17 Gen 2017

Forum di Davos: ripensare il capitalismo!

Scritto da: Redazione

Diego Isabel La Moneda, direttore del NESI Forum, di cui anche Italia Che Cambia fa parte, ha scritto una lettera rivolta ai leader che si stanno incontrando a Davos in occasione del Forum Economico Mondiale. L'obiettivo è far capire loro che questo importante momento va sfruttato per dare spazio a chi sta costruendo un'economia nuova, etica e solidale e non per alimentare l'insostenibile modello capitalista.

Salva nei preferiti

Più di 2500 leader mondiali si troveranno a Davos (Svizzera) questa settimana per l’assemblea generale del Forum Economico Mondiale. Il co-fondatore della Rete Globale per i Beni Comuni Diego Isabel La Moneda chiede a Klaus Schwab, capo del Forum di Davos, di includere i movimenti dell’economia solidale nella sua agenda. La Moneda ha mandato un messaggio a Schwab chiedendo che i movimenti che si occupano di economia solidale vengano coinvolti nei lavori del Forum. Il messaggio è chiaro: “Cambiamo l’economia per cambiare il mondo!”.

Sostenibilidad_bajaNella sua lettera La Moneda, che è anche direttore del NESI Forum che si terrà dal 19 al 22 aprile a Malaga (Spagna), sottolinea la necessità di “mettere in discussione l’obiettivo principale dell’attuale modello economico basato sullo sviluppo, sulla crescita e sulla competitività”. Il meeting ha richiamato più di 2500 leader mondiali a Davos questa settimana. Quest’anno il tema è Una leadership reattiva e responsabile. L’incontro si concentrerà su quattro aree tematiche: rafforzare le collaborazioni a livello globale, rilanciare la crescita economica, ripensare il capitalismo e preparare il terreno per la quarta rivoluzione industriale, ovvero la rivoluzione digitale, che sta trasformando il nostro modello di vita e di lavoro.

 

In risposta a questo, Diego Isabel La Moneda spiega che le vecchie pratiche economiche, politiche e sociali non sono in grado di risolvere le principali sfide che il mondo sta affrontando e invia ai leader economici e politici che si trovano a Davos il suo suggerimento: “È arrivato il momento di ripensare il denaro, il sistema bancario e la finanza intera. È il momento di convertire il sistema in termini di beni comuni. È il momento di ridistribuire la ricchezza e prendere in considerazione nuovi modelli di gestione locali e democratici. È il momento di smettere di parlare di competitività e cominciare a promuovere la collaborazione. È il momento di porre fine a un modello economico che fagocita le risorse e adottarne uno che le rigenera”.

davos

Il direttore del NESI Forum esorta a considerare tutti i movimenti della nuova economia “che stanno cambiando il mondo in meglio”, come il Movimento Cooperativo e quello per l’Economia Sociale e Solidale, il modello collaborativo e l’Economia del Bene Comune, così come i modelli sostenibili e circolari. Ma anche il movimento della Transizione, Slow Food, Fair Trade, Banking on Values e le B-Corporations. “Sono già stati testati e hanno dimostrato di poter funzionare”, assicura. Il messaggio termina con alcune domande rivolte direttamente a Schwab e con un invito: “Lei sarà abbastanza coraggioso da presentare queste proposte a Davos e da dare ascolto a queste nuove voci? In questo caso – conclude Diego Isabel La Moneda – avrà il mio supporto e, sicuramente, quello della popolazione mondiale”.

 

ALCUNI DATI

 

–    Secondo la Rete Europea contro la Povertà, i dati più recenti (2014) mostrano che il 24,4% della popolazione europea – circa 122,3 milioni di persone – è a rischio di povertà o esclusione sociale. A livello mondiale, sono 705 milioni le persone che vivono in una condizione di povertà estrema (dati della Banca Mondiale, 2015).

 

–    La FAO stima che circa 795 milioni di persone, ovvero un abitante su nove della Terra, hanno sofferto di denutrizione cronica fra il 2014 e il 2016. Al tempo stesso, l’1% della popolazione mondiale detiene il 50% della ricchezza.

 

–    Più di 60 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la propria casa e migrare in un paese straniero.

 

–    La popolazione mondiale è passata da 1 miliardo nel 1800 al 7,3 miliardi nel 2016. Con questo ritmo di crescita, nel 2050 saremo 10 miliardi.

 

–    L’ONU avvisa che se l’emissione di gas serra continuerà ad aumentare, la temperatura della parte inferiore dell’atmosfera terrestre aumenterà di più di 4° entro il 2100.

 

–    La presenza delle donne nella forza lavoro retribuita rimane molto bassa secondo le previsioni attuali. L’ILO stima che a livello globale lo stipendio medio di una donna è pari al 77% di quello di un uomo.

 

–    Secondo l’High Pay Centre, i top manager percepiscono un salario 183 volte superiore a quello del dipendente medio in Gran Bretagna.

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cooperativa sociale Etnos, da Caltanissetta un modello virtuoso di economia solidale 
Cooperativa sociale Etnos, da Caltanissetta un modello virtuoso di economia solidale 

L’Emporio della Solidarietà di La Spezia compie dieci anni
L’Emporio della Solidarietà di La Spezia compie dieci anni

Donare Italia, la rete di economia del dono che si ispira alla Natura
Donare Italia, la rete di economia del dono che si ispira alla Natura

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

C’è speranza per Assange? Cosa dice la sentenza e cosa succede adesso – #893

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

|

Giornata nazionale delle disabilità intellettive: ecco perché è urgente parlarne

|

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

|

Mourning circle, il cerchio delle lacrime: fare uscire il dolore può guarire

|

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

string(9) "nazionale"