Sul Cammino di Oropa, nel biellese, è partita una sperimentazione per l’attuazione di “Io non lascio tracce”, la campagna per ridurre l’impatto ecologico, ma anche sociale, del turismo lento.
Sul Cammino di Oropa, nel biellese, è partita una sperimentazione per l’attuazione di “Io non lascio tracce”, la campagna per ridurre l’impatto ecologico, ma anche sociale, del turismo lento.
Grazie al Cammino di Oropa, ma non solo, il territorio del biellese è un incredibile laboratorio di sperimentazione di processi per attivare aree considerate marginali generando cultura, economia e socialità. Ecco come questo può avvenire.
Si è conclusa a Milano il 14 luglio scorso la Local March for Gaza. Un’iniziativa nata nel Biellese sul Cammino di Oropa che può essere riproposta anche su altri cammini in Italia.
Il racconto della seconda e terza tappa della Local March for Gaza, l’iniziativa della società civile che attraverso un cammino sul sentiero di Oropa vuole accendere i riflettori sul genocidio in corso a Gaza.
Una rete di itinerari in bicicletta che in modo lento ed ecologico portano a conoscere territori tanto sconosciuti quanto affascinanti. Sono quelli attraversati dalle Ciclovie di Oropa.
In Piemonte, tra i boschi del Biellese, nasce il primo Healing Music Festival ideato da Emiliano Toso: tre giorni di concerti, ascolto e trasformazione, dove la musica suonata a 432 Hz incontra la natura, la scienza e il cuore. Un viaggio sonoro tra ospedali, neonati, animali… e un’oca in prima fila.
Un gruppo di persone sta sperimentando i cammini e il viaggio lento e di gruppo come metodo per convivere con la malattia di Parkinson e rallentarne l’avanzata. Il primo esperimento è stato fatto lungo il Cammino di Oropa.
Tre giorni di eventi, passeggiate, musiche e scambio umano con oltre 300 partecipanti. Si conclude così la seconda edizione del Festival Richiamo del Bosco.
Torna il Festival in natura a Biella Richiamo del Bosco: dal 13 al 15 giugno 2025, tre giorni di immersione tra alberi, cammini, arte e comunità nei boschi della Valle Cervo.
È possibile portare il turismo responsabile sotto le fronde di un bosco, creando circuiti virtuosi che coinvolgano anche le comunità locali? Secondo Enrico De Luca, Guida Ambientale Escursionistica e istruttore di Forest Bathing, sì. Ecco come.
Attraversare a piedi o in bicicletta i territori tagliati fuori dai circuiti turistici convenzionali può generare socialità e un’economia sana. Come? Ne parliamo con l’imprenditore nonché appassionato divulgatore di cammini e turismo lento Alberto Conte.
Dopo anni di esperienza nel mondo dell’escursionismo e del turismo responsabile, Enrico De Luca ha creato – insieme ad altre persone – un gruppo di guide ambientali che condividono un obiettivo comune: scoprire e far scoprire la natura delle valli biellesi in un’ottica cooperativa e non competitiva. Oltre al festival, Richiamo del Bosco organizza durante tutto l’anno attività come passeggiate e momenti di forest bathing.
Musica, colori, paesaggio, danza e arte si fondono per offrire un’esperienza immersiva nella natura. Il Richiamo del Bosco è un festival di montagna che vi aiuterà a riappropriarvi dell’atavico legame con il mondo naturale che ci appartiene da sempre. Il bosco chiama!
“La storia di un incontro, tra noi e la natura”. Così uno degli organizzatori, Enrico De Luca, definisce la genesi della rete Richiamo del Bosco e dell’omonimo festival che fra il 7 e il 9 giugno animerà le terre alte biellesi con trekking, dibattiti, laboratori, spettacoli e altre iniziative, tutte con un intento comune: recuperare il legame con il mondo naturale.
Un rifugio, una casa, ma anche una dimora che accoglie e dà speranza agli animali in difficoltà, offrendo loro cure specializzate e la possibilità di una vita dignitosa. Parliamo di Nata Libera, un’associazione e oggi Centro Recupero Animali Selvatici che ha sede a Graglia, Comune del biellese. Ogni giorno i suoi volontari recuperano animali feriti, vittime di incidenti, abbandonati o maltrattati, dando loro cure e affetto.
Un’azienda agricola dove coltivare prodotti sani e naturali, un orto, un laboratorio di smielatura e due baite in pietra che si fanno casa per ospitare turisti e visitatori. Sono questi gli ingredienti per una vita felice e immersa nella natura all’Agriturismo L’Arbo, progetto abitativo e turistico ideato sulla montagna biellese.
In questi giorni la comunità biellese festeggia e si stringe intorno a Cascina Oremo, spazio riqualificato e finalmente restituito alla comunità. Così l’antica cascina è oggi un nuovo polo che promuove educazione, sport e innovazione e che sogna di ridurre le disuguaglianze e la povertà educativa partendo proprio da loro: le nuove generazioni.
Quella degli Schneider è una storia lunga più di cent’anni. È la storia di una famiglia, imprenditrice tessile, che di generazione in generazione seleziona e commercializza la lana e le fibre nobili più preziose del mondo. Lo fa attraverso un rapporto diretto con le fattorie e con gli allevatori, impegnandosi a garantire non solo alta qualità e tracciabilità dei prodotti ma anche benessere animale e agricoltura rigenerativa.
Quella del Lanificio Drago è la storia di una famiglia che dal 1973 in terra biellese è specializzata nel settore della filatura. Oggi è un’azienda leader nel mondo dei tessuti di alta qualità per l’abbigliamento maschile. Ciò che la rende un’eccellenza è la sua accurata selezione delle materie prime, dalle quali produce oltre 1,7 milioni di metri di tessuto di alta gamma conosciuta in tutto il mondo e di cui vi raccontiamo la storia.
È risaputo che per cucire servono “ago e filo”, ma non senza una buona dose di creatività e fantasia. Oggi vi raccontiamo la storia di Tatiana Fusi, giovane fashion designer che a Biella crea abiti sartoriali e di design, grata alla storica tradizione tessile del territorio in cui vive. Il suo mondo è fatto di tessuti di qualità e attenzione alla sostenibilità: sono questi per lei gli ingredienti necessari per promuovere una moda più etica e alla portata di tutti e tutte.
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