4 Ott 2022

“Durante i nostri viaggi in Africa abbiamo dato vita a una linea cosmetica artigianale ed equosolidale”

Scritto da: Valentina D'Amora

Possono dei semplici saponi raccontare storie? Quelli di Noura sì. Eleonora e Umberto sono due docenti che, quando sono lontani dalla lavagna, vanno e vengono dall'Africa, portando in valigia oli e burri cosmetici che utilizzano nei loro saponi e unguenti artigianali. Prodotti che innescano circoli virtuosi nei luoghi dove le materie prime vengono prodotte e sensibilizzano chi li compra.

Salva nei preferiti

Genova - Eleonora è una ragazza solare. Quando sono arrivata all’appuntamento per l’intervista, già attraversando la strada ho riconosciuto subito i suoi riccioli scuri, allegri e vaporosi e la camicia a fiori che mi aveva preannunciato di indossare, pochi minuti prima al telefono. Ci presentiamo e chiacchieriamo subito di tante cose, non “del più e del meno”, ma dei nostri ultimi viaggi, del lavoro e della scuola. Lei è un’insegnante di sostegno in un liceo scientifico, mentre nel tempo libero produce saponi che raccontano storie, esperienze e sogni di chi vive al di là del Mediterraneo. Ed è proprio per questo che ho scelto di raccontarvi il suo progetto, che affonda le sue radici in Africa.

Prendere tra le mani una di queste saponette, che sanno di buono e profumano di umanità, fa fare un tuffo nei mari di Zanzibar, quando c’è la bassa marea, a parlare con Malika, coltivatrice di alghe rosse, o un’escursione nell’azienda agricola di Kassim, in Tanzania, dove si produce caffè. Noura, che in arabo vuol dire “luce”, è il nome della linea artigianale di cosmesi etica e solidale lanciata da Eleonora, che ha un impatto positivo su tutta la filiera che viene coinvolta nella produzione delle materie prime.

eleonora saponi kassim
Eleonora in Tanzania
IL PROGETTO NOURA

Tutto nasce nel lockdown, quando la vita scorreva lenta e le stagioni sembravano cambiare solo al di là della finestra. Eleonora Jaidi – il suo cognome rivela le sue origini marocchine – e il compagno Umberto De Magistris – insegnante, laureato in giurisprudenza, appassionato di Africa dopo aver sostenuto alcuni esami sul diritto africano – si guardano negli occhi e si dicono: “Perché non uniamo le nostre competenze accademiche e il nostro amore per i viaggi per farne un lavoro?”.

Così, quasi per caso, da una giornata di noia in quarantena, prende corpo l’idea di creare una linea di cosmetici artigianali ed etici: «Ogni sapone viene prodotto da noi con materie prime, come oli e burri, provenienti da filiere solidali nel continente africano», mi racconta. Noura quindi coniuga gli studi di Eleonora, laureata in scienze politiche e specializzata in cooperazione internazionale, e quelli di Umberto. Ne nasce un progetto piccolo, ma traboccante di valori.

Le donne proprio grazie a questo lavoro riescono a emanciparsi e ad avere il denaro necessario per scolarizzare i figli

I RACCONTI DI VIAGGIO

La passione per i viaggi di Eleonora trasuda dalle sue parole, da come mi descrive i luoghi ma soprattutto gli incontri lungo i vari paesi dell’Africa. «Quando ai mercatini le persone si affacciano al nostro banchetto, mi fermo a raccontare la cultura che sta dietro a ogni ingrediente che compone i nostri saponi: partendo dalla materia prima, passo a parlare della regione africana da cui arriva, chi la produce e come vive». Questo avvicina le persone e le sensibilizza, sulla filiera, sul giusto valore di ciò che si compra.

In realtà molte persone queste cose le sanno, ma spesso se ne dimenticano. Ecco perché continuare a raccontarlo è importante. Per dare ancora più enfasi a questa comunicazione etica, Eleonora e Umberto hanno accolto volentieri la proposta di alcuni clienti e durante gli ultimi viaggi hanno preso l’abitudine di pubblicare sui social del reportage: «Dare un volto a ciò che raccontiamo colpisce molto».

cargo market acquasola
Eleonora, durante un mercatino

«Ora per esempio siamo appena tornati dalla Tanzania, dove abbiamo conosciuto cooperative e piccole imprese familiari; poco prima eravamo stati a sud di Zanzibar, a parlare con le donne che coltivano le alghe rosse quando c’è bassa marea. Un lavoro massacrante che però dà sussistenza a loro e, di conseguenza, a tante famiglie». Eleonora mi racconta che la maggior parte delle loro storie hanno come protagoniste proprio le donne, che soprattutto in certi contesti, quelli più rurali, proprio grazie a questo lavoro riescono a emanciparsi e ad avere il denaro necessario per scolarizzare i figli. Questo ovviamente innesca un circolo virtuoso in tutto il territorio.

Molto più di una saponetta, quindi. Dove si trovano i prodotti Noura? In diversi mercatini di artigianato tra Liguria, Piemonte e Lombardia: quando vedrete un sorriso solare fare capolino dalle bancarelle, non potete sbagliarvi, è proprio Eleonora.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Ornella ed Elena: le sorelle artigiane che condividono la passione per i filati
Ornella ed Elena: le sorelle artigiane che condividono la passione per i filati

Facciamo il sapone, il libro che spiega l’autoproduzione ai più piccoli
Facciamo il sapone, il libro che spiega l’autoproduzione ai più piccoli

Pitaya: «Realizzo assorbenti lavabili per diffondere consapevolezza e sostenibilità»
Pitaya: «Realizzo assorbenti lavabili per diffondere consapevolezza e sostenibilità»

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Meteo estremo, dalla Sicilia al Brasile: dobbiamo rivedere i modelli climatici? – #898

|

Mare Libero, battaglia per l’accesso alle libero alle spiagge di Napoli

|

La realtà del suono: tradizioni musicali e riti del sussurro in Sardegna

|

Al museo Poldi Pezzoli un percorso di podcast che rende le visite inclusive e innovative

|

Lega del Cane (e non solo): cambiare cultura e leggi per difendere gli animali

|

Col Tofersen la SLA si può combattere ma vanno ridotte le disuguaglianze nell’accesso alle cure

|

A teatro con Slava’s snowshow per tornare bambini e guardare il mondo con occhi diversi

|

“Il Tyrrhenian Link è l’ultimo tentativo di colonizzare l’Isola, poi non resterà più niente”

string(7) "liguria"