12 Feb 2021

Un ex vivaio abbandonato diventa un parco didattico per bambini

Un gruppo di giovani ha preso in affitto un'area verde e l'ha trasformata in un parco didattico in cui organizza momenti di socialità, formazione e avvicinamento alla natura dedicati prevalentemente ai bambini. Ecco la sua storia.

Marche - Era la primavera del 2019 quando vi abbiamo raccontato per la prima volta di Caterina Solustri e del suo impegno nella promozione di pratiche all’insegna della sostenibilità, come lo Sharing for Future – iniziativa di condivisione e riutilizzo – a Jesi.

L’avevamo lasciata, allora, che aveva appena acquistato assieme al marito, Nicolò Polidori, un bosco nel cuore della città con l’intenzione di renderlo uno spazio volto a riconnettere le famiglie con la natura e avvicinare i bambini all’educazione ambientale. Da allora, nonostante la pandemia, molti passi sono stati fatti, e il loro bosco, Tree Park, ospita oggi un parco avventura, una fattoria didattica, un’area pic-nic e varie serre nelle quali si stanno apprestando a coltivare.

tree park 1

«Nicolò lavorava prima nel settore medico, riparava i macchinari oncologici, quindi proviene da tutt’altro ambiente», ci ha raccontato Caterina. «Più tardi, però, ha iniziato a lavorare nel centro sportivo di famiglia, organizzando centri estivi e laboratori per bambini. È stato allora che si è reso conto di come, oggi, molti bambini fossero poco abituati al movimento e gli è scattata come una molla. Diceva: “Bisogna che i bambini tornino a correre, a sbucciarsi le ginocchia, a muoversi nella natura”. Così, trovato questo ex vivaio di 8 ettari, oggi un bosco, abbiamo iniziato a lavorare per recuperare questo luogo e per riavvicinare i bambini e le loro famiglie al contatto con la natura e al movimento. Siamo convinti che fare delle esperienze positive in ambienti come questo sia un imprinting importante per i bambini, gli adulti di domani».

Per sviluppare la psicomotricità di bambini e adulti, il primo passo è stato l’allestimento di quattro percorsi avventura con tanto di ponti tibetani e tunnel. «Si tratta di percorsi che devono essere costruiti in sicurezza e certificati, quindi ci siamo rivolti a una squadra di professionisti che avevano già lavorato per la realizzazione del Parco dei Giganti, in Toscana. Insieme abbiamo individuato gli alberi giusti, e da lì abbiamo messo in piedi i vari percorsi», ha spiegato Caterina.

tree park 2

La fattoria didattica, invece, è nata dalla collaborazione con il signor Carlo, un anziano della zona che con le sue capre – i decespugliatori di una volta – si occupava del mantenimento del verde per il Comune di Jesi. «Finito questo progetto abbiamo pensato di ospitare da noi le sue capre, ma anche il pony, le galline, le oche, i germani reali e le papere – tutti animali che oggi i visitatori possono vedere e di cui il signor Carlo continua ad occuparsi», ha riportato Caterina.

Con l’arrivo dell’estate, nonostante la pandemia, il parco si è infine ravvivato, ospitando compleanni, laboratori, centri estivi e la rassegna di cinema, teatro e musica dal vivo TreeBoo. «TreeBoo rimandava un po’ al nostro Tree Park e un po’ alla tribù, dunque al senso di comunità che resiste nonostante al distanziamento. È stata un’occasione preziosa, ancor di più visti i tempi, per offrire alle persone dei momenti di condivisione di esperienze, cultura e di ristoro dell’anima. E sfruttando gli 8 ettari del bosco siamo riusciti a realizzare il tutto in piena sicurezza».

tree park 3

Ma non finisce qui, perché guardando al futuro Nicolò e Caterina sognano di ampliare la vita del Tree Park inaugurando nuove attività che stimolino le persone a frequentarlo anche al di fuori della stagione estiva. «Una delle idee è di recuperare e riutilizzare le vecchie serre. Al momento stiamo ricavando dei lotti dalla prima e siccome lo spazio è ampio ci piacerebbe allestirle di modo tale che le famiglie della zona possano affittarle e coltivarvi le proprie verdure. Vorremmo poi realizzare un mercatino e magari anche un bistrò nel quale proporre i prodotti del nostro bosco, così da offrire uno spazio nel verde per stare insieme e veicolando attraverso il luogo e i prodotti una cultura sostenibile e il valore di ciò che è sano, genuino e semplice», ha spiegato Caterina.

Un insieme di valori, questo, che Caterina ha raccontato anche nel suo libro “Inizia da te, è facile salvare il mondo”, pubblicato nel 2020 con Barkov Edizioni. Chi fosse appassionato di natura e sostenibilità volesse sviluppare dei progetti – legati all’agricoltura, ma non solo – all’interno del Tree Park, collaborando con Nicolò e Caterina, può scrivere a info@treepark.it.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
TrashTeam, l’associazione che dedica alberi di antiche varietà ai nuovi nati del 2023
TrashTeam, l’associazione che dedica alberi di antiche varietà ai nuovi nati del 2023

Asfaltatura delle strade bianche: non si salvano neanche i siti patrimonio UNESCO
Asfaltatura delle strade bianche: non si salvano neanche i siti patrimonio UNESCO

Emergenza neve: quanto è insostenibile puntare sull’innevamento artificiale?
Emergenza neve: quanto è insostenibile puntare sull’innevamento artificiale?

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Report IPCC: sul clima è l’ultima chiamata per Homo sapiens – #693

|

Radio Underground, il sogno nato per caso che connette i territori puntando sulla musica emergente

|

Le difficoltà della sanità in aree di confine: il caso della Croce Bianca in Val Pennavaire

|

L’aquila Gaia e il progetto di un mega impianto eolico: è allarme per gli ecosistemi del Casentino

|

Europa per la Pace, il mondo nonviolento si mobilita per dire no a guerra e armi

|

Ponte sullo Stretto di Messina, il Governo promette il progetto esecutivo entro luglio 2024

|

Quando l’inclusione parte dalla cucina: a Novara i giovani con disabilità cognitiva studiano per diventare chef

|

“Non paghiamo il fossile”, la campagna di Ultima Generazione arriva anche a Catania