18 Feb 2021

Ecologica, economica e a km0: la biocasa del futuro è già qua – Io Faccio Così #319

Scritto da: Lorena Di Maria
Intervista di: Paolo Cignini

Sarotto Group lavora per far sì che sempre più persone possano abitare in modo ecologico e naturale e anche a basso costo. Per questo ha ideato, progettato e brevettato un modello di casa prefabbricata passiva. Si può cambiare il mondo partendo dalla propria abitazione!

Salva nei preferiti

Cuneo - Oggi sono sempre più numerose le persone che, spinte dal desiderio di una ripartenza ecologica e di un mondo diverso, con le loro scelte di vita stanno diventando parte di una vera e propria rivoluzione sostenibile. Non avremmo potuto raccontare questa storia in un momento migliore: tra una pandemia in corso e il risveglio di una nuova consapevolezza ambientale, quale posto vogliamo occupare in questo momento di profonda trasformazione?

E a partire da questo grande interrogativo, c’è chi la sua risposta ce l’ha già da un bel pezzo. Sarotto Group è un’azienda piemontese che da lungo tempo si sta impegnando per diffondere nuove e concrete soluzioni verso quella transizione ecologica di cui tanto ormai si parla. Lo fa partendo da quel luogo che ben conosciamo e che in qualche modo ci accomuna un po’ tutti: la casa.

Dagli anni ’60 Sarotto costruisce case per un mondo migliore. Tutti i giorni si occupa di ideare, disegnare, organizzare e creare abitazioni che sono replicabili ma anche a basso costo e con caratteristiche ecosostenibili. Tra queste troviamo le biocase, le case passive e le case prefabbricate. In questo momento ci troviamo a Narzole insieme a Mauro Sarotto, il cui amore per un abitare naturale gli è stato tramandato da padre in figlio.

«Il comune di Narzole, di cui mio padre era assessore, negli anni ’80 organizzò una equipe di volontari per andare in soccorso alla popolazione di un paese terremotato dell’Irpinia con lo scopo di realizzare una casa prefabbricata. Al ritorno da quella forte esperienza decise di intraprendere la strada della costruzione di case prefabbricate. Così, appena un anno dopo, realizzò la sua prima casa, a cui seguirono tante esperienze diversificate e sempre più evolute verso una maggior efficienza energetica».

Oggi Mauro con il suo gruppo di lavoro, si occupa di “biocase”, proprio come quella in cui ci troviamo in questo momento. Si tratta di case prefabbricate in cemento naturale e in legno. La caratteristica di queste costruzioni è che sono realizzate seguendo il sistema costruttivo Klimasismico, una tecnica edilizia ecosostenibile e antisimica ideata e brevettata da Sarotto. I vantaggi di questo tipo di abitazioni sono tantissimi: pensiamo a una costruzione riciclabile, resistente al fuoco, ben coibentata e che fa uso di energie rinnovabili. Il tutto, ovviamente, a un bassissimo consumo energetico.

Come ci viene raccontato, «il progetto della biocasa nacque da un’esperienza che feci nel 2005 in una vacanza in Germania, dove il fotovoltaico era largamente in uso. Presentammo il nostro progetto a un bando regionale che fu accolto positivamente e la nostra biocasa divenne un luogo espositivo, che lasciammo a disposizione della Regione come testimonial di casa ad alta efficienza energetica. Fu proprio questo passaggio di innovazione a darci la spinta per realizzare nuovi progetti».

Già durante la crisi del 2008, Sarotto ha dato vita ad alcuni progetti coraggiosi come simbolo di un desiderio verso una ripartenza il più possibile collettiva e consapevole. Uno tra questi si chiama 98€CO e, attraverso tecniche costruttive innovative, rappresenta un’unità abitativa ad alta efficienza energetica pensata per quattro abitanti. Come ci viene raccontato, sua forza risiede nei suoi bassi costi di costruzione e di gestione, oltre che nell’utilizzo di materiali ecosostenibili e fonti rinnovabili.

