sarde hanno sposato senza riserve la necessità di conferire nelle discariche una frazione di secco sempre più piccola. Lo fa il 91% delle persone residenti nell’isola, a fronte di una media italiana inchiodata al 56,7%. Un dato che vale il terzo posto, dopo la provincia autonoma di Trento e il Veneto, per percentuali di spazzatura riciclata. I numeri ci dicono che non abbiamo bisogno di ricordare anche qua l’importanza della differenziata, ma vogliamo comunque passare alla prossima notizia con prima un piccolo rimando: fare la raccolta differenziata è necessario non solo perché fa sì che ci siano meno rifiuti tossici nell’ambiente, ma anche perché riduce la necessità di coltivare, raccogliere o estrarre nuove materie prime dalla Terra, mettendo a dura prova la salute del nostro pianeta. Ricordiamocelo ogni giorno.

In settimana dopo una lunga attesa è arrivata anche la notizia della nomina ufficiale di Alessandra Todde come presidente della Regione Sardegna. E’ stata proclamata ufficialmente mercoledì mattina dalla Corte d’appello di Cagliari che ha trasferito il verbale al Consiglio regionale. Chiusa anche la conta dei voti: il divario tra la neo presidente e lo sfidante del centrodestra, Paolo Truzzu, è stato confermato in 3.061 voti. Il primo cittadino di Cagliari, Paolo Truzzu, è stato proclamato consigliere regionale ed essendo prossima la data delle elezioni comunali (prevista a giugno) presto ci sarà la nomina di una o un commissario straordinario in città. Per quanto riguarda il consiglio regionale, in settimana abbiamo avuto notizia anche della sua composizione, qua tra le fonti trovate l’elenco completo, ma vi anticipiamo che come da legge elettorale la coalizione guidata da Alessandra Todde è in maggioranza e ha quindi molti più seggi, 36 compresa la presidente, di cui 11 al Partito democratico e 7 al movimento 5 stelle. 24 invece seggi destinati all’opposizione, candidato presidente compreso: di questi Fratelli d’Italia che ne occuperà otto. Auguriamo buon lavoro a tutte e a tutti, nella speranza che la crescita comunitaria sia alla base di ogni nuova azione politica.


Non si ferma l’assalto eolico, ma i comitati non si arrendono. Il Montiferru ormai è letteralmente circondato dalle lobby del vento e dell’energia solare. Enel green power, Sorgenia, Sardegna green e non solo: le multinazionali continuano ad avanzare nonostante ancora una volta il parere contrario delle comunità alla speculazione energetica. Per capirci, se i progetti fossero autorizzarti, una quarantina di torri eoliche di oltre 200 metri invaderebbero le montagne tra Scano e Santu Lussurgiu, le colline tra Seneghe e Narbolia, le campagne tra Bauladu e Paulilatino, anche con infrastrutture, elettrodotti, centrali di accumulo e cabine varie. Un accerchiamento che rischia di cancellare luoghi pregni di cultura e identità, strettamente legati al mondo dell’agricoltura e dell’allevamento: la zona è quella dei gustosi agrumi di Milis, della razza sardo-modicana che produce eccellenze agroalimentari come il bue rosso o su casizolu. Il Comitato tutela Montiferru ha ribadito la propria contrarietà, dicendosi pronto a ricorrere al TAR per bloccare gli espropri che anche in questo caso, sempre in virtù della pubblica utilità del Piano energetico strategico nazionale, sono praticamente automatici. Da mesi la Sardegna tutta continua a lottare per la propria autodeterminazione, e noi – ve lo diciamo chiaramente – pensiamo sia assurdo che questi progetti vadano avanti nonostante ovunque tutti (amministrazioni, cittadini e cittadine, istituzioni e comitati locali) non facciano altro che ribadire in maniera inequivocabile di non essere disposti ad accettare questa ennesima forma di colonizzazione energetica.
Restando sul tema, in merito ci colleghiamo direttamente con Rita Corda, portavoce del comitato No Tyrrhenian link, progetto di cui parleremo meglio tra qualche minuto. Ciò che lo caratterizza (fra i vari aspetti) è lo stretto collegamento con la questione dell’assalto eolico: si tratta infatti di un cavo sottomarino che avrà inoltre la funzione di trasportare il surplus di energia che verrà prodotta nell’Isola, in Italia.

