21 Feb 2022

“Ultima Generazione”, Extinction Rebellion incontrerà Cingolani – #467

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Mentre la guerra in Ucraina si fa sempre più probabile – ne parliamo domani – la campagna di eXtinction Rebellion “Ultima Generazione” ottiene il suo primo risultato, un incontro pubblico con il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani per discutere di crisi climatica, degli impegni del nostro paese e delle assemblee cittadine sul clima entro il 2022. Vediamo cosa potrebbe succedere e quali scenari si aprono. Visto che siamo in tema passiamo anche in rassegna le principali notizie sul clima degli ultimi giorni, fra cataclismi e qualche buona notizia.

UN INCONTRO PUBBLICO FRA XR “ULTIMA GENERAZIONE” E CINGOLANI

Laura, Beatrice e Peter, ovvero le ragazze e i ragazzi di XR – Ultima generazione hanno ottenuto di incontrare in un dibattito pubblico il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani mercoledì 2 marzo alle 18, e quindi hanno interromperanno lo sciopero della fame.

Facciamo un passettino indietro: Extinction Rebellion, penso lo conosciate, ma non diamo niente per scontato, è un movimento nato nel regno unito per, come dice il nome, ribellarsi all’estinzione della nostra specie, e chiedere ai governi e alle grandi aziende di attivarsi per arginare la crisi climatica. Da circa due mesi XR ha messo in pratica nel nostro paese una serie di azioni di disobbedienza civile, iniziate con dei blocchi del traffico, a cui ha fatto seguito, a partire dal 1 febbraio, la campagna Ultima generazione. In particolare tre attivisti/e hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere un incontro con le istituzioni. 

Quindi mercoledì della prossima settimana ci sarà il fatidico incontro con Roberto Cingolani. Incontro che sarà pubblico e a cui possono partecipare anche i giornalisti. Ora, fermiamoci un attimo a riflettere su come potrebbe andare, su quali conseguenze potrebbe avere. 

Cingolani, è evidente, ha accettato l’incontro controvoglia, si è trovato un po’ messo alle strette, e ci arriverà col mal di pancia. Ora, personalmente immagino due scenari. Lo scenario classico e lo scenario sorprendente.

Lo scenario classico: Cingolani ascolta i ragazzi e le ragazze controvoglia, promette che farà delle cose, li tratta con tono un po’ paternalistico, non prende impegni particolari. i ragazzi si arrabbiano, chiedono, pretendono, ma c’è troppo squilibrio di potere. Forse Cingolani spende una mezza parola sulle assemblee dei cittadini, ma l’incontro finisce con un senso di inconcludenza. È lo scenario più probabile, nel gioco prestabilito delle parti, quello in cui Cingolani continua a giocare nel suo ruolo di Ministro e i ragazzi e le ragazze di ultima generazione in quello degli attivisti. È lo scenario della comunicazione che non arriva al punto.

Scenario sorprendente: succede qualcosa di imprevisto, che apre un canale di comunicazione nuovo e fa improvvisamente uscire i partecipanti dai ruoli e li fa parlare come persone. Cingolani vede nei ragazzi e le ragazze dei coetanei dei propri figli, che sono preoccupati, terrorizzati, per il proprio futuro e non si capacitano di come nessuno stia facendo qualcosa di serio per cambiare. I ragazzi e le ragazze riconoscono nel Ministro un essere umano preso e indaffarato da mille cose pratiche, forse con meno potere effettivo di quanto non pensiamo, che forse ha perso di vista il senso del suo ruolo. Un ruolo complicatissimo, peraltro, quello di compiere la transizione ecologica, che di certo non può gravare sulle spalle di un solo individuo ma dovrebbe coinvolgere tutta la società in uno sforzo collettivo senza precedenti. E così i ragazzi lo aiutano a recuperare il senso di quello che fa. Forse il risultato saranno le assemblee cittadine, forse sarà qualcos’altro, forse Cingolani si dimetterà dichiarando che è stato messo in un ruolo ma non ha un reale potere di intervenire sulle scelte del governo, forse succederanno altre cose. È impossibile fare previsioni, ma potrebbe aprirsi uno spazio di comunicazione vera in cui potrebbero succede cose nuove e impreviste, in questo secondo scenario. 