Come illustrato nel video, uno degli aspetti che più caratterizza il lavoro di Sarotto Group è la ricerca di una filiera corta. Mauro ci spiega che, «in un’ottica di sostenibilità, operare localmente è essenziale». L’azienda si impegna ad acquisire i materiali e a costruire il più possibile a livello locale e nel farlo sceglie di delimitare un’area che non superi i 200 km. Inoltre, per distanze maggiori si affida a partner che si trovano in Liguria, Toscana e Lombardia. «Pensiamo che nella distanza sia importante far circolare le idee e il know how. Il progetto che vorremmo sviluppare è approcciarci sempre più con aziende del nostro settore per proporre la nostra tecnologia».

Per la Sarotto Group l’entusiasmo legato alla ricerca di nuovi metodi sostenibili è praticamente inarrestabile. Inizialmente l’azienda era partita con la progettazione di case ibride, a metà tra quelle tradizionali e precostruite, e poi nel tempo si è specializzata verso nuovi e diversificati sistemi innovativi per una maggior riduzione degli impatti.

«In collaborazione con il Politecnico di Torino stiamo avviando una progetto che vede l’utilizzo di materiali di origine esclusivamente naturale per le nostre murature, che ad oggi sono composte da parti sintetiche». Ad esempio, il progetto “Icoffee” consiste nel creare pareti con fibre vegetali provenienti dagli scarti agricoli, unite a un legante naturale. Inoltre, Sarotto Group ha recentemente siglato un accordo con l’università per una collaborazione di cinque anni su progetti di ricerca che riguardano filiere locali e basate sull’economia circolare. Tutto questo insieme agli studenti, per avvicinarli a nuovi modi e mondi dell’abitare.

Arrivati a questo punto, viene naturale chiederci: che ne sarà di questa crescente rivoluzione sostenibile dopo la pandemia mondiale? A seguito degli Ecobonus istituiti recentemente, Sarotto Group si è posta questo interrogativo e così ha deciso, in collaborazione con altre aziende e professionisti, di creare una rete di imprese denominata Ede (dall’acronomo “efficientamento degli edifici”) finalizzata a gestire gli ecobonus a 360 gradi, creando una filiera che garantisca una sostituzione edilizia completa, dalle ristrutturazioni all’efficientamento energetico e sul sito dell’azienda è possibile trovare tutte le informazioni necessarie.

Come ci racconta nel video, per la sua personale rivoluzione sostenibile Mauro si ispira agli insegnamenti della Decrescita Felice, che da sempre lo accompagnano sul suo percorso. «Una volta parlai con Maurizio Pallante, fondatore del Movimento, che mi disse “io ho semplicemente cercato di mettere in ordine ciò che le persone avevano nel loro animo”». Questo pensiero mi ha ispirato e mi ispira tutti i giorni, alla ricerca di nuovi modi per portare la sostenibilità in questo mondo.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cà del Buio: l’imprenditore Paolo Bassetti apre le porte al primo b&b CasaClima ligure
Cà del Buio: l’imprenditore Paolo Bassetti apre le porte al primo b&b CasaClima ligure

Il sogno realizzato di Christoph e Philipp: ricostruire la filiera della canapa
Il sogno realizzato di Christoph e Philipp: ricostruire la filiera della canapa

Mavi Atelier, il progetto di due giovani architetti che lavorano per diffondere la bioedilizia
Mavi Atelier, il progetto di due giovani architetti che lavorano per diffondere la bioedilizia

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Inquinamento: in Sardegna mille siti contaminati – INMR #27

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

|

Basta favori ai mercanti d’armi: la finanza etica si mobilita contro l’industria bellica

|

Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria

|

La Liguria paga i cacciatori per uccidere i cinghiali, le associazioni si mobilitano

|

Salviamo il Grande Albergo delle Fate, simbolo di sostenibilità in Calabria 

string(8) "piemonte"