2 Dic 2021

Un mercato contadino biologico diventa un’agorà per fare “agricultura” in città

Scritto da: Valentina D'Amora

Un'iniziativa dal basso che col tempo ha contribuito alla costruzione di una nuova consapevolezza alimentare degli abitanti dello spezzino. Dal 2014 il mercatino biologico di La Spezia valorizza le produzioni locali e fa incontrare produttori e consumatori, consentendo a questi ultimi di conoscere meglio come viene coltivato il cibo che mettono in tavola.

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La Spezia - Dall’intraprendenza di un gruppo di aziende agricole della Liguria di levante e dell’area apuana, sette anni fa è nato a La Spezia il “mercatino biologico”, il primo esclusivamente bio della Liguria. Autonomo e libero, ideato da chi la terra la lavora in maniera etica e sostenibile, nel tempo è diventato un vivace spazio di incontro e confronto sulle tematiche dell’educazione alimentare e delle politiche agricole.

LO SVILUPPO DELL’IDEA E LA SCELTA DI PREDILIGERE IL BIOLOGICO

Nel 2014, periodo storico in cui il tema dell’OGM è stato per lungo tempo al centro del dibattito, un gruppo di agricoltori desiderosi di soddisfare la crescente richiesta delle persone del territorio di mettere sulla propria tavola un cibo sano e buono, decide di unirsi in un comitato dedicato. Così, dopo un lungo percorso di mediazione con le istituzioni, il mercatino contadino prende finalmente il via a La Spezia, in piazza Fregosi.

Del progetto possono far parte solo gli agricoltori in possesso di certificazione biologica: «Crediamo profondamente in questo tipo di agricoltura e anche noi ci sentiamo più garantiti», sottolinea Grazia Lizza, dell’azienda agricola L’Erba Persa. Gli aderenti sono produttori con sede non solo nello spezzino, ma anche nei territori della Lunigiana storica, tra le province della Spezia, Massa Carrara, Garfagnana, Alta Versilia e le aree montane di Parma e Reggio Emilia. Un’area sui confini di tre regioni, ma omogenea per storia, tradizioni culturali e gastronomia.

«Lavoriamo in stretta collaborazione gli uni con gli altri, ma in completa autonomia e autogestione. Il nostro obiettivo è dare ispirazione, per spingere anche altre aziende a passare al biologico e unirsi al nostro progetto».

Mercatino La Spezia

«Riteniamo giusto riconoscere questa agricoltura e i suoi produttori, innanzitutto perché è molto più impegnativa rispetto a quella convenzionale», sottolinea Giulietta Mulini, dell’azienda agricola Cresta del pino solitario. «E poi perché il biologico è una scelta di vita: questo approccio agricolo è stato riconosciuto come più sostenibile e in grado di ridurre la CO2, escludendo l’uso dei pesticidi, concimi chimici e diserbanti. In più, aiuta a migliorare il suolo e a stimolare la presenza vitale dei microrganismi che ci vivono e contribuisce alla protezione degli insetti utili e al loro aumento, oltre a tutelare le acque, sia dei fiumi che di falda».

Sopra i banchi vengono valorizzate le produzioni locali coltivate in modo naturale, ma si portano avanti anche iniziative culturali che coinvolgono il Comune di La Spezia accanto ad altri Comuni della Lunigiana storica, i Parchi nazionali e regionali, Slow Food e tutte le associazioni interessate a lavorare in ottica di rete per promuovere e tutelare i prodotti di qualità.

IL MERCATO CHE FA “AGRICULTURA”

All’interno di questo spazio settimanale non si vendono solo frutta e verdura, ma si parla e si discute di tutto, soprattutto di politiche agricole, e si organizzano eventi importanti sul piano della divulgazione e della consapevolezza alimentare. Un esempio? La giornata dedicata alle osservazioni sulla bozza del piano nazionale sui fitofarmaci, nel 2019, raccolte in un documento e inviato ai vari ministeri interessati.

Attualmente dal punto di vista normativo non si ha ancora un nuovo piano nazionale sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, per questo gli aderenti al mercatino si sono riuniti per dire la loro. «La bozza del nuovo piano, invece di contribuire alla netta riduzione dei fitofarmaci, ne garantiva un “uso efficiente”. Per questo noi, come produttori, insieme ai clienti, partecipammo alla stesura di una serie di osservazioni affinché ne venisse cambiata tutta la sua impalcatura». Da allora però, il silenzio.

«Questo dimostra che tra i tanti discorsi sull’ecologia e la volontà politica di cambiare davvero le cose c’è di mezzo l’oceano della terra. La speranza più concreta quindi è nelle iniziative locali che nel piccolo fanno tanto e bene e che proprio per questo devono essere sostenute, facilitando per esempio la messa a disposizione di spazi pubblici per agevolare il contatto diretto tra produttore e consumatore».

Oltre a mercati ed eventi di piazza, il prossimo incontro a cui parteciperà il gruppo di produttori sarà Ecomercando, a Roma dal 3 al 5 dicembre, un mercato del cibo etico e il primo meeting nazionale della sovranità alimentare. «Appena sarà possibile, riprenderemo anche i nostri incontri di divulgazione perché siamo convinti che la conoscenza sia l’unica via del futuro», sottolineano.

fiori zucchina
LA RISPOSTA DELLO SPEZZINO

«La nuova coscienza ambientale e la consapevolezza dei clienti – che sono diventati col tempo cari amici con i quali si scambiano chiacchiere e opinioni – è la dimostrazione più lampante che il territorio sta rispondendo con forza alla nostra iniziativa», spiega Grazia Lizza. «Qualche signora mi porta anche stoffe di recupero con le quali io stessa mi diverto a confezionare borse per la spesa che usiamo al posto delle shopper compostabili. E tutto si ricicla!», sorride.

Insomma, il mercatino nel tempo è diventato una piccola agorà in cui darsi appuntamento e incontrarsi in tutte le stagioni. «In inverno – conclude Grazia – quando il freddo si fa pungente, qualcuno ci porta il tè caldo e per noi questo piccolo gesto è una grande gratificazione: un segnale di consapevolezza del fatto che, insieme e con sacrificio, nel nostro piccolo stiamo proteggendo il futuro di tutti».

Fanno parte del mercatino le seguenti aziende agricole: Cresta del Pino Solitario, di Giulietta Mulini che produce ortaggi, frutta, confetture e passate; Il Parco delle Api di Enrico Taggiasco che produce miele e derivati; Marco Menconi di Castelnuovo Magra, per ortaggi e frutta, Paolo Nardi di Castelnuovo che produce vino, ortaggi e frutta; La Cornabrugia, che produce miele, confetture, erbe aromatiche, ortaggi e frutta; La Rita, che coltiva grani antichi e produce testaroli; Fior di melo, con mele e derivati delle mele; Il Ronco di Dennis Anne, con ortaggi e frutta e, infine, L’Erba Persa, con ortaggi e frutta.

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