Questo secondo scenario è meno probabile, e il contesto non aiuta. La stampa, i riflettori, la tensione accumulata, la stanchezza. Ma non è impossibile, e a mio avviso è la cosa più sensata e profonda che potrebbe succedere. 

Visto che non credo che Cingolani stia ascoltando questa rassegna, mi rivolgo soprattutto a Ultima Generazione. So che è difficile mantenere la calma e usare la comunicazione non violenta di fronte a scelte e politiche miopi, ma siamo tutti esseri umani, anche quelli col vestito da Ministro, facciamo cose stupide con conseguenze proporzionali al potere che abbiamo, e l’empatia è in fin dei conti il miglior modo per recapitare un messaggio all’interno di un altro essere umano. 

Vediamo, e in bocca al lupo!

CLIMA, AGGIORNIAMOCI

Visto che siamo in argomento crisi ecologica, facciamoci un po’ una rassegna delle ultime notizie uscite in merito, che è un po’ che non ne parliamo. Il 15 febbraio l’estensione del ghiaccio Antartico era solo di 2.125 milioni di km², un record negativo per questo periodo dell’anno, e sulla buona strada per battere il record assoluto di 2.11 milioni di km² del 3 Marzo 2017.

Intanto la tempesta Eunice si è abbattuta sul Nord Europa con venti fino a 200km/h, distruggendo abitazioni e mietendo vittime. Mentre nel nord Italia, in particolare in Piemonte, è il terzo inverno meno piovoso dal 1965: manca il 64% della neve. Solo una volta negli ultimi cinquant’ anni nel mese di gennaio sono state rilevate temperature superiori. 

Secondo quanto riportano molte testate la portata del Po’ è dimezzata e in alcuni tratti, emergono le pietre come in estate. Gli agricoltori sono disperati: Se tra marzo e maggio non pioverà, c’è il rischio che le già scarse riserve di neve accumulate sulle Alpi non siano sufficienti a garantire le irrigazioni durante i mesi estivi, i più importanti per le aziende agricole. Il che vuol dire poco cibo, che forse non basta per tutti. Il che vuol dire, in un sistema di mercato, un’ulteriore spinta al rialzo dei prezzi, che già sono spinti verso l’alto dall’aumento vertiginoso del costo dell’energia, dovuto anche quello, in buona parte, ai cambiamenti climatici.

Ecco che di nuovo si svela il paradosso: evitiamo di cambiare per proteggere l’economia, ma non ci sarà più alcuna economia in un clima stravolto. La faccio semplice eh! È molto più complessa di così, ed è oggettivamente complicatissimo, ai livelli in cui siamo arrivati, cambiare radicalmente il sistema e al tempo stesso continuare a garantire cibo, acqua, riparo a tutte le persone in piena crisi climatica. 

In tutto ciò, abbiamo anche una mezza buona notizia. Perché secondo alcuni recenti studi, di cui ha parlato in un post Michael Evan Mann, che non è il regista ma uno dei più grandi climatologi americani, ci sono prove che emergono dalla cosiddetta scienza sepolta, che studia i cambiamenti climatici nel passato, che tagli veloci al carbonio possono stabilizzare le temperature in 3-4 anni. Quindi, potremmo ancora essere in tempo per fare qualcosa di sensato!

FONTI E ARTICOLI

#Extinction Rebellion
Italia che Cambia – Al via le proteste di Extinction Rebellion Italia per chiedere giustizia climatica
Italia che Cambia – Continua lo sciopero della fame di Extinction Rebellion: la nostra cronaca di quello che è successo ieri

#clima
Il Post – Manca l’acqua
La Stampa – Il buco nell’acqua: ora in Piemonte è allarme siccità. Più che dimezzata la portata del Po
Energy mix – ‘Buried’ Science Shows Fast Carbon Cuts Can Stabilize Temperatures in 3-4 Years
TGCome24 – Tempesta Eunice sulla Gran Bretagna, venti da record a 200 km/h sull’isola di Wight: tre morti

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