28 Feb 2023

La Giocattolaia: “I miei giocattoli in legno nascono da storie e raccontano desideri”

A Catania c'è Claudia Barone, La Giocattolaia. Un'artista-artigiana con un passato da assistente sociale e insegnante di italiano per stranieri che ha deciso di convogliare tutta la sua formazione nella realizzazione della sua passione di bambina: costruire giocattoli in legno. Oggi organizza laboratori di falegnameria per bambini e per adulti che tornano a giocare e creare.

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Catania - Ho conosciuto Claudia Barone circa quindici anni fa, in quella che per entrambe era praticamente un’altra vita. Una vita in cui lei coordinava i corsi di italiano per stranieri organizzati dal circolo Arci di Catania e io cercavo di dare il mio contributo volontario al progetto. Quando l’ho rincontrata, più o meno sei anni fa sempre a Catania, era invece armata di chiodi e martello e circondata da tanti piccoli FaleGnomi, ovvero le bambine e i bambini che partecipano ai corsi di falegnameria tenuti appunto da Claudia Barone alias La Giocattolaia.

La Giocattolaia: un nome quasi didascalico e di sicuro eloquente che racchiude il senso profondo di quello che Claudia progetta, realizza, insegna e crea con gli attrezzi del mestiere. Sì perché Claudia, catanese classe 1984, è un’artigiana del legno che con quel materiale che ha sempre sentito parte di sé non solo insegna a bambini e adulti a costruire forme e desideri, ma realizza giocattoli veri e propri, con tanto di manovelle e ingranaggi, proprio come ha imparato a fare da papà Felice, insegnante di scultura ora in pensione.

La Giocattolaia immersa tra le sue creazioi
La Giocattolaia immersa tra le sue creazioi
LA GIOCATTOLAIA CHE SI COSTRUIVA I GIOCATTOLI DA SÈ

«Da piccoli io e mio fratello maggiore Luigi passavamo ore in mansarda con papà che ci diceva: “Costruitevi i vostri bei giocattoli e date forma ai vostri desideri”. Lui ci dava gli attrezzi, ci guardava e ci lasciava fare. Per noi era normale usare martelli, seghetti, trapani a manovella e io l’ho sempre ritenuta la cosa più naturale del mondo», mi racconta La Giocattolaia dal suo salotto colorato e punteggiato da albi illustrati e giochi e figure in legno.

«Questa è la casa in cui sono cresciuta e su nella mia mansarda-laboratorio c’è ancora il primo giocattolo che mi sono costruita: una famiglia di gnomi in polistirolo, inanellata con il filo a caldo. Avevo cinque anni», continua. Creatività, manualità e fantasia di certo non sono mai mancate a Claudia, che però sottolinea: «Io penso che tutti sappiano fare. Quando qualcuno mi dice che non sa disegnare, io controbatto dicendo che se si sa tenere in mano una matita, di certo qualche disegno verrà fuori».

In ogni caso questa passione ci ha messo un po’ a diventare professione. Tra gli esperimenti di bambina e i primi laboratori avviati nel 2015 ci sono di mezzo tanto studio e formazione anche in previsione di un lavoro più stabile. La mamma Mariagrazia, insegnante di Biologia oggi in pensione, le consigliava di indirizzarsi verso il mondo della scuola. «Allo stesso tempo però i nostri genitori, oltre a farci girare il mondo in camper, ci hanno sempre detto di seguire le nostre inclinazioni, perché loro ci hanno messo al mondo, ma questo non significa che siamo una loro prosecuzione», aggiunge. 

Claudia ha pensato che poteva decostruire e costruire di nuovo, sempre a partire da se stessa e dai suoi desideri più intimi. Lei voleva costruire giocattoli in legno

DA ASSISTENTE SOCIALE A ESPERTA IN FALEGNAMERIA

Claudia dunque studia e segue le sue passioni: maturità artistica, laurea come assistente sociale, master in programmazione di politiche sociali e corso in zooantropologia assistenziale. Fino ad approdare appunto ai corsi di italiano L2 per migranti e stranieri, all’Arci di Catania e alla certificazione di esaminatrice a Perugia, «tutte esperienze che ho amato enormemente, ma che non mi permettevano né di stare più serena economicamente né di sentirmi davvero me stessa».

«In quel periodo – continua – non avendo mai abbandonato la falegnameria, costruivo già qualche giocattolo e partecipavo anche a dei mercatini. Ricordo ancora il primo giocattolo che ho venduto: un puzzle a forma di asinello. Mai nessuno mi aveva detto, o mi aveva fatto pensare, che quella della costruzione dei giocattoli in legno e della falegnameria poteva essere la mia professione. L’ho realizzato solo mentre ero all’altro capo dell’emisfero, in Ecuador».

