“Affido gratuitamente il mio frutteto”: la storia di Monica e delle sue Terre Abbandonate
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Biella - Mettere in contatto i proprietari di terreni incolti con chi è interessato a coltivare un appezzamento, ma non lo ha a disposizione: è questo l’obiettivo di Terre AbbanDonate, ideato dell’associazione Let Eat Bi, di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo e che oggi vi riproponiamo per riportarvi una delle numerose testimonianze di questo innovativo progetto.
![Terre Abbandonate](https://www.italiachecambia.org/wp-content/uploads/2021/11/Terre-Abbandonate-1024x681.jpg)
Chi trova un terreno trova un tesoro
Per chi ancora non lo conoscesse, il progetto Terre AbbanDonate intende rendere il territorio biellese luogo della sperimentazione di buone pratiche di partecipazione e condivisione. E lo fa restituendo ai terreni incolti presenti sul territorio biellese la loro vocazione agricola, favorendo lo scambio e il dialogo tra gli abitanti e tentando inoltre di arginare episodi di abbandono e degrado del paesaggio rurale. La sua piattaforma è pensata per raccogliere una mappatura dei terreni abbandonati disponibili per metterli in connessione con i coltivatori interessati ad “adottare” un appezzamento inutilizzato.
Dal 2015, anno in cui è partita l’iniziativa, sempre più terreni e aspiranti agricoltori hanno aderito al servizio usufruendo del portale web dedicato. Proprio in questo modo l’associazione ha contribuito a stimolare il recupero delle tradizioni e quel senso di appartenenza ad una comunità fondato sull’aiuto reciproco.
Una testimonianza: la storia di Monica e dell’area Casaccia
Di recente, un nuovo spazio è disponibile nel catasto: si tratta di un terreno di Ronco Biellese, chiamato Casaccia. L’area, di circa 1500 metri quadrati, presenta non solo una parte recintata e un frutteto, ma anche un pozzo utilizzabile dove si può raccogliere acqua piovana e un capanno degli attrezzi che è possibile ristrutturare. Per quanto concerne la distanza dal parcheggio, in auto si può arrivare percorrendo una strada carrabile e posteggiare a 5 minuti a piedi dall’appezzamento.
Monica Rita Rey, proprietaria dell’area Casaccia, ha messo in luce la storia di questo spazio: «Il terreno apparteneva a mio nonno Alessandro, che se ne è sempre preso cura. Questo luogo è sempre stato un punto di riferimento per lui e io stessa vi ho passato molto tempo della mia infanzia in sua compagnia. Ora vorrei che il terreno tornasse a vivere come una volta, perché non voglio che il suo sapere e le sue energie vadano perse. Cerco quindi qualcuno che desideri occuparsene».
![Terre Abbandonate1 1](https://www.italiachecambia.org/wp-content/uploads/2021/11/Terre-Abbandonate1-1-1024x681.jpg)
Quel desiderio di far ritornare il terreno come una volta
La varietà di frutta che un tempo offriva il terreno era significativa, tra mele, pesche, piante di ribes, fichi e cachi. Non solo: «Mio nonno – ha aggiunto Monica – aveva destinato una parte dell’area da utilizzare come vigna e nello terreno c’è un grande spiazzo dove è possibile coltivare anche la verdura».
Attualmente il terreno necessita di cure e impegno per tornare in condizioni ottimali, ma fino a due anni fa era stato utilizzato da vari soggetti. «Basterebbe tagliare l’erba e prendersi cura del suolo – ha specificato – per farlo tornare com’era una volta. Lo spazio inoltre potrebbe essere usato non solo per curare un orto, ma anche come luogo ricreativo, dove organizzare grigliate in famiglia o in amicizia o semplicemente rilassarsi in estate».
Monica Rita è disponibile a mostrare l’appezzamento, che potrà essere gestito gratuitamente da chi si prenderà l’impegno: «Non sono interessata al lato economico – conclude la proprietaria -, ma solo a far rinascere quel luogo ricco di ricordi».
Per maggiori informazioni è possibile contattare il progetto alla mail terreabbandonate@gmail.com.
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