25 Set 2019

Dalla violenza in rete a una nuova cultura digitale

Scritto da: Cristina Diana Bargu

Dal progetto di educazione digitale Social Warning al decalogo del Telefono Azzurro, fino alla recente campagna Odiare ti costa lanciata per contrastare la violenza in rete. Sono solo alcune delle iniziative messe in atto per rendere il web un posto più sicuro e diffondere una nuova cultura digitale, etica e attenta nei confronti delle persone.

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Se la rete ha mantenuto la promessa di essere un luogo pieno di opportunità, si è rivelata essere anche uno spazio di pericoli e di violenza. Fenomeni come cyberbullismo e sexting, più diffusi fra i giovani, si affiancano ad una cornice generale di violenza, disinformazione e dipendenza dai social che coinvolge utenti di tutte le età.

 

In un recente articolo il the Guardian riporta che perfino i moderatori di Facebook stanno risentendo degli effetti psicologici negativi a causati da una prolungata esposizione a fake news, episodi di bullismo, immagini violente e pornografiche, finendo per sviluppare dipendenze, diventare estremisti e sviluppare nuove paure.

 

Una prima, importante, risposta per un utilizzo della rete più sicuro è l’educazione digitale. Social Warning – Movimento Etico Digitale, è un progetto rivolto a studenti e genitori che mira a sensibilizzare sui rischi e sulle potenzialità del web. Né apocalittici, né integrati, i formatori di Social Warning puntano sulla loro giovane età, che rende possibile una comunicazione alla pari, per diffondere nelle scuole una maggior consapevolezza, partendo da informazioni di base – come bloccare un utente che ci sta importunando – fino alle tematiche più complesse – perché e come proteggere la propria reputazione digitale.

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Anche il Telefono Azzurro, a seguito di un indagine condotta insieme a Doxakids ha messo in luce i rischi connessi alla navigazione in internet percepiti dai giovani, come il bullismo, la diffusione di pettegolezzi, la visualizzazione di contenuti violenti e la discriminazione di chi è omosessuale o bisessuale. Più in generale, l’indagine riporta che un terzo degli intervistati ritiene che i social media influiscano negativamente sulla percezione di se stessi e degli altri. Il Telefono Azzurro si è mobilitato al fine di prevenire cyberbullismo, sexting e sextortion, adescamenti e violazioni della privacy, gaming e gambling e furti d’identità mettendo a punto un decalogo rivolto ai genitori.

 

Un’altra iniziativa interessante, è Odiare ti costa, lanciata dall’associazione Tlon e dallo studio legale Wildside di Cathy La Torre, avvocato bolognese e attivista lgbtq+. Per contrastare la normalizzazione della violenza in rete, oltre a promuovere l’educazione digitale – con la collaborazione di psicologi e altri professionisti – verrà fornito un sostegno legale a coloro che subiscono minacce e insulti, semplicemente inviando un’e-mail a odiareticosta@gmail.com.

 

Ci auguriamo che una nuova cultura digitale, etica e attenta nei confronti delle persone e del loro benessere, venga sempre più ampiamente promossa e sostenuta.

 

 

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