Nel 2015 Claudia era lì per scrivere la tesi di antropologia e aveva avviato un laboratorio di falegnameria finalizzato alla costruzione di giocattoli con il legno recuperato dai disboscamenti illegali. «L’Università di Ikiam mi propose la cattedra in Inventos, un corso di costruzione di prototipi. Come spesso accade, bisogna che avvii qualcosa fuori per venir notati anche in casa propria. Sono tornata in Sicilia e ho iniziato a proporre i miei laboratori di falegnameria per bambini e adulti a Catania, Ragusa e Siracusa».

La figura creata da Claudia La Giocattolaia in onore della rivoluzione delle donne iraniane
La figura creata da Claudia La Giocattolaia in onore della rivoluzione delle donne iraniane
I CORSI DI FALEGNAMERIA PER BAMBINI E ADULTI

Oggi La Giocattolaia tiene laboratori fissi in quattro scuole e alcuni progetti particolari in librerie, ludoteche o durante eventi periodici. «Durante i laboratori di falegnameria – dice Claudia – offro ai bambini seghetti, pinze e trapani a manovella e lascio che lavorino in libertà guidati dalla fantasia. Loro sono capaci di inventare cose meravigliose a partire da uno scarto di legno. Certo, ho spesso a che fare anche con le ansie di insegnanti e genitori ma io sono convinta che se al bambino si dà fiducia, lui lo sente e non ha alcuna intenzione di farsi male perché il suo intento in quel momento è creare, martellare, segare e trapanare».

Non solo bambini. Claudia ama organizzare corsi anche per adulti, sapendo bene quanto possa essere terapeutico un momento di creatività, costruzione e decostruzione. «Con i grandi – sottolinea – avvengono cose davvero impressionanti, si stacca la spina e si torna bambini, con la voglia di inventare e realizzare. Insomma, di giocare». Dai laboratori di falegnameria al divenire La Giocattolaia che da forma di legno ai desideri di chi li commissiona il passo – o meglio il salto di creatività – è stato breve.

LA GIOCATTOLAIA: TUTTI I GIOCATTOLI NASCONO DA STORIE

«I giocattoli – racconta Claudia, il cui sorriso si illumina particolarmente ogni volta che ci pensa – li avevo sempre fatti per me, non pensavo potesse diventare davvero un lavoro con tanto di richiesta su commissione. E tutto questo è successo nel periodo del primo lockdown. Io vivevo di laboratori e di colpo mi sono ritrovata a casa, senza alcun paracadute. Passavo le giornate a creare torri con le mie costruzioni in legno e un giorno, mentre una torre cadde, vedendo tutti i pezzetti sul pavimento mi dissi che in fondo quei ritagli rappresentavano tante parti di me e che non era detto che dovessi rimetterli per forza in una certa forma».

giocattoli
Una delle creazioni di Claudia, la giocattolaia

Insomma, Claudia ha pensato che poteva decostruire e costruire di nuovo, sempre a partire da sé stessa e dai suoi desideri più intimi. Lei voleva costruire giocattoli in legno. «Detto, fatto. Quando credi davvero in qualcosa, tutto intorno a te comincia a girare in un determinato verso: mi sono arrivati i primi ordini». Da allora le giornate scorrono tra laboratori – di certo non abbandona i suoi faleGnomi – e costruzione di carrillon, fionde, figure a manovella, puzzle e tanto altro.

NEI GIOCATTOLI DI CLAUDIA L’INTRECCIO DELLE SUE PASSIONI

«In fondo – sottolinea – in questo lavoro intreccio tutto quello che mi ha reso quel che sono: dalla formazione sui libri alle esperienze per il mondo, fino alle mie radici che sono, appunto, fatte di legno. Per me il legno è famiglia, è la materia di cui sono fatte tutte le cose che mi rendono felice. Ho sempre pensato che nella vita ci siano delle luci che si riconoscono e nella mia vita questa luce è il legno. Una vita in cui io, come una goccia, faccio la mia parte nel grande mare dell’esistenza», mi dice mostrandomi una delle sue creazioni che racchiude il senso di quello che fa.

«I giocattoli – conclude La Giocattolaia – nascono da idee, da desideri e da storie. In fondo, io resto anche un’assistente sociale nel profondo e quando qualcuno mi commissiona un giocattolo, spiegandomi il suo desiderio, mi racconta una storia da cui partire. Storie e a volte persino ferite e paure. Sì perché se le trasformi in legno, in ingranaggi e in pezzi, certe esperienze hai come l’impressione di poterle manovrare e forse anche controllare meglio».

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