Nel 2023 le imprese sarde non sono riuscite a reperire il 42% della manodopera necessaria, pari a 64.170 posti rimasti scoperti. Sono questi i numeri dell’ufficio studi di Confartigianato Sardegna, su base UnionCamere-Anpal-Excelsior 2023, che per l’Isola che produce fotografano una vera e propria emergenza. I dati parlano di un ritardo nel trovare le persone adatte da assumere che genera costi enormi: i dati più recenti dicono oltre 206 milioni di euro. I motivi principali di questa situazione sono la crisi demografica, determinata da denatalità e invecchiamento, il percorso scolastico scelto e non da poco, il lavoro sommerso, il cosiddetto lavoro in nero. Sono 73 le professioni che risultano più difficili da reperire nelle MPI a vocazione artigiana: tra loro analisti e progettisti di software ad esempio, irreperibili per il 77,6% ; più di un lavoratore su due è inoltre difficile da reperire anche per quanto riguarda l’attività di Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici, per il 65,1%, mentre mancano anche falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno, per il 64,7%. “Crediamo molto nelle iniziative con gli Istituti scolastici e in alcuni dei nuovi percorsi di formazione professionale che vengono proposti – hanno commentato da Confartigianato Sardegna – però, affinché funzionino davvero e diano risultati, sono necessari il potenziamento della parte di formazione tecnico-pratica e il coinvolgimento diretto degli imprenditori nel ruolo di formatori”.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.

Abbiamo inaugurato la settimana riprendendo il tema del Tyrrhenian Link con un’intervista a Emanuele Mereu, che ci ha raccontato che cosa accade attorno a Sa Barracca, presidio del comitato in lotta. Sa Barracca è un punto di riferimento per tutte quelle persone che non vogliono cedere i terreni ai progetti di speculazione energetica e che non vogliono altre servitù nella terra che abitano. Nasce in difesa delle campagne nell’agro in zona “Su Padru”, in uno dei terreni che subiranno l’esproprio per la realizzazione di un’infrastruttura volta a collegare la Sardegna con la Sicilia tramite un cavo sottomarino ad alta tensione. Si tratta di un progetto che impegnerebbe 17 ettari di un territorio selargino che non è terra di nessuno, è luogo di tutti. Come ha raccontato Emanuele Mereu, nei terreni interessati “ci sono orti, coltivazioni di mandorle, ulivi, vigne. C’è chi produce per sé e per la propria famiglia e chi invece versa. In queste zone cresce anche il famoso cappero selargino. La campagna qua è viva ed è attraversata, anche se c’è chi dice che sia abbandonata. Ma poi a prescindere, se si pensa allo sviluppo solo in ottica industriale, capitalista e colonialista, non abbiamo alternative: sa terra at a diventai cimentu e in su cimentu no ci pones nudda “

Secondo articolo della settimana è un approfondimento sulla realtà del suono, le tradizioni musicali e i riti del sussurro in Sardegna. Nel grande calderone dell’oralità sarda è immediato l’inserimento della tradizione etnomusicologica. Di questo ce ne ha parlato Marta “Jana Sa Koga” Serra, strega, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della nostra una rubrica sull’esoterismo in Sardegna. Nel suo articolo parla del canto a tenore, delle launeddas, dei brebus, delle pietre sonanti di Sciola e di Maria Carta. Il suo contributo è un viaggio nel suono, tra ricerca di armonia e esoterismo: potete leggerlo nella nostra home.

Mercoledì la nostra Alessandra Ghiani ci ha poi raccontato Lìberos, realtà che da dodici anni riunisce lettrici e lettori sardi in una comunità che nel tempo è riuscita a fare tappa (quasi) in tutta l’Isola. Nata da un’idea di Michela Murgia e dalla necessità di creare un circuito etico attorno al libro, oggi l’associazione è diventata un punto di riferimento che guarda al piacere: per la lettura, per le città ma ancora di più per i paesi e per gli approcci comunitari che aiutano a crescere senza lasciare indietro. Vincitrice nel 2012 della prima edizione del premio Che fare come miglior progetto culturale ad alto impatto sociale ed economico, l’associazione Lìberos ha organizzato nel tempo centinaia di incontri soprattutto nelle piccole comunità, dove l’offerta è generalmente più povera rispetto alle città, con l’obiettivo di far crescere il numero di lettori, diffondere la passione per la lettura e di creare momenti di confronto e riflessione. Abbiamo inserito Lìberos nella nostra mappa delle realtà innovative della Sardegna: dategli un’occhiata e se avete progetti da segnalarci, scriveteci!

Ieri abbiamo chiuso la settimana di Sardegna che cambia parlando di Alberea, società benefit che dal 2022 Alberea promuove progetti di riforestazione rivolti a privati e aziende in Sardegna e nel Mediterraneo per arginare le conseguenze dell’emergenza climatica. Il suo primo obiettivo è piantare 15 milioni di alberi entro il 2030. Un sogno che per i fratelli Francesco e Gonare Marongiu, tra i fondatori di Alberea, ha origini nell’esempio del padre Pierpaolo insieme al quale, da bambini e nell’arco di vent’anni, hanno piantato migliaia di alberi rimboschendo alcuni ettari di terreno nel Campidano di Cagliari che fino ad allora erano destinati alla coltivazione del grano.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola.

  • Il 24 marzo Rita Atzeri va in scena a Pirri con “Gene mangia gene” nel loft Ceccaroni, una casa campidanese “a corte” risalente al 1820 e restaurata con cura negli anni Duemila, che per l’occasione si trasforma in uno spazio teatrale intimo e coinvolgente. Alle 18 in punto, Rita Atzeri prende il palcoscenico per condurre il pubblico in un viaggio attraverso le intricate trame del consumismo contemporaneo, mettendo in luce le molteplici forme di manipolazione e condizionamento che permeano la nostra società. 
  • Sabato 23 apre a Sassari il nuovo Spazio Dolmen con la mostra d’arte di Max Mazzoli, che inaugurerà il luogo di cultura artistica in viale Porto Torres. Si sa ancora poco di questa realtà che si sta affacciando tra le strade sassaresi. Quello che sappiamo è che la mostra si compone di una quarantina di oli su tela che vanno dal 2016 fino alla produzione più recente di Mazzoli, e che il nuovo spazio diventerà un ulteriore punto di riferimento per l’arte nell’Isola.
  • A Cagliari invece sabato si terrà un evento che celebra l’inclusione lavorativa nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. L’Abc Sardegna, realtà storica nell’isola per quanto riguarda i diritti delle persone con disabilità, ha infatti organizzato “I’m Cooking!”, un incontro che si terrà sabato 23 marzo alle ore 10 nella nuova sede di via Giudice Mariano 49, e che vedrà la partecipazione di esponenti del settore e rappresentanti di realtà solidali nel campo della ristorazione e dell’ospitalità, quali la cooperativa sociale “C’era l’Acca” di Aosta, la “Locanda dei Buoni e Cattivi” e “Noi Altri Gastronomia inclusiva” di Cagliari. Una condivisione di esperienze, visioni e sapori che vuole diffondere maggiore consapevolezza sul diritto al lavoro e l’inclusione lavorativa.
  • Questo fine settimana c’è poi l’ExMè beer festival a Nuoro, sia oggi venerdì 22 che domani sabato 23. L’evento, arrivato alla sua quinta edizione, si è ormai ritagliato un ruolo di primo piano per i tanti birrifici isolani ma anche perché racchiude in due giorni, importanti momenti di approfondimenti sul comparto, incontri con i maggiori esperti del sistema brassicolo, senza dimenticare gli eventi di intrattenimento tra ottimo street food, degustazioni e buona musica. Non perdetevelo!
  • Tornano il 23 e 24 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera in Sardegna. L’edizione 2024 prevede l’apertura di 9 luoghi, siti e monumenti anche in Sardegna molto vari e tutti molto interessanti, nei comuni di Alghero, Assemini, Cagliari, Nuoro, Palau, Sassari, Tortolì e Villaurbana. Apriranno poi al pubblico i due luoghi gestiti dal FAI in Sardegna: le Saline Conti Vecchi tra Assemini e Cagliari; e la Batteria Militare Talmone a Palau. Sul sito del FAI trovate tutte le info utili.
  • Infine, iniziamo ad apprezzare la primavera con una serie di eventi a tema, a partire dalla “Primavera in giardino” a Donigala Fenughedu, la più importante manifestazione in Sardegna dedicata al vivaismo specializzato. Aprono poi i “Parchi dedicati ai tulipani” sia a Turri che a Pimentel e insieme a loro apre anche la “Casa delle farfalle” a Olmedo.

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